
Langhe DOC Favorita
II Piemonte, da sempre giustamente considerato terra dei grandi vini rossi che non temono nessun confronto a livello mondiale (basta citare Barolo e Barbaresco), con il passare degli anni si afferma anche con i bianchi, grazie a importanti fattori pedo-climatici che da sempre caratterizzano questa regione.
Specifichiamo l’Erbaluce di Caluso, il Gavi, l’Arneis Roero, il Moscato d’Asti, il Timorasso, la Nascetta, non dimenticando lo Chardonnay e il Pinot nelle varie tipologie.
Ma un vino sta emergendo in un crescendo di qualità e immagine: il Langhe DOC Favorita.
Qualche dato statistico sulla vendemmia 2023
Nella vendemmia 2023 risultano tra Langa e Roero ben 175 ha iscritti all’albo dei vigneti di Langhe Favorita.
La produzione di uva denunciata è di 11.971 q per una produzione di vino di 8.379 hl.
Ne sono state prodotte 1.117.000 bottiglie.
Dati: Consorzio Tutela Vini Albesi.
Vitigni
Denominazione
Colore
Tipo
Alcohol min.
Varianti
Stabilito nel

Ideale per l’aperitivo, ma anche per un pasto a base di piatti di pesce.

La storia del Langhe DOC Favorita
Un'uva da tavola che si trasforma
Da vino dolce a vino per la Messa, fino al riconoscimento DOCG
Sul piano storico occorre precisare che la favorita era un tempo la più apprezzata tra le uve da tavola nostrane.
Alcuni viticoltori provano a vinificarla, seppur in maniera artigianale, non essendo conosciuti i relativi processi, dando origine comunque, in alcuni casi, a un vino bianco secco, gradevole e di facile beva.
Spesso veniva mescolata al nebbiolo e alla barbera, fornendo un vino di buon livello, ma molte famiglie preferivano tenerla dolce con varie filtrazioni utilizzando i sacchi olandesi o filtri artigianali a tela.
Il vino ottenuto veniva servito in importati occasioni, esempio con i dolci natalizi.
Nel 1901 nasce la Cantina Sociale Cattolica della Vezza, grazie all'intraprendenza di un parroco della zona, Don Vigolungo, e il "Favorita" diventa di fatto, “Vino per la Santa Messa”, facendosi conoscere e apprezzare in vari ambienti ecclesiastici del Piemonte e della Liguria. Ma a partire dagli anni quaranta, purtroppo cade nell’oblio.
Solo nel 1976 rinasce grazie all’intuizione dell’enologo Armando Cordero, presso le cantine Franco Fiorina di Alba.
In seguito vinificarono la favorita anche l’enol. Umberto Ambrois, presso la tenuta Carretta di Piobesi, allora di proprietà della famiglia Veglia di Torino e Gianni Gagliardo nella sua cantina di La Morra.
Con la vendemmia 1995 viene riconosciuta la Denominazione di Origine Controllata “Langhe” Favorita DOC.
Oggi la superficie vitata è cresciuta e numerose cantine si dedicano con entusiasmo alla produzione e alla commercializzazione del vino che viene presentato in tipologie diverse: secco tranquillo, leggermente frizzante e, secondo la moda, anche "barricato".
Langhe DOC Favorita: Terroir
Un'uva piuttosto resistente, adatta a terreni semiaridi.
Questo vitigno è adatto a terreni di medio impasto, non troppo fertili.
Il portainnesto più usato è il Teleki kober 5BB, in passato anche il Rupestris du Lot, noto per la sua scarsa produttività.
Riguardo alle fitopatologie è abbastanza resistente all’oidio e alla peronospora. In annate piovose teme la botrite.
I grappoli giungono a maturazione tra la fine di settembre e il 15 di ottobre, con acini color giallo-dorati.
Altitudine preferita
Terreno preferito
Cru / MGA
Città di produzione
Langhe DOC Favorita: Vitigni
Il Langhe DOC Favorita è un vino monovarietale, e di conseguenza può essere prodotto esclusivamente da uve Favorita
Considerata in passato più uva da mensa che non da vino, presenta un buon vigore vegetativo e una produttività elevata e costante. Matura poco dopo l’arneis, tra fine settembre e inizio ottobre. Il grappolo, spargolo, è di media grandezza, generalmente clindrico con una o due ali sviluppate. L’acino è medio-grande, con buccia pruinosa di colore giallo verdastro che diviene dorato... puoi scoprire di più sul Favorita qui.

Langhe DOC Favorita: Caratteristiche
Un bianco versatile e leggero, che si è fatto strada tra i più conosciuti vini di Langa.
Il disciplinare di produzione consente una resa massima di 100 q/ha di uva.
Il titolo alcolico complessivo minimo: 10,5%, l’acidità totale minima: 5 per mille. Mentre l’estratto secco netto: 15 per mille.
È consentita, nella misura massima del 15% del volume, la correzione del mosto o del vino Favorita con mosti o vini ottenuti da uve bianche, non aromatiche, coltivate nella zona compresa dal disciplinare.
Alla vista
Giallo paglierino, con leggeri riflessi verdolini se in giovane età.
Al naso
Il profumo è fiorale e fruttato, con prevalenza di note riconducibili alla pesca, al mughetto e alla viola bianca.
In bocca
In bocca è secco, armonico, con un leggero e piacevole retrogusto amarognolo.
Disciplinare
Colore
Profumo
Gusto
Spuma
Servizio
Il Favorita va servito a una temperatura di 10 -12°C, utilizzando bicchieri ISO piccoli, oppure semplici calici.
È consigliabile il consumo entro due anni dalla vendemmia.
Langhe DOC Favorita: con cosa abbinarlo
E’ un ottimo aperitivo, ma a tavola trova abbinamenti ideali con antipasti leggeri di pesce, crostacei, molluschi e con le numerose, appetitose ricette di mare territoriali.
Accompagna bene anche piatti a base di uova, affettati, frittate, minestre, tajarin burro e salvia, risotti in bianco.
Anche una pizza ai 4 formaggi o un grande panino dai molteplici e invitanti strati.
Ricette da abbinare con Langhe DOC Favorita
Langhe DOC Favorita: Produzione
Il processo di vinificazione è quello classico della vinificazione in bianco.
Le uve vanno raccolte in cassette e inviate alla cantina il più presto possibile.
Dopo una pigiatura e una pressatura soffice, occorre separare il mosto ottenuto dalle varie impurità sospese. Questa operazione è detta sfecciatura e si può ottenere in due modi:
- per defecazione (sfecciatura statica)
- accelerando l’illimpidimento del mosto con l’impiego di vari ausiliari chiarificanti (ittiocolla, bentonite, sol di silice e gelatina, ecc.)
In seguito si aggiungono i lieviti selezionati –tipo S. Cerevisiae e sostanze nutrienti a base di carbonato-fosfato ammonico e vitamina B1.
La fermentazione è opportuno resti in un range di temperature tra i 18-20°C, onde salvaguardare i suadenti profumi fiorali-fruttati primari di questo vitigno.
Onde selezionare i lieviti e limitare i processi ossidativi, non bisogna dimenticare l’anidride solforosa.
L’utilizzo di serbatoi di acciaio inossidabile è sempre consigliato per la fermentazione e lo stoccaggio di questo vino.
Tempo in legno
Tempo in bottiglia
Messa in vendita
Resa delle uve
Incontra i produttori
Curiosità
Origine del nome: perché favorita?
Forse chiamata così, perché nei secoli scorsi alcune cassette di questa uva erano inviate alla reggia sabauda, a Torino, essendo molto gradita dalle madame reali: la loro uva favorita.
Curiosamente, è una delle poche uve prive di sinonimi o nomi dialettali.
Cultivar
Alcuni ampelografi mettono in dubbio la sua identità come cultivar.
Qualche autore la assimila al Vermetino coltivato in gran parte della Liguria, mente il Furmentin, ancora oggi diffusamente coltivato nell’astigiano e nella Valle Belbo, è assai simile alla favorita.