Bastia Mondovi

Nel XIII secolo i signori di Carassone, per controllare meglio il corso del Tanaro e garantirsi dagli attacchi degli altri signori feudali, costruirono sulla sponda opposta del Tanaro, a difesa dell’abitato di Alma un baluardo, (in latino medioevale “bastitta”) poi ulteriormente fortificato.

Nell’ambito delle successive ostilità tra il nuovo libero comune di Mondovì e il signore di Bastia, quest’ultimo accettò di risiedere a Mondovì.

Il castello fu distrutto nel 1303 a seguito della sconfitta dei Bressani, da parte dei monregalesi, mentre le ultime due torri furono abbattute, probabilmente il 22 settembre 1684; di questo castello restano alcuni ruderi.

Dal 1388 il comune di Bastia Mondovì fa parte della diocesi di Mondovì che nel 1409 fu affidata alla famiglia Della Torre.

Con un decreto del 14 luglio 1698, a seguito della guerra del sale scoppiata tra i monregalesi e i Savoia, il duca Vittorio Amedeo II sancì lo smembramento del distretto di Mondovì e costituì l’anno seguente tredici nuovi comuni, tra i quali Bastia Mondovì.

La chiesa più importante di bastia è sicuramente San Fiorenzo.

La sua semplice struttura racchiude all’interno un ciclo di affreschi così straordinario ed imponente da lasciare stupefatto il visitatore.

Sono ben 326 mq di affreschi realizzati a più mani dalle migliori scuole popolari del XV secolo: pareti policrome, arte semplice, spoglia di orpelli ma ricca di misticismo e di profonda religiosità; una “Bibbia dei poveri” che racconta le storie dei Santi, della Vita e della Passione di Cristo, del Paradiso e dell’Inferno.

Il Sacrario Partigiano è un altro luogo che merita una visita, solenne e in un punto estremamente panoramico.