Asti DOCG
(d.o.c.g. D.P.R. 28/11/1993 – d.o.c. D.P.R. 09/07/1967)
Il Moscato d’Asti e Asti spumante, pur facendo parte della medesima DOCG e derivando ambedue dall’uva Moscato bianco, sono due vini diversi: il primo non è uno spumante, secondo è, invece, uno spumante. Succede, a volte, che siano confusi.
Il moscato è sempre stata l’uva per il vino della festa e delle occasioni conviviali, adattandosi molto bene a fine pasto in abbinamento con i dolci.
Da questo nobile e antichissimo vitigno si ottengono oggi due vini: l’Asti (la versione spumante) e il Moscato d’Asti (la versione tranquilla), entrambi a Docg.
L’Asti, all’atto dell’immissione al consumo, deve invece rispondere alle seguenti caratteristiche:
Spuma
Fine, persistente.
Limpidezza
Brillante.
Colore
Da paglierino a dorato assai tenue.
Odore
Caratteristico, spiccato, delicato.
Sapore
Aromatico, caratteristico, delicatamente dolce, equilibrato.
Titolo alcolometrico volumico complessivo minimo: 12%, di cui svolto compreso nei limiti dal 7 al 9,5%;
Acidità totale minima: 5 per mille;
Estratto non riduttore minimo: 17 g/litro.
Testi tratti da “Albo Vigneti 2009” della Camera di commercio di Cuneo
Vitigni
Denominazione
Colore
Tipo
Alcohol min.
Varianti
Stabilito nel
Città di produzione
Asti DOCG: Vitigni
Il Asti DOCG è un vino monovarietale, e di conseguenza può essere prodotto esclusivamente da uve Moscato
Ha una buona vigoria vegetativa e predilige i terreni marnosi ricchi di calcare, inframmezzati da banchi sabbiosi o arenarie. Assai esposto alle infezioni crittogame, giunge a maturazione verso la metà di settembre. Il grappolo è mediamente compatto, di forma cilindrico-conica. L’acino è rotondo, di colore oro che può diventare ambrato nella parte esposta al sole. Testo tratto da... puoi scoprire di più sul Moscato qui.