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Vacanze
La Cantina Beppe Marino si trova a metà strada tra due paesi che legano il loro nome al Moscato d’Asti DOCG: Santo Stefano Belbo e Canelli e si colloca all’interno dell’antico Monastero delle figlie di San Giuseppe.
Questa zona a cavallo tra la Langa albese e ed il Monferrato è anche considerata anche la patria storica della Barbera d’Asti DOCG e del Nizza DOCG, ottenuto dalle migliori uve di Barbera d’Asti.
Tale denominazione è nata infatti nel 2014 ed è regolata da un rigido disciplinare che permette di mantenere un elevato standard di produzione.
A pochi passi dalla casa natale di Cesare Pavese, celebre autore langarolo, in un contesto langarolo autentico e sincero, capace di ritagliarsi sempre più spazio tra le zone più battute dagli enoturisti, è possibile visitare l’azienda Beppe Marino, dove Beppe è tutt’ora memoria storica della sua cantina.
Qui si riscoprono storie locali quasi dimenticate e si conoscono le tradizioni e le scelte innovative legate alla modernità, in un contesto rurale patrimonio UNESCO dal 2014.
Una storia che
inizia nel 1972
in Santo Stefano Belbo
L’azienda nasce tra Langhe e Monferrato nella zona tipica di produzione del famoso Moscato d’Asti
L’azienda nasce nel 1972 per volontà del fondatore Beppe Marino che, riscoperta la passione per il mondo dei vini e avvalendosi della sua abilità commerciale, riorganizza i vigneti dei nonni, ampliandone l'estensione con l'acquisto di nuovi appezzamenti nei territori limitrofi.
La sua attività vitivinicola ha inizio in via Stazione, dove ancora oggi sono presenti i locali dedicati all'invecchiamento dei vini, le barriques e i tonneaux.
La campagna si concentra in tre località vicine a Santo Stefano Belbo dove sono presenti cascine ancora oggi utilizzate.
L’unità familiare è il segreto dell’azienda: negli anni '70 Beppe conosce e sposa Rosalba, originaria di Nizza Monferrato, che porta in dote i vigneti di barbera di proprietà della sua famiglia, ubicati a Vinchio Vaglio Serra e Castelnuovo Calcea.
Lasciata alla sorella la conduzione della storica profumeria del paese, Rosalba sceglie di coadiuvare il marito nel lavoro in campagna e nel confezionamento delle bottiglie.
Oggi è il figlio di Beppe a guidare l'azienda. Maurizio rappresenta la seconda generazione e, seguendo le orme del padre, ha aperto l'azienda alla modernità, ampliando la gamma dei vini e la loro distribuzione.
Nel 2016 Beppe Marino trasferisce la sua produzione nel Monastero delle figlie di San Giuseppe, dove già alcuni locali erano utilizzati dalle religiose per vinificare il vino da messa.
Il progetto futuro di Maurizio è l'avviamento di una struttura ricettiva che accolga gli ospiti in un luogo denso di storia e punto di riferimento per la Valle Belbo.
I Vini
Un viaggio tra due DOCG tipiche di questo territorio: il Moscato d'Asti e la Barbera d'Asti
Il primo e storico Moscato d’Asti DOCG prodotto da Beppe Marino è il Muray, gioco di parole che proviene dal piemontese mu (gelsi) e ray (rari). In tempi in cui la coltivazione del gelso era molto diffusa a ridosso dei vigneti, si scelse di coltivare le uve moscato su questi terreni particolarmente vocati.
Il Muray è un vino che porta con sé tutte le caratteristiche importanti di questo vitigno: aromaticità, sentori di miele e di fiori d’acacia.
Un bianco capace di seguire l’evoluzione del gusto dei consumatori abbinandosi ai dessert, così come a cocktail, aperitivi, formaggi e piatti agrodolci, speziati e piccanti, come quelli della cucina indiana e asiatica.
Il Moscato d’Asti DOCG Biologico Santo Stefano proviene da un vigneto lasciato incontaminato a tutela dell’ambiente ed è particolarmente indicato in abbinamento a dessert della tradizione piemontese come bunet al cioccolato, pasticceria secca e zabaione.
La nascente denominazione Canelli
Le origini si fondano sulla già presente denominazione Moscato d’Asti, ma si lega maggiormente al territorio di Canelli da cui trae origine.
Si chiama Capitolo Uno perché è proprio da qui che nasce
la storia dell’azienda: ricordi di quel suono secco dell’acino d’uva che si rompe fra i denti, rubato dal grappolo pronto per la vendemmia, dell’odore di zucchero che riempie il naso e della densità
del succo che abbraccia la lingua.
Arricchiscono la gamma dei bianchi l’Alta Langa DOCG Brut Metodo Classico Due Bollicine e due vini fermi, il Piemonte DOC Chardonnay e il Vino Bianco Parej, così com’è in dialetto piemontese.
Quest’ultimo rappresenta un salto nel passato, quando il moscato si beveva secco ed è ottimo con carni bianche, crostacei oppure dolci e come vino da dessert.
Le due tipologie di Barbera d’Asti
Una menzione speciale è dovuta alla Barbera d’Asti DOCG nelle sue due versioni.
La Barbera d’Asti DOCG Pietre, un tempo denominata Vigna delle Pietre per via della presenza di fossili marini, si abbina a qualsiasi portata preparata semplicemente, non invecchia in legno e la si gusta piacevolmente giovane.
La Barbera d’Asti DOCG Superiore Momparone, prodotta con uve raccolte nei vigneti di Vinchio e Vaglio, affina in vasche d’acciaio e perfeziona nelle barriques. Successivamente riposa in bottiglia per un anno.
Un vino nobile, corposo e di buona struttura da degustare con piatti importanti: carni, selvaggina, funghi e pietanze autunnali.
Il Nizza DOCG Riserva Quattrofilari
La volontà di Maurizio di apportare novità in azienda si è concretizzata con la produzione del Nizza DOCG Riserva Quattrofilari, vinificato con le uve colte dai quattro filari più a nord e meglio esposti del vigneto Momparone.
La resa per ettaro è piuttosto limitata, ma di elevata qualità con circa 4.000 / 5.000 bottiglie prodotte annualmente; un vino importante, da meditazione o da abbinare ai piatti a base di carne della tradizione piemontese.
I passiti
Il Piemonte DOC Barbera Passito, rappresenta la volontà di reinterpretare il barbera in chiave passita, secondo un’antica tradizione tramandata nelle Langhe e nel Monferrato e si abbina particolarmente bene alle portate principali a base di carne e ai formaggi.
Il Piemonte DOC Moscato Passito Albarosa porta con sé il nome di Rosalba, moglie di Beppe, cui è dedicato. È ottenuto da uve moscato selezionate da lei e fatte appassire su filari riparati dalle intemperie.
Vini prodotti
Barbera d'Asti DOCG Momparone Moscato d'Asti DOCG MurayPiemonte Brachetto DOC BramusaAsti Spumante DOCG Sorì ValentinoMoscato d'Asti DOCG BIO Santo StefanoMoscato Passito DOC Albarosa
Estensione vigne
N° di Bottiglie
Posizione delle vigne
Metodo Agricolo
Visite & Degustazioni
Durante la visita è possibile incontrare Beppe Marino, fondatore e memoria dell'azienda
La degustazione ha inizio sotto la tettoia esterna. Qui, da agosto a fine settembre è possibile osservare i lavori svolti durante la vendemmia.
Si assiste all’arrivo dei grappoli nei rimorchi o riposti nelle apposite cassette forate e al travaso nella moggia. Le uve moscato sono immediatamente pressate ricavandone il mosto, mentre quelle a bacca rossa separate dal raspo e pigiate.
I rossi fermentano sotto la tettoia in vinificatori orizzontali, i bianchi secchi fermentano in cantina a temperatura controllata.
Il visitatore segue poi il giro dell’uva, visitando i locali che ospitano le vasche inox, la piccola barricaia e la linea di imbottigliamento. Alle pareti sono ancora presenti immagini sacre a memoria del tempo in cui le suore del Monastero delle Figlie di San Giuseppe producevano il vino per la messa.
L’assaggio del mosto del Nizza o del Moscato direttamente dalle vasche, nelle primissime fasi si lavorazione permette di effettuare successive comparazioni durante la degustazione.
I vini in assaggio
La degustazione è il momento più atteso della visita. Si svolge all’esterno nell’ampio giardino, durante la bella stagione, o nell’apposita sala.
Essa prevede un percorso di cinque vini rappresentativi della produzione.
Prezzo a persona: 25,00 €, prenotazione obbligatoria il sabato e la domenica.
Gruppi
Durata della visita
Prenotazione
Prezzo degustazione
Il Monastero delle Figlie di San Giuseppe
La cantina oggi si trova all'interno di questo luogo ricco di storia
Nel 1875 il Beato Clemente Marchisio fondò la congregazione delle Figlie di San Giuseppe di Rivalba, paese in provincia di Torino, con lo scopo di migliorare alcuni aspetti legati alla celebrazione liturgica.
Nel 1906, un gruppo di suore si trasferì a Santo Stefano Belbo, portando avanti la produzione del Moscato da Messa, un vino bianco e dolce necessario ai sacerdoti di tutta Italia per officiare il servizio liturgico.
Le suore ne gestirono la produzione per oltre 100 anni, coadiuvate dai preziosi consigli di un enologo. Nel 2012, la carenza di vocazione portò all’abbandono della casa.
Dal 2016, Beppe Marino ne diventa proprietario continuando a produrre, grazie al nulla osta del vescovado di Alba, i vini da messa distribuiti in tutta Italia.
Il centro, conosciuto anche come Monastero delle suore del vino bianco, rimane ancora oggi un simbolo per questo territorio, un luogo nel quale convivevano spiritualità, aggregazione, beneficenza e cultura del vino.
Oggi sono presenti in tutto il mondo 24 centri spirituali e case intitolate al Beato Clemente Marchisio.
Il paese di Santo Stefano Belbo tra enoturismo e cultura
Prezzi & Servizi
Tutti i vini della produzione sono acquistabili in Cantina
La degustazione
La degustazione prevede un percorso di cinque vini rappresentativi della produzione.
Prezzo → 25,00 € / persona
Servizi
Pagamenti accettati
Beppe Marino
Beppe Marino Srl Azienda Vinicola, Via Monsignor Natale Bussi, Santo Stefano Belbo, CN, Italia
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