Sinio
Partendo da Alba e risalendo il percorso del torrente Talloria, nel cuore della valle omonima, si raggiunge Sinio, anticamente chiamato Sineum.
Oggi centro principalmente rurale e turistico, la sua fondazione risale all’epoca medievale, con riferimenti storici ancor più antichi nella località Reale.
Il territorio comunale di Sinio si estende sulle affascinanti colline della Bassa Langa albesi, caratterizzate da vigneti e noccioleti, da boschi e forre, con varie località di notevole interesse naturalistico o panoramico.
Visita al centro storico
Sinio si caratterizza per un centro urbano dalla forma particolare, non molto frequente per i paesi della zona. L’abitato si sviluppa prevalentemente lungo un’unica arteria centrale, assumendo la forma di uno scudo, che garantiva una solida difesa contro i nemici e un più facile adattamento alla pendenza del terreno.
Infatti, l’impostazione del centro storico originario del medioevo è determinata da un ordinato raggruppamento di edifici tra due forre naturali, un tempo collegate da un fossato difensivo dell’abitato.
Le attuali vie Cavour, Roma e Loggero costituiscono i percorsi verticali e si congiungono in basso presso la piazzetta.
In posizione trasversale si ha un’unica via, Regina Margherita.
La piazza principale, l’odierna Marconi, fu donata nel 1897 dal conte Carlo Vassallo di Castiglione Falletto alla Municipalità siniese.
In alto, a lato di piazza Marconi, la residenza castellana fa da coronamento a questa forma complessiva.
Le antiche porte urbane che anticamente cingevano il borgo si trovavano agli antipodi: la cosiddetta “soprana” era posta tra la chiesa parrocchiale e la cinta castellana sulla strada per Montelupo Albese, Diano d’Alba; mentre la “sottana” chiudeva l’accesso alle tre vie parallele interne sulla strada per Roddino e Monforte d’Alba.
Storia dell’abitato
Importanti avvenimenti storici hanno coinvolto il borgo medievale nel corso dei secoli.
Il primo documento certo dell’esistenza di Sinio è un diploma del 1026 dell’imperatore germanico Corrado II nel quale sono confermati a Busone e a Guido, figli del marchese Manfredi, vari luoghi nelle Langhe fra cui la metà di Sinio, medietatem Sinei.
Successivamente, l’abitato passa dai signori feudali del casata arduinico, agli aleramici e, infine ai marchesi Del Carretto.
Nel 1142 Sinio fu inclusa nel Marchesato di Cortemilia, per poi passare sotto la cittadinanza del Comune di Alba ad un possidente locale nel 1193.
Si ha nota di un assedio del 1228 perso da parte dei soldati astesi e carretteschi.
Nel 1268 il paese fu inserito nel “Terziere di Novello” dei Del Carretto.
Nel corso del Quattrocento, Sinio venne conquistata da parte dei viscontei e sabaudi sotto il comando di Francesco Sforza, con successiva emanazione degli Statuti della Comunità nel 1470-1480.
Dal Cinquecento ad oggi
Nel corso del ‘500 si ebbe una nuova occupazione, questa volta da parte delle truppe francesi al comando del maresciallo di Brissac, che ebbe breve durata. Già nel 1559 venne riconfermata l’inclusione del paese tra i feudi imperiali langhetti dei Del Carretto.
Nel 1630-31 la popolazione venne colpita da una terribile epidemia di peste che mise a dura prova la sopravvivenza del borgo.
Infine, nel corso del ‘700-‘800 ci furono diverse occupazioni: prima sotto il regno dei Savoia nel 1726, successivamente sotto il dominio francese nel 1796 e, infine, l’inclusione nell’Impero napoleonico dal 1800 al 1813.
In conseguenza alla Restaurazione Sabauda Sinio tornò a far parte del Regno nel 1814.
Nel corso del secolo scorso il paese vide il succedersi di drammatiche vicende durante il periodo della Resistenza partigiana.
Nel dopoguerra Sinio partecipa alla prima riunione intercomunale del 1956 per la realizzazione dell’acquedotto delle Langhe.
Sinio com’era
E’ sparso qua e là sul pendio di un colle, bagnato dal Talloira, ed ha una chiesa parrocchiale sotto il patrocinio di San Frontiniano, rifabbricata modernamente, con davanti una piccola piazza. Castello antico e torre in rovine. Congregazione di carità. Grano, bozzoli e vino, che comprano quei di Narzole.
Cenni storici. — Sinio era compreso nel marchesato di Monforte.
Coll. elett. Cuneo III (Alba) — Dioc. Alba — P’ in Alba, T. a Monforte d’Alba.
Torino 1891 – La patria. Geografia dell’Italia. Provincia di Cuneo – Volume 1Gustavo Straforello
Torino 1891 – La patria. Geografia dell’Italia. Provincia di Cuneo – Volume 1
Sinio oggi
Sinio non è solo sede di laboriosità agricola, di cultura, ma pure di enogastronomia e di ospitalità turistica, nonché di attività imprenditoriali ed associative.
Fa parte dell’Unione di Comuni “Colline di Langa e del Barolo”. Dal 2004 è gemellato con Vigliano Biellese. Nello stesso anno al paese è stato conferito il riconoscimento di “Comune fiorito”.
L’altitudine varia da 260 a 577 metri s.l.m. L’apice del concentrico è a 357 metri s.l.m.
Il paese è raccolto intorno alla chiesa parrocchiale e a ciò che rimane dell’antico castello mediovale, appartenuto ai marchesi Del Carretto di Monforte e successivamente ai conti Vassallo di Costigliole.
Cosa fare a Sinio
Il piccolo borgo medievale di Sinio merita una visita nel centro storico, dove si ritrova la particolare conformazione urbana detta “a scudo araldico”. Affacciata sulla piazza troviamo la Parrocchiale di San Frontiniano, che conserva al suo interno interessanti opere di pittori locali.
Nel punto più alto del paese si trova il castello, che sorge sui resti dell’antica casaforte quattrocentesca. Da qui, è possibile ammirare il panorama sulle colline circostanti, sulle quelli spiccano il castello di Castiglione Falletto a nord-oveste, e la torre di Albaretto a sud-est.
Di fronte, merita una visita la piccola cappella di San Sebastiano Martire, costruita nel corso dei Seicento per invocare la protezione del Santo dalle epidemie di peste.
Gli appassionati di spettacoli teatrali possono assistere agli eventi organizzati dalla Compagnia del Nostro Teatro di Sinio che si esibisce nell’Oratorio della SS. Annunziata portando in scena le storie e tradizioni della cultura contadina locale.
Un esempio sono le storie legate alle masche, le streghe protagoniste di numerosi racconti locali, rappresentate ogni 14 agosto in occasione della “Notte delle Masche”.
Prodotti tipici
Sinio va famosa per le sue aziende di torrone. Il comune, situato nell’area della Bassa Langa, si caratterizza per la produzione di vini, formaggi e prodotti dolciari a base di Nocciola Piemonte IGP, come i Brût e Bon e la Torta di Nocciole.
I formaggi che, secondo i disciplinari, si possono produrre nel territorio comunale sono: il Raschera, la Toma Piemontese e il Bra.
Invece, tra i vini più rinomati prodotti nelle cantine di Sinio troviamo: il Barolo DOCG, la Barbera d’Alba DOC, il Dolcetto d’Alba DOC, il Dogliani DOCG, il Langhe Nebbiolo DOC e il Verduno Pelaverga DOC.
Nei boschi che si adagiano sui versanti collinari, tra i vigneti e i noccioleti, i trifulau sono soliti trovare il pregiato Tartufo Bianco d’Alba nel periodo autunnale.
Infine, tra le specialità di pasticceria fresca e secca che si possono trovare nelle botteghe artigianali locali ci sono:
- le paste di meliga, biscotti a base di farina fumetto di mais
- il salame del Papa, il salame dolce al cioccolato
- il bunèt, dessert al cucchiaio a base di latte, uova e cacao
- la panna cotta, delicato budino bianco ricoperto di caramello
- lo zabaione, dolce tipico del periodo invernale
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