Vini e vitigni
Barolo DOCG

Vera gemma dell’enologia italiana ed internazionale, il Barolo è ottenuto da uve Nebbiolo, con un invecchiamento minimo di tre anni, di cui almeno due in botti di legno di rovere o di castagno.
Si presenta morbido e vellutato, brillante e di colore rosso granato con riflessi aranciati. Il profumo, intenso, evolve dal sentore di viola e di rosa canina appassita al “goudron”, sfumando in bouquet etereo, molto peculiare.
Il sapore procura sensazioni armoniose di pienezza ed austerità, gradevolmente persistenti.
Per il suo tenore alcoolico (la gradazione minima è di 13 gradi) e la sua ricchezza di sostanza è, per eccellenza, un vino che deve essere bevuto dopo i tre ani ma può sostenere anche un vecchiamento prolungato.
Esso esprime forse il meglio di sé con gli arrosti, con i brasati, con la selvaggina, con i formaggi.
Il vitigno nebbiolo coltivato in un’area che comprende il territorio (in tutto o in parte) di undici comuni posti a sud-ovest di Alba dà origine a un vino che – invecchiato per tre anni, di cui due in botte, diventa Barolo Docg.
Il disciplinare di produzione prevede che il Barolo, all’atto dell’immissione al consumo, risponda alle seguenti caratteristiche:
Rosso granato con riflessi arancione.
Caratteristico, etereo, gradevole, intenso.
Asciutto, pieno, robusto, austero ma vellutato, armonico.
Titolo alcolometrico volumico complessivo minimo: 13%;
Acidità totale minima: 5 per mille;
Estratto non riduttore minimo: 23 g/litro;
Il vino Barolo sottoposto a un periodo di affinamento non inferiore a cinque anni può portare come specificazione aggiuntiva la dizione “riserva”.
Il Barolo chinato è ottenuto partendo dal vino Barolo Docg, aggiunto di alcol e di un infuso di erbe aromatiche con prevalenza di china.
Testi tratti da “Albo Vigneti 2009” della Camera di commercio di Cuneo