Dogliani

Popolazione

4810

Nome degli abitanti

Doglianesi

Altitudine

496 m. s.l.m.

Frazioni

Borgata Giachelli, Borgata Santa Lucia, Borgata Valdibà, Casale Soprano, Fossato, Gombe, La Martina, Masanti, Pian del Troglio, Taricchi, Valle

Santo patrono

San Celso

Città gemellate

Jarnac (FR)

Dogliani, paese che sorge a cavallo tra la Langa monregalese e albese è la meta perfetta per tutti coloro che amano il buon vino e la buona cucina. Il panorama, bello in ogni stagione, diventa pittoresco in autunno, quando le sfumature dei vigneti rendono il paesaggio così suggestivo da regalare ai turisti il massimo fascino di questa terra.

Considerato la capitale delle Langhe sud-occidentali, sulle colline tanto care a Cesare Pavese e Beppe Fenoglio, mantiene ancora oggi la fisionomia urbanistica che la storia e l’uomo hanno disegnato fin dalle sue origini. Il paese è diviso in due parti: il Borgo, situato sul fondovalle accanto all’alveo del torrente Rea, ed il Castello che sorge su un’altura, in posizione più elevata, a circa 300 mt s.l.m. e che conserva ancora oggi l’aspetto tipico del periodo medioevale.

L’aspetto odierno del paese è dovuto alla mano esperta dell’architetto doglianese Giovanni Battista Schellino, figura eclettica e stravagante, cresciuto alla Spina, una frazione di Dogliani. A partire dalla seconda metà dell’ottocento, infatti, l’artista disegnò la fisionomia del paese riconoscibile ancora oggi. I suoi numerosi progetti diedero nuova vita alla Dogliani dell’epoca che già nel XIX secolo godeva di importanti fasti economici e culturali. Tra le sue opere nel paese si ricordano: la Chiesa Parrocchiale di San Pietro e Paolo, l’ingresso monumentale del cimitero, l’Ospedale Civico, il restauro della Chiesa di San Quirico, i Piloni del Rosario ed il Ritiro Sacra Famiglia.

Capitale delle Langhe sud-occidentali e ponte tra la Langa del Barolo e l’Alta Langa, Dogliani è ricca di storia e caratterizzata da una curiosa architettura.

La coltivazione della vite e la produzione del vino hanno fatto di Dogliani un importante centro agricolo. Il mercato del martedì anima le vie del centro diventando punto di riferimento per contadini e agricoltori che si recano qui per vendere i loro prodotti.

Questo paese ha dato i natali ad alcuni personaggi illustri, così come molti altri vi sono legati in qualche modo: l’imprenditore Michele Ferrero, lo scrittore Giorgio Bocca, Giulio Einaudi e Luigi Einaudi, economista, politico e giornalista nonché secondo Presidente della Repubblica in carica dal 1948 al 1955.

Storia di Dogliani

Dall’antichità a Napoleone fino alla rinascita con G.B. Schellino

L’origine del paese è sicuramente preromana: le persone che abitavano queste zone erano infatti di ceppo ligure. A partire dal 200 a.C. le incursioni romane si fecero sempre più numerose e costanti: a testimonianza di ciò sono conservati numerosi reperti presso il museo storico-archeologico G. Gabetti.

Alto Medioevo

Osservando il paese oggi ci si accorge che è ancora presente la struttura di stampo medioevale sia nel Castello posto in alto, sia nelle mura di cinta nella parte inferiore accanto al torrente Rea. Ed è proprio durante il Basso Impero (periodo della decadenza dell’Impero Romano, dalla fine del secolo III d.C. al 476) che il centro abitato si spostò prima verso la Pieve ed in seguito arroccandosi intorno alla zona fortificata, il castrum, per difendersi dai saccheggi e dalle scorribande degli Ungari e dei Saraceni (X secolo).

Le due porte d’accesso alla città delimitavano il nucleo abitativo e sono tuttora visibili: Porta Soprana e Porta Sottana poste nella parte inferiore, a Dogliani Borgo. La facciata di Porta Soprana rappresenta uno degli scorci medievali più suggestivi ed era la più importante fra le quattro porte d’ingresso al paese a cui si accedeva attraversando l’unico ponte in legno sul torrente Rea.

Basso Medioevo

Per un certo periodo di tempo Dogliani fu probabilmente sotto la famiglia feudale di origine franca degli Aleramici i cui diversi rami si stabilirono in Liguria radicandosi anche nel basso Piemonte. Nel XII secolo, con le Convenzioni, Dogliani ottenne le prime autonomie comunali. In questo periodo, fino alla metà del Quattrocento circa, la cittadina fu teatro di lotte intestine che videro protagonisti le casate Monferrato, Saluzzo, Acaia e Visconti.

Età Moderna

Nel Cinquecento Dogliani venne occupata prima dai Francesi e poi dagli Spagnoli a causa della guerra tra Francesco I e Carlo V per assicurarsi il predominio in Europa. Passò in seguito sotto il marchesato di Busca e quello di Saluzzo e intorno ai primi anni del seicento, con il trattato di Lione (1601), Dogliani passò ai Savoia che a loro volta la diedero in feudo ai Solaro di Moretta e ai Solaro del Borgo.

Con la parentesi napoleonica i cosiddetti “liberatori” non fecero che sostituirsi agli sfruttatori precedenti e la cittadina altro non potè fare che sottostare alle leggi francesi (forse memore degli incendi che arsero Marsaglia, Castellino e Belvedere Langhe).

Con l’arrivo di Napoleone Bonaparte e del suo esercito in territorio langarolo, e con l’inizio della Campagna d’Italia che portò notevole fama al generale corso, ci furono aspri scontri tra Piemonte e Liguria contro le truppe austriache e piemontesi. Dogliani venne occupata dai francesi e accorpata al Dipartimento di Montenotte insieme a buona parte della Liguria. Fu riconosciuta capoluogo di cantone su cui gravitavano i paesi di Farigliano, Bonvicino, Belvedere e Clavesana, con una popolazione complessiva di 7281 anime e divenne un importante centro economico.

L’ottocento vide mutare profondamente la fisionomia del paese e Dogliani tornò a splendere grazie agli interventi dell’architetto doglianese Giovanni Battista Schellino conferendogli un’unicità che non trova paragoni in altri centri abitati delle Langhe: cupole neoclassiche e guglie gotiche, secondo uno stile completamente avulso dai canoni stilistici dell’epoca.

Antico ritratto di Dogliani

Crediti Foto: David Levene | Eyevine | Redux

Geografia
dell'Italia

— Anno 1981 —

Pubblichiamo per estratto i profili dei paesi di Langa e Roero tracciati da Gustavo Strafforello

Dogliani (5432 ab.). — Sorge diviso in tre borgate sulla sinistra del torrente Rea, a 25 chilometri da Mondovì, ed ha due parrocchiali di San Lorenzo, con le reliquie del martire S. Celso, e dei Ss. Quirico e Paolo.

Vi si vedono ancora le vestigia dell'antico castello in un con gli avanzi di valide mura che cingevano anticamente l'intiero abitato. Molte ed ottime uve che dànno un vino dolcetto molto pregiato, tartufi bianchi, legname. Ospedale, Congregazione di carità, Asilo infantile, ritiro della Sacra Famiglia.

L'industria vi ha una filanda di seta a vapore, molini a vapore, fabbriche di acque gassose e di laterizi, distillerie di acquavite, alcune Banche, la Società anonima cooperativa Il Risparmio, tipografia, librerie. Collegio riputato e Convitto.

Cenni storici

I monumenti e le iscrizioni rinvenutevi lo qualificano romano. Nel Basso Impero formò parte del contado Albese e si chiamò Doliana, come scorgesi ancora dal privilegio di Urbano II del 1091.

Lo conquistò sul principio del secolo XII il marchese Bonifacio di Savona, da cui passò nei 1124, insieme ad altre terre, ad Ugone marchese di Cravesana, morto il quale senza discendenti, venne in potere dei marchesi di Busca, che nel 1183 lo venderono per 1150 lire genovesi al marchese Manfredo II di Saluzzo, e, riscattatolo, lo rivenderono dopo dieci anni al marchese Bonifacio di Monferrato.

Tornato in possesso dei marchesi di Saluzzo, Dogliani fu costituito capoluogo dei loro possedimenti oltre il Tanaro, e Tommaso I lo diede in appannaggio al suo secondogenito Giovanni, detto il Grande, dal quale passò a' suoi discendenti.

Il castello e la terra di Dogliani soffrirono nel 1431 gravissimi danni dalle truppe di Francesco Sforza, capitano di Filippo Visconti, nella guerra contro il marchese Gian Giacomo di Monferrato, il quale riacquistò questo ed .altri paesi nella pace del 1436.

I discendenti del predetto Giovanni il Grande se lo spartirono in piccole porzioni, una delle quali toccò in prima a don Alvaro Sanchez, capitano di Carlo V, indi a Marco Claudio di Rye, consigliere del duca Carlo Emanuele I, e da ultimo ai conti Solaro di Moretta.

Uomini illustri

Nacquero in Dogliani molti personaggi degni di memoria, fra gli altri i seguenti : G. A. Perotto, carmelitano molto versato nella teologia, filosofia ed eloquenza sacra, peritissimo della lingua ebraica, lettore per 15 anni di sacra scrittura nell'Università di Torino ed autore di parecchie opere ; Giacomo Pizzorno, medico e professore anch'esso nell'Università di Torino ; Borra, insigne architetto che diede i disegni di vari palazzi di Torino ; il conte Ignazio Corte di Bonvicino e suo figlio Giuseppe Amedeo, ambidue ministri di Stato, e il conte Vincenzo Marenco di Castellamonte, letterato e poeta insigne così in italiano come in latino ; in quest'ultima lingua compose il poema De Phtysi, che emula il celebre De morto gallico del Fracastoro.
Collegio elettorale Cuneo III (Alba) — Diocesi Mondovì — Pt T.

Cosa fare a Dogliani

Paese unico in Langa tra arte, cultura, cibo e ottimi vini.

Oggi Dogliani è un vivace centro nel cuore delle Langhe, e la sua vicinanza con la città di Alba ha contribuito a renderlo meta per gli appassionati del “buon bere” e della buona cucina langarola.

I numerosi appuntamenti proposti in ogni periodo dell’anno richiamano turisti e curiosi unendo eventi legati alla tradizione e alla modernità come: Antica Fiera della Ciliegia, la Cisrà e la Fiera dei Santi, la Sagra del Dogliani, Festival della TV e dei nuovi media, Dogliani Beach e Comunicarte.

Oltre ad appuntamenti fissi che si rinnovano tutti gli anni, il calendario degli eventi doglianesi è molto fitto. In genere il periodo più denso di appuntamenti è quello dei mesi estivo-autunnali, a coronamento delle sagre paesane legate alla produzione della terra.

Previsioni del tempo

Dom 1°/1°
Lun 0°/0°
Mar -0°/-0°
Mer 0°/0°
Gio -0°/-0°

Latidudine

44.5272166

Longitudine

7.9483898

Comune

Piazza San Paolo, 10 – 12063Sito webEmailTel: +39 0173 70107

Ufficio Turistico

Piazza Umberto I, 7, 12063 Dogliani CNTel: +39 0173 742573Email
Cascina Sòt si trova a Monforte d'Alba

Save the Date!

20 Dicembre 2024 — 06 Gennaio 2025

Porte Aperte in Cantina per le Feste

Chiacchiera con i produttori, ascolta storie che scaldano il tuo cuore e assaggia vini che diventeranno parte dei tuoi ricordi più preziosi

Discover the event

Eventi a Dogliani e nelle vicinanze

Grappoli

Uve sane, riconoscibili facilmente a primo sguardo

Prodotti & Produttori

Il paese e le sue delizie enogastronomiche tipiche: il Dogliani e la Cisrà.

Dogliani DOCG

Emblema della città omonima e del territorio circostante, proprio in quest’area dove la tradizione vitivinicola è fortemente legata all’uva Dolcetto, il vitigno trova la sua migliore espressione.

Il Dolcetto di Dogliani fu il vino del Presidente Einaudi, nativo di queste terre, che da convinto estimatore nonché produttore lui stesso, fu tra i primi a gettare le premesse per una concreta valorizzazione e affermazione di questo vino.

E’ senza dubbio il dolcetto che più si avvicina alla perfezione ideale del carattere di vinosità, giovane e gioviale, fresco e fragrante, di moderata acidità, sincero e immediato.

La Cisrà

La Cisrà è un piatto tipico di Langa che ha numerose varianti, ma la versione più conosciuta è sicuramente quella di Dogliani.

Si racconta che fin dal ‘600 proprio a Dogliani, durante la Fiera dei Santi, i membri della Confraternita dei Battuti fossero soliti offrire una ciotola fumante di questa zuppa ai fedeli, stanchi ed affaticati, che giungevano alla fiera dopo aver percorso a piedi lunghissime distanze per poter partecipare alle funzioni religiose e all’ultimo mercato prima della stagione invernale.

Ancora oggi avviene la distribuzione della Cisrà in occasione della Fiera dei Santi il 2 novembre, evento che attira persone da tutta la regione.

Alloggio & Degustazioni a Dogliani e nelle vicinanze

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