Letture golose

Da metterci la firma La Vendemmia 2021 - Langa Edition

Novembre 20, 2021
I lavori in vigna

Con i Nebbioli, si è ufficialmente chiusa la vendemmia in Langa. Com’è andata in questo 2021? Come saranno i vini prodotti in quest’anno ancora martoriato da Covid, lockdown, e minacciato dalla siccità?

L’abbiamo chiesto a 3 produttori della riva destra  del Tanaro: Giorgio Barovero di Monforte, Daniele de Le Strette a Novello e Marco Capra di Costigliole.

Marco Capra

Com’è andata la vendemmia?

La vendemmia è stata ottima, metterei la firma per avere una vendemmia così ogni anno, sia a livello qualitativo che quantitativo.

Uve belle — e soprattutto sane — che hanno semplificato i lavori in cantina: quando parti con un’ottima base e non ci sono intoppi nel processo di fermentazione, tutto è più facile!

Il trasporto in cassette forate per salvaguardare gli acini

La vendemmia è stata ottima, da metterci la firma. Probabilmente una delle migliori annate degli ultimi anni.

Probabilmente è una delle migliori annate degli ultimi anni. Ci ha premiato anche aver tardato la raccolta della Barbera e del Nebbiolo che ha così goduto della pioggia di fine settembre.

Se c’è stata sofferenza è stata percepita maggiormente dai vigneti più giovani, mentre le più vecchie, forti di un apparato radicale più profondo hanno attinto dalle riserve idriche più in profondità.

Qual è stata la sfida più difficile del 2021?

Sinceramente non ho avuto sfide difficili nel 2021 per quanto riguarda la vendemmia o le annate.

I lavori in vigna

I lavori in vigna

Posso dire che il problema che però maggiormente si verifica è legato alla costanza della manodopera per lo svolgimento dei lavori in campagna e talvolta alla carenza di personale.

Quali saranno secondo te le caratteristiche salienti del tuo vino di punta?

Vini rotondi e corposi, alcolici e piacioni: bel colore e dolcezza in bocca

Un corpo e struttura importante, longevità e modernità: penso avremo vini rotondi con tasso alcolemico più alto di quanto siamo abituati. Direi vini piacioni che saranno ben recepiti (si spera!) dal mercato.

Ciò che mi colpisce è il bel colore che presentano ed una dolcezza in bocca dovuta alla maturità piena delle uve.

 

Daniele di Le Strette

Com’è andata la vendemmia?

Se inizialmente si pensava che la scarsità di piogge avrebbe potuto in qualche modo compromettere in parte la vendemmia abbiamo dovuto ricrederci.

Posso dire che si tratta di un’annata che sottoscriverei anche per l’anno prossimo.

Gelata e siccità hanno fatto pochi danni: avremo vini ben strutturati, con ottimo equilibrio e colore intenso.

Le vigne non hanno sofferto, nemmeno quelle più vecchie e fortunatamente abbiamo subito pochi danni derivati dalla gelata pre-primaverile: solo qualche germoglio nelle vigne altimetricamente più basse.

A Novello, dove abbiamo la Nascetta, la buona escursione termica ha favorito la maturazione delle uve, donando ottimi profumi e freschezza.

I rossi che assaggeremo saranno ben strutturati, con ottimo equilibrio e con un bel colore rosso intenso.

Insomma: abbiamo una qualità potenziale su tutte le varietà che con un po’ di pioggia in più sarebbe stata ancora più alta.

Qual è stata la sfida più difficile del 2021?

Tutto sommato è stata un’annata tranquilla per quanto riguarda la gestione del vigneto, anche la siccità non ha creato i problemi che avevamo ipotizzato.

Quasi ogni anno ci ricordiamo qualche avvenimento per lo più legato ai capricci del clima: grandine, gelate, ecc…PER FORTUNA, in questo senso non ci sono stati eventi avversi.

Quali saranno secondo te le caratteristiche salienti del tuo vino di punta?

Il problema è proprio capire qual è il vino di punta!

Sicuramente la Nascetta è la nostra sfida, il vino del cuore, e rappresenta 1/3 della produzione, poi abbiamo il Barolo, che porta prestigio.

La Nascetta sarà di alto livello, almeno al pari degli ultime due annate con una buona freschezza.

Il nostro Barolo sarà caratterizzato da grande equilibrio, struttura, ma anche freschezza con un’interessante acidità e tannini molto buoni che permetteranno anche di giocare con il discorso estrattivo per tirare fuori profumi e sapori.

Anche il colore si presenta già bello. Al momento siamo ancora in fermentazione ed i profumi sono mascherati, le premesse sono però molto buone.

Ciò che mi stupisce in un’annata così calda è che i prodotti hanno in generale un bel quadro acido: fresco e con un buon PH, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare dal clima asciutto degli ultimi mesi.

Barovero

Com’è andata la vendemmia?

Poche quantità, ma qualità buona, anzi buonissima.

Quest’anno è stata piuttosto scarsa sulle quantità, specialmente per Dolcetto e Barbera, per via delle piogge sulla fioritura, ma una qualità decisamente buona… anzi buonissima.

Barovero Giorgio in vigna

Barovero Giorgio in vigna

Il tempo asciutto ha tenuto gli acini piccoli, che sono maturati estremamente bene. Un acino piccolo vuol dire tanta buccia e poco liquido, che si traduce in maggiore concentrazione, più “frutto” insomma.

Qual è stata la sfida più difficile del 2021?

Eravamo molto spaventati dalla siccità, ma alla fine la pianta ha reagito alla scarsità d’acqua abbastanza bene.

Giorgio Barovero

La mia difficoltà più grande è stata tener le piante sane fino a metà luglio. Ha piovuto abbastanza, e sono dovuto stare “con le antenne dritte” così da capire quando e come trattare per tenere a bada i funghi. Io faccio biologico, e i trattamenti a base di estratti di alghe e geolite (e calcio) che aumentano la resistenza naturale della pianta sembrano aver funzionato bene.

Quali saranno secondo te le caratteristiche salienti del tuo vino di punta?

Allora… diciamo che quello che più rappresenta il posto è il Dolcetto. Ma la Barbera e il Nebbiolo sono quelli che preferisco. Se proprio mi mettessi con le spalle al muro direi la Barbera.

Se proprio mi mettessi con le spalle al muro direi che il mio vino di punta è la Barbera. E quest’anno è proprio stato il suo anno.

Quello di quest’anno è stato proprio il suo clima. Lei alla siccità non ci ha neanche pensato. Anzi. Con troppa umidità i suoi acini tendono a gonfiarsi e, lei che ha già un grappolo molto compatto di suo, rimane particolarmente esposta ad attacchi di muffe e funghi.

Quindi l’aria di questa estate secca l’ha aiutata ad avere dei grappoli belli sani.

Sarà un bel vino, bello armonico, complesso, ma molto fresco. E con una gradazione molto importante, sui 15 gradi.