Il conto alla rovescia è iniziato: Natale è alle porte, l’atmosfera natalizia permea la città e con essa rieccheggia una domanda esistenziale: “hai già pensato al menù di Natale?”
Ci sembra di avere tutto il tempo e invece, come spesso capita, si arriva all’ultimo ancora indecisi mentre il tempo scivola via come i buoni propositi dell’anno che sta per concludersi.
Sia che si tratti del pranzo del 25 dicembre sia della cena della vigilia, è sicuramente uno dei momenti conviviali più attesi dell’anno.
Più che in altre occasioni, il pranzo di Natale ha il compito di provare ad accontentare tutti e dato che, con molta probabilità, a tavola sarà schierata l’intera famiglia con bambini al seguito, il compito potrebbe sfiorare l’impresa.
Nessun problema, ecco qualche suggerimento con il quale schiarirvi le idee: noi vi guideremo passo passo, ma il merito sarà solo ed esclusivamente vostro.
Si parte con gli antipasti!
Un antipasto tipico della tradizione piemontese, con alle spalle almeno duecento anni di storia, è il vitel tonné.
Attenzione: non è il vitello tonnato! Qui il tonno non c’entra nulla. La vicinanza con la Francia e le risonanze presenti nel nostro dialetto hanno portato ad una storpiatura e sarebbe quindi più corretto parlare di vitello conciato.
In questo piatto, i sapori della carne, dell’aceto, pepe, cannella e cipolla si fondono dando vita ad un piatto dal gusto molto fresco, lievemente piccante e sicuramente appetitoso.
Il vitello tonnato vero e proprio, invece, proposto in diverse regioni italiane con differenti varianti trova in Piemonte la sua ricetta originale.
La carne tenera e magra coperta da una gustosissima salsa ideale per fare “scarpetta”, non può mancare sulla vostra tavola trattandosi di uno degli antipasti più amati dai bambini.
Possiamo accompagnare questi piatti con un buon bicchiere di Chardonnay o una Favorita, ottime scelte da abbinare ad antipasti e carni bianche.
Un primo non può mai mancare…
Parlando di primi, con gli agnolotti al sugo di arrosto non si sbaglia. Vanto della nostra tradizione si apprezzano nella forma classica o pizzicati, (in dialetto “al plin”).
Si tratta di un tipo di pasta ripiena di verdure e carne, conditi con il succo di cottura delle carni utilizzate per il ripieno (sugo d’arrosto). In alternativa è possibile condirli con burro e parmigiano. Secondo questa variante è possibile assaporare meglio il gusto del ripieno, sebbene i più apprezzino maggiormente la prima versione.
…e men che meno un secondo!
Un secondo straordinario che necessita accurata preparazione, attenzione ai tempi di cottura, ottima carne (il macellaio di fiducia potrà consigliarvi) ed ovviamente dell’ottimo vino è il brasato al vino, meglio conosciuto dalle nostre parti come brasato al barolo.
È una portata tipica delle festività, ricca e impegnativa sempre benvenuta sulle tavole natalizie che può essere accompagnata da un pinzimonio di verdure freschissime e leggere o in alternativa da una crema di topinambur, tubero dolce e saporito che può essere personalizzata a piacere.
Un’alternativa a questo corposo secondo piatto è ben rappresentata dal petto d’anatra brasato al barolo accompagnato da una sfiziosa ricetta di verdure: spinaci con i carciofi, piatto leggero che anche in questo caso può subire variazioni sulla base dettate dal vostro gusto personale.
In accompagnamento si consiglia un vino piemontese “strong” e corposo. La scelta non può che cadere su un Barolo o su un Barbaresco.
Ruota di formaggi e dessert tradizionali
Sulla tavola natalizia non può mancare un bel vassoio di formaggi misti: bra tenero, castelmagno, murazzano, accompagnati da una delicata cognà, preparata in casa, specialità culinaria tipica delle Langhe, una via di mezzo tra una salsa e una marmellata.
Si tratta di una sorta di confettura non piccante realizzata con mosto d’uva cotto solitamente di barbera, dolcetto, nebbiolo e moscato. Ad esso viene aggiunta frutta di stagione quali: mele cotogne, zucca, pere, fichi, prugne, noci, nocciole tostate.
Nonostante fino a qui il nostro pranzo di Natale sia stato certamente corposo, nessuno può rinunciare ai dolci da servirsi con un fresco bicchiere di moscato.
Diamo allora spazio al bùnet, budino di antichissima tradizione piemontese che più piemontese non si può o alla torta di nocciole, da accompagnare con qualche cucchiaio di zabaione, la cui materia prima tipica dell’Alta Langa, la nocciola gentile è di qualità universalmente riconosciuta.
Per concludere
Frutta secca a volontà, mandarini e infine caffè, chiudono alla perfezione un pranzo che anche quest’anno vedrà sicuramente soddisfatti i vostri ospiti.
Non dimenticate di compiacervi del risultato! E almeno questa volta, lasciate che a sparecchiare e sistemare i piatti ci pensi qualcun’altro: ve lo meritate e in fondo… E’ Natale.
Buon appetito e tanti auguri!
P.S. Rileggendo queste righe mi viene da sorridere: a quanto pare gli amanti del “Light Christmas” storceranno un po’ il naso per i consigli suggeriti!
Beh… Il prossimo anno penseremo un pò di più anche a voi… forse! :-)