Negli ultimi anni abbiamo proposto diversi itinerari per la bicicletta nelle Langhe che attraversano alcuni luoghi della memoria della lotta partigiana.
Ci piace l’idea di unire la scoperta turistica della Langa e la conoscenza dei fatti storici che in quei luoghi sono avvenuti.
E ci piace l’idea di farlo attraverso un mezzo come la bicicletta, che ha un tempo lento, che permette di fare attenzione alle mille sfumature del paesaggio, e che con la fatica ci permette spesso di riconnetterci ai nostri pensieri.
La culla della Resistenza
Negli ultimi anni della seconda guerra mondiale le Langhe sono diventate un territorio cruciale nella lotta per la liberazione.
Il movimento di resistenza nasce simbolicamente a Valdieri, in provincia di Cuneo quando Dante Livio Bianco, Duccio Galimberti e altri compagni danno vita alla formazione Italia Libera; era l’11 settembre del ’43.
Da allora la lotta si spostò in montagna e si collegò con gli altri gruppi che nascevano in tutta Italia, per cercare poi di conquistare anche la pianura, mantenendo sempre un forte radicamento nelle campagne di Cuneo e nelle Langhe.
Dalle campagne erano infatti partiti come partigiani numerosi uomini e donne di diversa estrazione culturale e sociale: intellettuali, contadini, cattolici, liberali e comunisti.
La vita di campagna era tradizionalmente scandita dalle stagioni e dai tempi della natura ed era piuttosto refrattaria ai cambiamenti storici, più sentiti nelle grandi città.
Ma con la guerra cambia tutto, e molti giovani si trovano nel ’43 di fronte a una scelta: rimanere sudditi di un regime che stava portando l’Italia alla rovina o ribellarsi e prendere la strada della clandestinità e della lotta.
Il maggiore apporto di uomini a questa forza di resistenza si deve al Piemonte, in particolare a Torino e alla provincia di Cuneo.
Una resistenza diffusa
Le Langhe sono quindi disseminate di luoghi che ricordano le vittime e le azioni dei partigiani, che spesso trovarono la morte nelle loro colline.
Ogni paese ha vissuto eventi tragici e ha pagato il suo tributo alla lotta di Liberazione, e numerose lapidi e monumenti ricordano i nomi dei partigiani, protagonisti e non solo vittime degli eventi.
Oggi che le Langhe sono sinonimo di turismo ed eccellenza eno-gastronomica, vogliamo unire queste due anime con alcuni percorsi in un territorio meraviglioso e legato alla storia d’Italia.
Cinque percorsi brevi
Tutte le escursioni sono pensate con una struttura ad anello, che si conclude ritornando al punto di partenza. Sono di circa 30 km in modo da essere affrontabili anche da ciclisti non esperti.
Sono tutti su asfalto, quindi adatti sia alla mountain bike che alla bici da strada.
Sviluppandosi in un territorio collinare presentano sempre delle salite, a tratti anche impegnative, ma mai troppo prolungate.
Nella descrizione dei percorsi troverete alcune informazioni su luoghi, fatti e personaggi della Resistenza collegati ai luoghi attraversati.
Bassa Langa
Questo percorso tocca i comuni di Monforte, La Morra e Barolo, siamo nel cuore delle vigne del Barolo DOCG.
Questo percorso passa da Dogliani, Monchiero e Monforte, aggiungendo quindi la zona del Dogliani DOCG.
Questo percorso unisce Dogliani a Bonvicino, dando uno sguardo al confine con l’Alta Langa.
Alta Langa
Questo percorso ci porta da Murazzano a Clavesana, unendo alle vigne del dolcetto la zona del rinomato formaggio Murazzano Dop.
Questo percorso si sviluppa più in alto, tra Bossolasco, Cravanzana e Serravalle, nel territorio della nocciola Tonda Gentile delle Langhe.
Due percorsi lunghi
Questi due percorsi sono di circa 50 km e presentano una difficoltà leggermente maggiore, in quanto si incontrano numerosi tratti in salita.
Prendendosi il giusto tempo sono comunque indicati anche per gli amatori.
Questo percorso parte da Alba, la capitale delle Langhe, ed esplora la zona del Barolo.
Questo percorso parte da Dogliani e permette di unire Bassa e Alta Langa.