Questo giro si sviluppa nel cuore delle Langhe partendo da Alba, ha una lunghezza di circa 50 km e come il precedente può essere affrontato anche dai semplici amatori della bici.
Ci sono comunque salite impegnative per circa un terzo del percorso. Tocca i paesi di Rivalta, La Morra, Barolo, Monforte e Castiglione Falletto, quindi il centro dell’eccellenza vinicola delle Langhe.
Ovviamente questi luoghi sono strettamente legati alla storia partigiana e incontreremo numerosi punti di interesse storico.
Partenza da Alba
Usciamo da Alba percorrendo corso Europa fino a quando si unisce all S.P.3, e seguiamo la provinciale fino al bivio con Roddi. Lo prendiamo girando a destra e dopo circa 1 km. sulla provinciale 7 arriviamo in regione Toetto.
Qui troviamo la Cappella di S.Antonio con una lapide in ricordo dei 3 partigiani Giuseppe Sottimano, Franco Bocca e Amedeo Bosio.
Vennero uccisi il 2 novembre 1944, quando finirono i 23 giorni di Alba come città libera dai nazi-fascisti. La storia di quei giorni da il titolo al famoso libro di Fenoglio “I 23 giorni della città di Alba”.
Un’altra lapide sul lato della chiesa ricorda altri 4 partigiani fucilati il 29 novembre dello stesso anno.
Verso Rivalta
Riprendiamo la provinciale in direzione Bra fino ad un bivio in regione Cascata che imbocchiamo a sinistra verso Verduno – La Morra. Dopo circa 1,5 km. nella frazione Rivalta troviamo la lapide di Carlo Lamberti.
Noto con il nome di battaglia di “Gabilondon” fu Ufficiale Commissario nella Brigata Garibaldi e morì il 2 novembre del ’44 cercando di difendere il ponte di Pollenzo per impedire il passaggio dei fascisti.
La Morra, i caduti del 29 Agosto 1944
Arrivando nel centro di La Morra da via Alba, si incontra sulla destra una lapida che ricorda i caduti del 29 Agosto 1944
Fu una delle giornate più sanguinose della lotta di liberazione in Langa, in cui i partigiani della 48esima Brigata Garibaldi “Di Nanni” e quelli della brigata autonoma “Bra” vennero accerchiati da truppe della Wehrmacht e reparti di repubblichini tristemente famosi, come la “X MAS” e la “Divisione Monterosa”
I rastrellamenti durarono tutto il giorno, trasformando le colline intorno a La Morra in un campo di battaglia.
A fine giornata si conteranno 31 partigiani morti, di cui 18 solo alla cascina Averame di borgata Cerequio.
Questi ultimi furono attirati allo scoperto dal sottotenente Pei con la promessa di aver salva la vita se si fossero arresi.
Essendo ormai accerchiati, i partigiani accettarono e si arresero presentandosi a mani alzate. Vennero tutti fucilati sulla terrazza della cascina.
Verso Barolo
Usciamo dal paese dopo il bivio al fondo di una discesa, la strada risale verso Barolo.
Sotto il cartello che indica il paese, troviamo il cippo dedicato a Giuliano Mori.
Il partigiano “Moro” si arruolò nel ’43 nella Brigata Garibaldina “Di Nanni”, partecipò a numerosi combattimenti a Roddi e a La Morra e fu presente alla presa di Alba il 10 Ottobre 1944.
Morì a Barolo il 3 Gennaio 1945, e venne insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare.
In paese merita sicuramente una visita il Castello di Barolo.
Arrivo a Monforte
Uscendo dall’abitato di Barolo seguiamo la provinciale 163 che ci porta al bivio con la provinciale 57.
Una salita abbastanza impegnativa ma breve ci fa raggiungere Monforte d’Alba.
Partendo da Monforte, in uno spiazzo rialzato di fianco alla Cattedrale della Beata Vergine della neve, troviamo il sacrario dedicato ai caduti delle divisioni garibaldine.
Nelle fasi finali della guerra le campagne intorno a Monforte divennero strategiche per l’approvvigionamento di materiali da parte dei partigiani, essendo scelte dagli alleati per il lancio di rifornimenti con i paracadute. Questi lanci servivano a mantenere operative le numerose formazioni partigiane in Langa.
Uscendo dal paese in direzione di Alba, al primo bivio giriamo a destra seguendo la provinciale 9 che scende verso Castiglione Falletto. La strada attraversa la collina di Bussia, una delle più rinomate nella produzione del Barolo.
La discesa è molto divertente, con curve strette e viste mozzafiato sulle colline circostanti.
Giunti a Castiglione Falletto, la strada si fa pianeggiante, si lascia il paese e si continua fino all’incrocio con la provinciale 3, in prossimità della cantina Terre del Barolo.
Il comandante “Arno”
Nel cortile della cantina troviamo un busto che ricorda Arnaldo Rivera, maestro elementare che nel Settembre del ’43 fece la scelta partigiana.
Si arruolò nella 14esima Divisione Garibaldi, e svolse importanti compiti legati alla gestione delle risorse sul territorio, oltre a partecipare attivamente alla difesa di Alba dopo l’esperienza dei 23 giorni di repubblica.
Fu inoltre tra i fondatori della cantina sociale nel 1958.
Ritorno ad Alba
Restiamo sulla provinciale 3 parallela alla più trafficata 3bis, e in un paio di km pianeggianti ritorniamo al bivio di partenza, lo superiamo e siamo in direzione sulla destra di corso Europa che ci riporta in centro ad Alba.
Palazzo Salmatoris Cherasco
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Il Castello di Serralunga d'Alba
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