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La fiera del Bue Grasso di Carrù

Gennaio 27, 2014
Fiera del bue grasso Carrù

La Fiera ha origini antiche, poiché si hanno notizie che fin dal 1473 si tenevano in Carrù di mercati di bestiame con frequenza bisettimanale. Il duca Vittorio Amedeo I, con un decreto in data 15 ottobre 1635, concesse alla comunità carrucese di tenere una fiera annuale, da farsi ricadere dopo la festa di San Carlo (4 novembre), per la durata di tre giorni.

La prima fiera del Bue Grasso si svolse il 15 dicembre 1910 e fu istituita per volontà dell’Amministrazione Comunale e del Comizio Agrario di Mondovì, per porre rimedio alla grave carenza di animali da macello ed al conseguente aumento dei prezzi della carne.

Ora è diventata un tradizionale appuntamento commerciale e folkloristico, la cui importanza è diffusa anche fuori dai confini regionali, con la finalità di promuovere l’allevamento dei bovini di razza piemontese, favorendo il consumo di carni di eccellente qualità. Infatti, alla fiera, che si tiene annualmente il secondo giovedì antecedente il Natale, sono ammessi esclusivamente bovini da macello di razza piemontese, suddivisi nelle categorie buoi, manzi, vitelle vitelli, vacche, manze, torelli e tori.

Le giurie, composte da tecnici, veterinari, allevatori e macellai, redigono le classifiche e la premiazione avviene alle ore undici presso il foro boario in Piazza Mercato, con l’attribuzione ai capi migliori delle ambite gualdrappe e fasce decorate a mano, nonché di medaglie d’oro, coppe, targhe, e diplomi, alla quale segue la passerella espositiva dei buoi e dei manzi. Per il controllo della qualità delle carni, il Servizio veterinario dell’A.S.L. 16 di Mondovì-Ceva, procede a prelievi sui capi premiati per la ricerca di sostanze ad azione ormonale o antiormonale (estrogeni) naturali e sintetiche. Contestualmente alla mostra zootecnica, si tiene pure il consueto mercato settimanale, per l’occasione notevolmente ampliato, nonché l’esposizione di macchine ed attrezzature agricole.

Nei ristoranti, fin dal primo mattino, è possibile degustare i piatti tipici locali, quali il bollito con le salse e la minestra di trippe.

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