Metodo Charmat
Asti viene prodotto con il metodo Charmat o Martinotti. Fu infatti un astigiano, Francesco Martinotti, a utilizzare per primo un‘autoclave, ovvero un recipiente chiuso ermeticamente, per la produzione di spumanti.
Ma nel 1907 l’ingegner Eugenie Charmat brevettò il metodo e iniziò a diffonderlo dalla Francia nelle cantine di tutta Europa.
In Italia le prime autoclavi per produrre Asti arrivarono alla Cora di Costigliole d’Asti, in seguito alla Martini di Pessione (TO) e alla Mirafiore-Fontanafredda di Serralunga d’Alba.
Il vino base, opportunamente chiarificato e filtrato, viene immesso in autoclave unitamente a zucchero, lieviti, sostanze nutrienti, la fermentazione si arresta tramite refrigerazione a un livello alcolico maggiore, siamo sui 7 gradi alcolici e l’autoclave viene chiusa nella fase finale della fermentazione per mandare in pressione il nostro spumante e disciogliere l’anidride carbonica nel vino.
L’autoclave di oggi è un moderno recipiente di acciaio inox dotato di strumenti particolari: termometri manometri, doppie intercapedini, valvole, agitatori.
Il processo di presa di spuma dura un genere 15 giorni, ma si può prolungare il contatto con le fecce per alcuni mesi, soprattutto gli spumanti non aromatici di qualità. Seguono la refrigerazione e stabilizzazione del prodotto che verrà filtrato sterile prima dell’imbottigliamento isobarico.
In certi casi ma sempre più raramente viene anche pastorizzato in bottiglia.
A volte, per spumanti di alto profilo, il contatto con la feccia dei lieviti dura anche nove mesi. Speciali agitatori periodicamente la tengono in sospensione per il massimo contatto vino-lievito. Si parla allora di Charmat lungo.
Metodo Classico
Esistono piccole produzioni di Asti metodo classico: è il metodo della rifermentazione in bottiglia che ha visto le prime applicazioni in Inghilterra intorno al sec XVII, anche se comunemente l’invenzione viene attribuita al benedettino Dom Perignon.
L’adozione della bottiglia in vetro pesante e la diffusione del tappo monopezzo in sughero (sec.XVIII) furono le successive tappe di un processo industriale che ebbe tempi lunghi e numerose innovazioni. Almeno duecento anni.
Consumo
L’Asti spumante si abbina bene ai dolci, alla pasticceria secca, ma anche torte o frutta.
E’ lo spumante dolce più venduto al mondo, i suoi numeri fanno paura, più di 70 milioni di bottiglie all’anno, rispetto ai 5 milioni di bottiglie di Moscato.
E’ il simbolo delle feste, i suoi picchi di vendita si hanno infatti nel periodo natalizio, un vino che non può mancare sulla tavola il 25 Dicembre quando si mette il panettone in tavola.
Il suo aroma è inconfondibile, si sentono fiori d’arancio e di acacia note dolci di miele e salvia, in bocca il sapore è dolce, morbido.
Va servito alla temperatura di 6-8 gradi in flutes alti o nella classica coppa.
Photos by weirdoodles and Jacopo Reggiani