Letture golose

Nebbiolo d'Alba DOC 2009 - Manera

Febbraio 27, 2012

Nella frazione di San Rocco Seno d’Elvio, in provincia di Alba (Cuneo), sorge l’azienda a conduzione familiare Manera che ormai da generazioni vinifica i migliori vini piemontesi come la Barbera, il Barbaresco, il Dolcetto ed il Nebbiolo. Ed è proprio quest’ultimo che oggi andiamo ad assaggiare: il Nebbiolo d’Alba d.o.c. 2009.

Uno tra i vini piemontesi più amati al mondo, si dice che il suo nome derivi dalla nebbiolina mattutina autunnale tipica della vendemmia tardiva (ottobre) o dal colore opaco tendente al grigio, color nebbia per l’appunto, dei suoi acini.

Vinificato con uve Nebbiolo in purezza, prevede un affinamento selezionato con una parte (70%) in botti di Rovere ed il restante in silos di acciaio.

Note di degustazione

Color rosso rubino intenso con lievi riflessi granata, mostra sulle pareti del bicchiere quei tipici archetti dati dal grado alcolico presente.

Il profumo è etereo e carico di note fruttate tra cui spiccano il ribes e l’amarena e floreali (geranio), oltre alle tipiche sensazioni speziate (chiodi di garofano e pepe verde), vegetali e di tostatura.

In bocca il gusto è secco e lievemente amarognolo. È caldo (13.5 gradi) e ben strutturato con una buona componente acida e tannica che conferisce a questo vino complessità e longevità.

Serviamolo, previa decantazione, nel suo apposito bicchiere tipo ballon per permettere agli aromi di sprigionarsi oltre al deposito di eventuali residui.

Essendo un vino di buon corpo e longevità, considerando lo stesso vitigno base dei nobili Barolo e Barbaresco, lo abbiniamo a piatti saporiti e grassi a base di carne rossa e selvaggina come arrosti e brasati, spezzatini di cinghiale, cervo, stufati con polenta e grigliate miste. Oppure degustiamolo accompagnato da un’invitante carrello di formaggi ben stagionati ed erborinati come una toma piemontese a pasta dura, o con formaggi di capra quali un buon testun della Val Tanaro (Cuneo).