Vino di estrema eleganza e personalità, il Barolo è conosciuto in Italia e all’estero come il “re dei vini” per l’ampiezza dei suoi profumi e per la capacità di migliorarsi nel tempo. L’estrema longevità del Barolo infatti fa si che, anche superati i venti/trent’anni, possa godere di ottima salute.
Questo vino rosso piemontese nasce con la famiglia nobile Falletti, marchesi di Barolo (piccolo comune delle Langhe, in provincia di Cuneo) che ne iniziarono la produzione nel diciannovesimo secolo.
Nella Cantina Borgogno, sul territorio dell’omonimo paese langarolo, nasce il Barolo Brunate D.o.c.g., annata 2010.
Prodotto con uve Nebbiolo in purezza, nei pressi di Brunate nel comune di La Morra, questo grande vino rosso acquisisce complessità e ricchezza di fragranze grazie ad un invecchiamento minimo di tre anni in botti di Rovere di Slavonia ed un successivo affinamento di due anni in bottiglia.
Di color rosso granato scuro, con leggeri riflessi aranciati, è denso e fermo.
Carico di profumi di frutta e fiori del sottobosco dove la mora e la ciliegia si intrecciano alla viola e alle spezie come la liquirizia, il cacao ed il cuoio, evidenti in seguito all’affinamento.
Il gusto è secco e ben strutturato, pulito e morbido grazie al buon equilibrio di tannini-alcoli.
Procuriamoci i bicchieri adatti (tipo balloon), lasciamolo decantare per almeno un’ora nella giusta caraffa per permetterne il deposito di residui e lo sprigionamento dei profumi, e serviamolo alla temperatura di 18-20 gradi.
Seppur ottimo come vino da meditazione, il Barolo, data la sua complessità, non può che accostarsi bene con secondi piatti gustosi di carne rossa o selvaggina in genere, come arrosti, bolliti, spezzatini, cinghiale al civet con polenta, anatra, carne di camoscio, lepre , capretto o, senza dubbio, miglior connubio è con il suo brasato!
Perfetto anche con formaggi ben stagionati e primi di pasta fresca come tajarin e plin al tartufo.
Buona degustazione!