Alta Langa

La frazione di Gorrino

a Pezzolo Valle Uzzone

Pezzolo Valle Uzzone - Frazione Gorrino

Il Comune di Pezzolo Valle Uzzone è sicuramente uno tra i più ricchi di testimonianze del passato, in particolare per le numerosissime cappelle campestri sparse sul suo ampio territorio. Tuttavia si consiglia la visita non tanto di un singolo monumento quanto di un piccolo centro storico giunto sino ai giorni nostri pressoché intatto, anche se “per merito” di un fortissimo spopolamento.

Si tratta di Gorrino, attualmente frazione di poche anime ma in passato comune autonomo, che conserva sulla piazzetta la bella chiesa dedicata a S. Pietro. Essa è sovrastata dalla mole del castello, a cui è collegata da un passaggio coperto che consentiva ai nobili di assistere alle funzioni sacre senza doversi confondere con i popolani.

Osservando con attenzione le mura del castello si possono osservare fasi diverse della costruzione, originariamente nata per esigenze di difesa e trasformata poi in residenza.

Suggestiva è la breve viuzza che consente di attraversare tutto l’abitato e quindi, usciti dalla “porta fredda”, di raggiungere nuovamente l’arco dell’ingresso principale.

Le Langhe in 7 Giorni

Sulla via del ritorno verso Cortemilia si attraversa l’ultima valle, la Valle Uzzone.

Qui i villaggi sono ancora più piccoli di quanto si possa immaginare, praticamente dei borghi, e le case sono antiche.

Questi villaggi sono in realtà musei a cielo aperto dove osservare i metodi di costruzione tradizionali della zona, come quello dei muri a secco.

Anche le case si possono osservare nella loro forma più originaria, costruite con la tipica pietra arenaria locale, senza traccia di malta o cemento: eppure queste mura hanno resistito alla prova del tempo senza apparente difficoltà.

I tetti sono fatti di ardesia e nonostante il loro peso e la loro età, anch’essi sono rimasti sorprendentemente al loro posto negli anni, nonostante il vento, la pioggia e la neve.

La tranquilla città di Gorrino potrete ammirare il suo castello e la chiesa di San Pietro, oppure la chiesa di Nostra Signora del Todocco, che è ancora in uso.

Altri piccoli villaggi sono Torre Uzzone, Castelletto Uzzone e Scaletta, dove si trovano affreschi antichi nella Cappella dei Disciplinati.

Rosalinde Klein
Le Langhe in 7 Giorni

Cenni storici

Goffredo Casalis così descrive Gorrino:

Questo paese è detto Gorina dal sommo pontefice Benedetto VIII in una sua bolla del 1014. Nell’anno medesimo l’imperatore Enrico confermando al monastero di Fruttuaria tutte le terre, che esso dapprima possedeva, nomina pure quella di Gorrino. Nella divisione degli Stati di Bonifacio marchese di Savona e del Vasto (1142) questo luogo venne compreso nel marchesato di Cortemiglia, e toccò a Bonifacio sestogenito dell’anzidetto Bonifacio.

Preziose informazioni che Goffredo Casalis trascrive nel Dizionario geografico-storico-statistico-commerciale.

Continua così:

Gli uomini di Gorrino nel 1197 partecipano ad un’alleanza tra i comuni di Asti e di Alessandria. Bonifacio di Gorrino sottoscrive un atto del 1209, con cui il marchese Ottone Del-Carretto vende alla repubblica d’Asti varie terre che erano sotto la giurisdizione di lui. Nel 1228 il marchese di Ponzone Bonifacio ricevette in retrofeudo dal marchese Enrico di Savona, diversi luoghi, fra cui vedesi quello di Gorrino; ed i suoi discendenti ne pigliarono il nome. Un altro Bonifacio detto di Gorrino, dottore di leggi, nel 1280 era giudice e vicario del marchese di Savona, mentre questi sedeva podestà in Asti.

Le notizie fornite dal Casalis, nel suo  pressoché sterminato “Dizionario” furono elaborate sulla base dell‘apporto di diversi collaboratori, presumibilmente distribuiti sul territorio, uomini di cultura, forse anche parroci ed abati.

Altre informazioni su questo borgo sempre da Dizionario:

Nel 1313 il comune d’Asti donò al marchese Oddone Del-Carretto, ed a Bonifacio suo figliuolo diversi castelli e paesi, fra i quali castrum, villam et jurisdictionem Gurrini. Verso la metà del secolo XVII il feudo di Gorrino passò ai nobili Claretta di Nizza, nella persona di Onorato, primo segretario, e consigliere di stato del duca di Savoja, i cui discendenti lo tennero poscia insieme con molti altri feudi. Dei Ponzoni marchesi di Gorrino furono: Oliviero, che fioriva nel 1400, ed era cavaliere di Rodi. Pietro, commendatore di Malta verso il fine del secolo XVI. Carlo dell’ordine di s. Domenico, che verso la metà del secolo XVII era inquisitore di Saluzzo.

Castello

L’antico borgo medioevale è situato a circa 700 m s.l.m., localmente definito “Castello” (o “in Castello – ‘n Casté“), dove sorge l’imponente mole di una dimora signorile tardo medioevale, in parte anche rimaneggiata, ma ancora fortemente connotata dalle strutture quattrocentesche, che ne sovrastano certamente altre più antiche.

Chiesa di San Pietro

Un passaggio coperto collega il castello alla Parrocchiale di San Pietro, con un arco d’accesso restaurato nel 2009 che si apre sulla piazza da sud-est.

La chiesa, definita “di moderna e bella costruzione” nel 1841 da Casalis, è presumibilmente completata nella seconda metà del Settecento.

Un tabernacolo in pietra nel coro verso l’abside aggiunge interesse, insieme a un grande dipinto absidale dell’800 raffigurante Cristo che consegna le chiavi a Pietro, e tre tele nelle cappelle laterali, tutte necessitanti di restauro nonostante la loro qualità originale.

Una via centrale costeggia antiche abitazioni e la chiesa confraternitale della Madonna di Loreto, che ospitava fino a pochi anni fa una statua lignea della Vergine di fattura arcaica.

L’arco della Porta Fredda, visibile all’esterno con lo stemma gentilizio dei marchesi di Ponzone, segna l’accesso da nord-ovest verso la Valle Uzzone e Cortemilia.

Altrove, località come Piovero, Pian delle Scandole, Puzacri, San Martino, e Piansoprano, restaurato come antico ricetto medievale, illustrano la ricca storia del territorio.

Numerose cappelle campestri e edicole votive punteggiano il paesaggio, con affreschi dedicati ai santi patroni come San Martino, San Bernardo, San Sebastiano e San Rocco, testimonianza dell’arte popolare che ha decorato le terre dal Piemonte alla Liguria nei secoli passati.

 

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