La borgata sorge su un rilievo a metri 449 di altitudine s. l. m. La sua denominazione ricorrente, Reale, deriva da rial sinonimo desueto del termine pascolo.
In questa località, dotata di acqua sorgiva e di ampi terreni coltivabili, almeno dal I secolo d. C. era situato un fundus, cioè un esteso podere agricolo-produttivo con abitazioni (un notevole ritrovamento archeologico in prossimità è avvenuto nel 1910).
Difatti, fino all’Ottocento la denominazione nelle mappe, valevole per il pianoro dov’è la borgata Reale, era «la Romana».
L’origine di Sinio
Qui si è sviluppato un villaggio, forse accresciuto anche dopo la caduta dell’Impero romano, che poi ha costituito l’origine del paese di Sinio.
Questo abitato più antico (una curtis?) è sopravvissuto sino al X secolo, nonostante i lunghi e travagliati periodi delle invasioni barbariche e delle successive occupazioni gote e longobarde nelle Langhe.
Dal VIII al X secolo
Durante l’età carolingia e quella ottoniana (dall’VIII al X secolo), forse con propri signori locali, è stato incluso nella giurisdizione territoriale del Comitato di Diano.
È pure prospettabile che questo insediamento abbia avuto una sua chiesa (dedicata a S. Maria od a S. Frontiniano?) dipendente dalla pieve di Diano d’Alba, nell’ambito ecclesiastico della Diocesi albese.
Difatti, secondo la tradizione orale, al limitare della borgata è persistita fino al 1887 una struttura assimilabile a quella di una torre campanaria.
Inoltre, non è riscontrabile se sia stata eretta qualche costruzione di difesa all’apice dell’attuale agglomerato di abitazioni.
Il Medioevo
In prossimità dell’antico villaggio transitava la notevole «strada da Alba fino al mare». La fondazione del nuovo borgo di Sinio, con il conseguente abbandono dell’originario insediamento in questa località, è avvenuta dopo le devastanti incursioni saracene (susseguitesi nelle Langhe tra il 905 e il 940), anche in conseguenza del territoriale riordino dei feudi promosso rispettivamente dai signori aleramici ed arduinici.
Probabilmente durante il Medioevo qui è rimasto solo un punto di controllo e di sosta temporanea sull’incrocio dell’importante, antica strada suddetta con quella secondaria per il castello e l’abitato (la villa) siniesi.
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