Alice Lotti è un’ illustratrice e grafica originaria di Vezza d’Alba oggi stabile a Torino. Si è laureata in Comunicazione Visiva e Progettazione Grafica per l’editora presso l’ISIA di Urbino.
Ha una forte identità artistica e le sue illustrazioni sono riconoscibili grazie ai soggetti, i suoi onnipresenti animali e gli scenari naturalistici che, con il suo talento, riesce a produrre.
Grazie alla vittoria del concorso Best Book 2013, indetto dalla casa editrice Kite Edizioni, cha pubblicato nel marzo 2014 il suo primo album illustrato per ragazzi, scritto da Davide Calì.
Dove trovi l’ispirazione per le tue illustrazioni? Quali sono i fattori che determinano un periodo di particolare creatività?
Trovo ispirazione nella vita di tutti i giorni, nelle persone che ho conosciuto, che conosco e che conoscerò in futuro, nei libri che leggo, nel lavoro dei miei colleghi illustratori passati e presenti che guardo con ammirazione. Spero di non smettere di imparare mai.
Ci sono altri elementi, oltre agli animali e la natura in generale, che ti affascinano ed ispirano la tua arte?
Mi ispira la vita di tutti giorni, gli accostamenti dei colori che incontro per strada, le persone che fanno vecchi mestieri. Mi ispirano le storie semplici, i racconti quotidiani, il grado zero delle cose.
Per questo guardo spesso agli animali, perché sanno vivere il presente senza farsi domande.
Quale tecnica utilizzi maggiormente? Utilizzi più il disegno a mano o la rielaborazione a computer?
Lavoro principalmente con una tecnica mista, comincio a lavorare a mano facendo illustrazioni a matita o a tratto-pen per poi scansionare il tutto e rielaborare in digitale.
Amo le tecniche che danno vita a risultati inaspettati, spesso lavoro con il monotipo, con la matita e l’acquerello, mi piacerebbe avere più tempo per sperimentare tecniche nuove oppure provare a portare il linguaggio dell’illustrazione in campi nuovi che apparentemente non gli appartengono.
In Italia chi sceglie di fare una professione in ambito artistico generalmente trova di fronte a sé un sentiero difficile e tortuoso. Com’è andata nel tuo caso? Cosa consiglieresti a qualcuno più giovane di te che ha intenzione di iniziare un percorso simile al tuo?
Sicuramente bisogna avere le idee molto chiare, fissare dei piccoli obbiettivi quotidiani, fare le cose poco per volta. L’importante è non perdere l’entusiasmo di fronte ai no, mettersi in gioco.
Non credo sia molto diverso da qualsiasi altro lavoro, le dinamiche sono le stesse; fare l’illustratore come il grafico, benché da fuori possa sembrare un lavoro molto istintivo e “creativo”, è in realtà un lavoro fatto di tempistiche strette, consegne da rispettare, brief da seguire, clienti da accontentare. Mi sento però fortunata, vivendo in Italia, a riuscire a vivere facendo quello che mi piace: un obbiettivo raggiunto, solo il primo però, di un percorso personale appena cominciato!
La copertina dell’album “Storia Del Futuro” di Bianco, artista sempre più celebre a livello nazionale, porta la tua firma. Come nasce la collaborazione con il cantautore e musicista torinese?
Ho conosciuto Alberto tramite un amico comune, lui ci ha messi in contatto e da subito è nata una forte intesa e collaborazione. Ho ascoltato il disco tante e tante volte per poi tirarne fuori la mia interpretazione.
Inizialmente ho proposto varie strade, alcune meno definite di altre, poi la scelta ci ha portato a sviluppare un percorso visivo molto ampio che corre parallelo all’ascolto del disco. Sono molto soddisfatta del risultato, è stato un lavoro molto stimolante nel quale ho cercato con delle immagini di catturare il significato delle canzoni.
Guardando domani: Progetti? Obiettivi? Desideri? Speranze?
A questa domanda non so rispondere; anzi è troppo intima per poter dare una risposta pubblica; anzi diciamo che per scaramanzia preferisco non rispondere. Grazie per aver dedicato del tempo a leggere i miei pensieri.