Arte e cultura

Collisioni "Off": i palchi minori del festival

Luglio 11, 2014

Anche quest’anno Collisioni presenta una serie di nomi di rilievo internazionale che non hanno certo bisogno di presentazioni. Noi che siamo curiosi abbiamo messo una lente di ingrandimento sul cartellone per leggere e presentarvi in poche parole alcuni dei progetti che suoneranno sui palchi minori della kermesse di Barolo sperando di suscitare il vostro interesse e darvi qualche buon suggerimento.

Andiamo quindi a fare una breve panoramica su quelli che saranno i progetti musicali che vi consigliamo di vedere sui palchi minori del festival sabato 19 e domenica 20 Luglio:

Partiamo dal palco “verde”, in piazza Cabutto:

Sabato alle ore 14 e Domenica alle 13 potremmo “assaggiare” Il Mangiadischi, un progetto che unisce il mondo della musica e della cucina d’autore, celebrandone la creatività e il lato più umano, conviviale, appassionato. Un musicista e uno chef a cui viene proposto un tema che possa stimolarli nella preparazione dei piatti e nella scelta dei brani, e sul quale si snoda l’intero episodio. Il Mangiadischi ha da sempre avuto il supporto di Rolling Stone, partner ufficiale che pubblica ciascuno degli episodi in anteprima su www.rollingstonemagazine.it. Ospiti del sabato saranno gli inglesi Peyote con lo chef Giuseppe Iannoti mentre domenica sarà il turno del il cantautore Brunori con lo chef Eugenio Boer.

Alle ore 17 del sabato si esibiranno I Dolcetti, duo strumentale rock che non abbiamo sentito ma che pare essere molto interessante. Provengono dal Friuli Venezia Giulia e suoneranno a Collisioni grazie ad un gemellaggio fra le due regioni. C’è un punto interrogativo di curiosità che potrebbe diventare facilmente esclamativo.

I Dolcetti

I Dolcetti

Domenica alle 14:30 The Hot Pots: il bilico tra Manouche e la spontanea direzione che imboccano le dita ogni qual volta imbracciano gli strumenti, è una continua scoperta di suoni ed arrangiamenti. Nella prima fase della metamorfosi sperimentano e distillano note, fra armonie, ritmi ricreati, e plasmano nuova materia su cui improvvisare in un calderone di blues prima maniera, jazz, e musica colta a ritmo di gipsy Jazz.

Sempre domenica alle 17:30 vi suggeriamo di adare a vedere L’Orage, una band di 7 elementi, a cavallo tra musica tradizionale e rock, con l’influenza dei grandi cantautori italiani ed europei . È un gruppo musicale, una scoperta, una sfida sfacciata al sistema discografico, una musica che sembra venire da lontano, una festa, una scommessa, un gruppo di amici, un viaggio in territori non definibili con classificazioni di genere.

Il palco “rosa” invece è situato proprio nella piazza del castello. La sera tardi inizia la festa e si balla. Tre gli appuntamenti che vi suggeriamo di non perdere:

Alle ore 23:30 del sabato il suond system reggae della Torino Bass Culture vi farà ballare a ritmo in levare. Il selecta “Bio” e il cantante e produttore “Ri-C” saranno in consolle per farvi divertire.

Torino Bass Culture

Torino Bass Culture

Sempre sabato, a seguire, i local hero della dance hall roerina Rootz Flava, un’idea nata nel 2010 con l’intento di far conoscere e condividere la propria passione per la musica reggae e dub. Da qualche anno stanno cercando di intraprendere la via della produzione a 360° e con la più grande apertura mentale e artistica possibile, tenendo sempre d’occhio tutti gli aspetti positivi che l’essere fuori dai circuiti del business musicale conferisce a visioni del genere. Certo non siamo in Jamaica, ma anche il Roero ha le sue piccole pietre preziose.

Domenica alle 23 si cambia stile per farsi trasportare dalla musica deep-house e tech-house del dj e producer Julius. Come presentarlo in poche parole? 15 anni di carriera con residenze del calibro del The End, The Cross e Ministry of Sound di Londra … il primo tour targato USA all’età’ di 26 anni … release discografiche su etichette internazionali e l’inconfondibile sound deep-tech-house … questo e’ Julius!

Il palco giallo, dalla Giolitta, è quello della freschezza con progetti giovani principalmente locali, scelti con cura dal direttore artistico, che lasceranno a bocca aperta gli ascoltatori:

Sabato alle ore 14 tocca agli Eugenio In Via Di Gioia, un nome stravagante per una band che non ha nulla da invidiare a tante più affermate in quanto a composizione e sopratutto presenza sul palco. Divertenti, sinceri e freschi scelgono un cantautorato folk ispirato a quello inglese ma con testi in italiano. Hanno vinto quest’anno il premio “Fred Buscaglione”.

Eugenio In Via Di Gioia

Eugenio In Via Di Gioia

Sempre sabato ma alle 20, l’atmosfera si fa più seria e profonda: Mattia Calvo porterà i suoi incredibili brani in una versione più spoglia rispetto alla sua band “La moncada” accompagnato da due cantautori che di palchi e km ne hanno fatti tantissimi ovvero Manuel Volpe e Nicolas J. Roncea. Essendo tutti impegnati nei rispettivi progetti non sono molto le occasioni di vederli insieme. Con loro sul palco Frank Alloa, batterista di classe presente in alcune delle formazioni più interessanti della Granda. Motivo in più per non mancare.

Alle 21 è ora dei The Panicles, band friulana che vanta concerti in Danimarca, Inghilterra e Slovenia e un disco per la Emi . Un paio di brani sono in rotazione su Virgin radio. Gente che ha i numeri insomma. Il genere musicale? Si tratta di rock: quello naturale che fa stare bene.

La domenica alle 19 arriva il cantautore montatese Mano con il suo progetto solista. Alcuni se lo ricordano nel gruppo reggae Malaweeda, altri come frontman della formazione rock Micapungo. In questa sua nuova avventura emerge un lato inedito di Marco Giorio. Le sue canzoni sono belle e orecchiabili: se non ti conquista al primo ascolto lo farà certamente al secondo. Sul palco con lui Gabriele Agangi alla chitarra e Antonio Vomera al basso.

Alle ore 21 tocca invece ai Tua Madre, che con le loro cover riarrangiate in chiave ska-jazz e bluebeat vi impediranno di rimanere fermi. Sono liguri ma hanno già suonato diverse volte in zona e chi li ha potuti vedere dal vivo di certo non li ha dimenticati. Ballo, trasformismo, coinvolgimento, ironia ed ilare follia sono alcuni degli ingredienti della ricetta dei Live della Band.

Peyote

Peyote

La domenica sera del palco giallo riesce a farti distogliere l’attenzione dal resto del festival perché alle ore 22 abbiamo nuovamente un progetto straordinario: si tratta della rock band inglese Peyote, definite da diverse riviste di settore come una delle migliori band giovanili in Europa e dopo un concerto al Camden Barfly, la loro performance è stata descritta come una “nuova rivoluzione musicale”. Il loro disco ‘Quite Like It’ è stato registrato da Henry Padovani (the police), nel Ronnie Lane Mobile Studio, dove hanno registrato artisti del calibro di The Rolling Stones, The Who, Bob Marley, Eric Clapton, Led Zeppelin e tanti altri. Concerto perfetto per gli amanti del rock’n roll esplosivo.

Clicca qui per vedere il programma completo.

Non ci rimane altro da fare che augurarvi una buona visione, ma sopratutto un buon ascolto!