Letture golose

Barbera d'Alba DOC: Storia e Origini

Febbraio 27, 2013

La Barbera maschile o femminile che sia, è uno dei principali vitigni a bacca nera del Piemonte, il più coltivato nelle province di Asti e Alessandria.

L’uva e il vino Barbera non hanno molta storia antica documentata. Giorgio Gallesio, noto ampelografo del sec XIX, nella sua “ Pomona Italiana”, parla del Barbera come di “Vitis Vinifera Montisferratensis”.

Nel 1514 nei catasti di Chieri, si parla per la prima volta di vigneti di Barbera.

Un’altra traccia si troverebbe in un documento del XVII secolo, conservato presso il Municipio di Nizza Monferrato ( Al ). Nel medesimo secolo nelle carte del Capitolo di Casale- (Al) si testimonia l’affitto di un terreno con l’impegno di piantare “de bonis vitibus berbexinis”. Potrebbe trattarsi, con molta probabilità, del nostro Barbera.

Nel 1685, il conte Francesco Cotti dice di aver fatto pervenire da Asti dei “magliuoli” di Barbera, vale a dire dei tralci impiantati per ricavarne piante nuove, da piantare in un suo vigneto di Neive.

Questo fatto ci fa capire come ancora alla fine del’ 600 il vitigno Barbera non fosse presente nelle terre di Alba, altrimenti perché il conte Rotti si sarebbe accollato le spese e il disagio di acquistarli in territori così lontani dalla sua proprietà.

Nel corso del’700 la Barbera conosce una rapida espansione soprattutto in Astesana, Monferrato, Alessandrino, Tortonese, Vercellese e Novarese, invece in Langa si diffonderà in tempi relativamente recenti, verso il 1860-1870 come testimonia Lorenzo Fantini, nella sua “Monografia sulla Viticoltura e Enologia nella Provincia di Cuneo”.

Barbera

Nel 1798 nell’elenco dei vitigni piemontesi redatto dal conte Nuvolone della Società Agraria di Torino entra la Barbera. Il vero incremento nella diffusione del barbera in tutto il Piemonte fu il reimpianto dei vigneti su piede americano a causa della filossera. Il vitigno si dimostrò resistente e di alta produttività.

Infine citiamo che era consuetudine in alcune zone rurali del nord Italia, in passato assumere un preciso cognome secondo delle specie vegetali coltivate o in funzione dell’arte professionale.

Parecchi viticoltori adottarono il nome Barberis, in funzione dell’uva barbera coltivata, col tempo divennero Barbero.

Crediti prima foto: Cantina Borgogno