Il Barolo è considerato uno dei più grandi vini al mondo, per longevità, carattere e struttura.
Pochi giorni fa ho avuto la fortuna di assaggiare un Barolo 1989, subito il profumo era un po’ chiuso, ma ossigenando il vino nel ballon per pochi secondi, al naso sono salite spezie e il classico profumo di goudron, abbinato poi con uno stracotto di vitello è stata una gioia per il palato.
Il Barolo dell’ azienda La Querciola nasce nei prestigiosi vitigni di Nebbiolo, in una sottozona della più pregiate, denominata “Costa di Rose”, siamo a Barolo, nel cuore delle Langhe.
Su queste spendide colline la vendemmia avviene nella seconda metà di Ottobre, l’ uva arriva in cantina, viene diraspata e inizia la lenta macerazione nelle vasche di fermentazione.
La buccia durante la fermentazione cede al mosto i suoi preziosi elementi che daranno al vino futuro struttura, colore e profumi.
Finita la fermentazione il vino viene travasato, e dopo la fermentazione malolattica, inizia il lungo periodo di affinamento in legno.
Il vino riposa per 30 mesi in botti da 40 ettolitri, al buio, in un ambiente silenzioso, con un’ umidità controllata, l’aria penetra attraverso le doghe delle botti in maniera razionale in modo da arrotondare e ammorbidire il vino stabilizzando il colore.
Versato nel bicchiere osserviamo un colore rosso granato, al naso il profumo è intenso ed elegante con sentori di frutti rossi, fiori secchi e note speziate di canella e liquirizia.
In bocca è caldo, avvolgente, vellutato con una struttura importante, il tannino è dolce, morbido con un finale lungo e persistente.
A tavola possiamo servirlo con stracotti e selvaggina, come lepre al civet o cinghiale, ma anche primi con condimenti a base di carne, oppure formaggi ben stagionati o erborinati.
Servire alla temperatura di 18-20 gradi in bicchieri panciuti tipo ballon.