Il vino da pasto più bevuto e apprezzato nella tradizione delle Langhe è senza alcun dubbio il Dolcetto d’Alba e specialmente per me, che ora vivo in Germania, degustarlo qui lontano dalla mia terra, non può che esaltarne il gusto rievocando piacevoli sensazioni.
Attendevo incuriosita quindi, dopo aver già assaggiato e gradito la versione del 2010, di stappare il Dolcetto d’Alba Doc 2011 di Oreste Stefano di Monforte d’Alba e compararlo all’annata precedente.
Non c’è che dire, è proprio buono, di uguale morbidezza e struttura con quelle caratteristiche note fruttate e dal sapore secco epiacevolmente sapido, si differenzia, tuttavia, nell’ampiezza dei profumi.
Note di degustazione
Limpido, color rosso rubino luminoso con leggeri riflessi violacei, scorre fluido nel bicchiere.
Il profumo è pulito ed intenso, molto fruttato (piccoli frutti rossi quali ciliegie e lamponi) , floreale (rosa canina e fiori freschi) e speziato (chiodi di garofano e mandorla sul finale).
In bocca il sapore è asciutto (caratteristica tipica del Dolcetto, che non è “dolce” come ci rimanda il nome), caldo (13.5 gradi), amarognolo e sapido nell’immediato (da notare l’aumento della salivazione data dalla presenza di sali minerali). È morbido e di buon corpo con una giusta combinazione acido-tannica che ne favorisce l’equilibrio generale.
Prodotto con uve Dolcetto al 100%, è un vino decisamente “beverino” che ben si adatta ad antipasti saporiti come vitello tonnato, verdure ripiene, tortini con fonduta o con primi piatti quali zuppe di legumi, tagliatelle ai funghi, risotti, gnocchi al castelmagno, agnolotti al sugo d’arrosto ecc…secondi a base di carni arrostite in genere come coniglio, maiale arrosto, vitello, e formaggi e salumi crudi di media stagionatura.
Serviamolo nell’apposito bicchiere a “tulipano ampio” alla temperatura di 16 gradi circa.
Buon assaggio a tutti!