In occasione della Festa della Donna pubblichiamo una nuova puntata della nostra rubrica omaggio alle grandi donne delle Langhe: sia quelle il cui nome è noto, che quelle invece che agiscono “di nascosto”, e che si sono dovute ritagliare il loro posto nel mondo in momenti particolarmente difficili.
Donne del vino, la voce delle produttrici di Langa, Roero e Monferrato
“Le Donne del Vino” vuol essere una rubrica che dia voce, volta per volta, a una figura femminile dell’enologia e viticoltura di Langhe, Roero e Monferrato. Una donna scelta per tenacia, coraggio, che a nostro parere abbia qualcosa da insegnare.
Quanto è ancora maschile il mondo del vino? Rimane ancora traccia, in qualche modo, dei “ruoli” del passato? Senza conoscere la risposta, ma con l’interesse di porre la domanda, intervistiamo alcune delle donne più conosciute di questo settore.
In una delle più ambite e prestigiose mete delle Langhe, La Morra, sorge la Cantina Moscone, un’azienda vitivinicola che unisce la tradizione di un territorio rinomato per il suo vino a una visione rinnovata e vivace.
Al centro di questa rivoluzione gentile si trova Sara Moscone, la protagonista di questa edizione di “Le Donne del Vino”.
La storia di Sara è una di quelle narrazioni che dimostrano come spesso i percorsi più inaspettati possano condurre alle destinazioni più autentiche.
Qual è stata la tua ispirazione per intraprendere la carriera? Di cosa ti occupi nello specifico in azienda?
SARA — La mia famiglia ha sempre avuto un legame profondo con la produzione vinicola. Entrambi i miei nonni erano produttori, mio nonno materno in particolare ha lasciato un’impronta indelebile sulla nostra azienda e su di me.
Ho provato a fare due anni di pratica ma il lavoro di avvocato non faceva per me, andavo in tribunale e invitavo gente in cantina
Il mio viaggio professionale è iniziato in modo piuttosto insolito. Ho studiato giurisprudenza, pensando di intraprendere una carriera completamente diversa. Tuttavia, il mestiere della vinificazione è qualcosa che ho nel sangue ed è stato naturale dedicarmi pienamente alla cantina.
Mi occupo principalmente della gestione del personale e di tutta la parte commerciale, mentre mio cugino segue tutti gli aspetti legati alla viticoltura e alla produzione.
Quali sono state le maggiori sfide che hai incontrato come giovane donna nel settore? Come le hai superate?
SARA — La mia esperienza in ambito commerciale è stata caratterizzata da alcune sfide significative. Inizialmente, molti si aspettavano di avere a che fare con uomini, il che rendeva più difficile per me essere presa sul serio, essendo anche molto giovane. Questa è stata una delle prime barriere che ho dovuto superare.
Convincere la mia famiglia che era necessario rinnovare il brand e il modo di comunicare non è stato facile. Per la generazione più anziana, vedere cambiare le etichette dei vini è stato quasi traumatico.
Un’altra grande sfida è stata rappresentata dal ricambio generazionale all’interno dell’azienda. Ho notato che il metodo che utilizzavamo non ci permetteva di sfruttare appieno il nostro grande potenziale.
Oggi posso dire con orgoglio che i risultati ottenuti hanno dimostrato il valore di quelle scelte innovative.
Quali sono i tuoi obiettivi a lungo termine?
SARA — Uno dei nostri obiettivi primari è quello di ampliare significativamente la produzione. Attualmente produciamo circa 80.000 bottiglie all’anno. Il nostro traguardo per il prossimo anno e mezzo è quello di produrne di circa 150.000.
A livello internazionale, ci stiamo proponendo di entrare nei mercati di nuovi paesi. In Italia, miriamo a intensificare la nostra presenza commerciale, in particolare nel nord, dove finora è stata meno marcata rispetto al centro e al sud.
Come vedi l’evoluzione del ruolo delle donne nel settore vinicolo delle Langhe nei prossimi anni?
Il settore vinicolo ha un fascino particolare, che colpisce profondamente le donne che si appassionano a questo mestiere
SARA — Credo fermamente nel ruolo sempre più rilevante delle donne nel settore vinicolo, e sono convinta che, col tempo, questo aspetto diventerà ancora più evidente e influente.
Riconosco l’importanza dell’aiuto e dell’affiancamento da parte degli uomini, soprattutto nelle mansioni fisicamente più impegnative, ma è essenziale valorizzare il contributo femminile in tutte le fasi della produzione vinicola.
Sono convinta che, se il mondo del vino continuerà ad espandersi come sta facendo, vedremo un numero sempre maggiore di donne avvicinarsi e contribuire significativamente a questo settore.
La loro presenza, già in aumento, diventerà un elemento sempre più fondamentale e distintivo nel panorama vinicolo.
In cosa è speciale la vostra azienda?
SARA — La nostra azienda si contraddistingue per la gioventù e la vivacità del suo team, con un’età media di circa 30 anni. Questa caratteristica è fondamentale per la nostra identità e per il nostro modo di operare.
Ciò che veramente ci rende unici è l’unione e la coesione che caratterizzano il nostro team. Facciamo sempre del nostro meglio per confrontarci su ogni aspetto del lavoro, operando sempre come un gruppo unito.
È questa collaborazione stretta e continua che ci permette di prestare attenzione a ogni dettaglio, al fine di realizzare un prodotto che, prima di tutto, soddisfi noi stessi.
Quali consigli daresti ad altre donne interessate a entrare nel settore vinicolo?
SARA — Consiglierei di puntare prima di tutto sull’aspetto del lavoro che più appassiona, quello in cui ci si sente veramente a proprio agio.
È essenziale circondarsi di collaboratori che condividano la stessa passione e spirito, persone con affinità e similitudini, per crescere insieme in un ambiente basato sulla comunione e sulla condivisione di idee.
Questo aspetto, nonostante non sia semplice, penso sia quello fondamentale per il successo e la soddisfazione nel proprio lavoro.