Per gran parte della sua storia questa parte del Piemonte era completamente isolata: le persone trascorrevano la loro vita nei piccoli paesi di Langa e Roero, con un flusso di arrivi e partenze quasi del tutto inesistente.
Qui il turismo non era un interesse, non dava nè soldi nè cibo da mangiare, e il vino, prodotto il più delle volte con il capriccioso Nebbiolo, non usciva dai confini regionali. Ciononostante, la nebbia umida del mattino e le giornate più fresche lo rendevano un gran posto per lo sviluppo e la crescita delle uve autoctone.
Oggi la situazione è diversa, il nome di questo territorio si allarga nel mondo dei wine lovers conquistando vette prima inesplorate. Nebbiolo, Barbaresco e Barolo sono sulla bocca e nel calice di tutti.
Ma cos’è che beviamo d’estate, quando i rossi corposi ci attendono al fresco della sera? Cosa riempie i nostri calici nelle giornate di Luglio, quando dopo il duro lavoro al sole ci sediamo a godere delle nostre colline?
Ecco una lista dei fedeli compagni delle calde giornate di Langa, i vini bianchi autoctoni che solleveranno locali e turisti con un tocco di acidità o freschezza.
Arneis
Forse la più conosciuta tra le uve bianche della zona.
Un nome parecchio discusso, che deriva da Renesio (una località di Canale) a detta di alcuni, e che per altri significa “mascalzone” in piemontese, anche detta la vigna difficile.
Le sue origini sono invece certe, legate ai colli sabbiosi del Roero. Un tempo a rischio di estinzione, questo vitigno ha fatto ultimamente un gran ritorno.
L’Arneis del Roero ha ottenuto la DOC nel 1989 e la DOCG nel 2006: i consumatori hanno imparato ad apprezzare i suoi caratteristici aromi di albicocca e pesca.
Scopri la selezione di Arneis su Shop Langhe!
Nascetta
La varietà bianca Nascetta è stata documentata per la prima volta più di 140 anni fa.
Il nome “Nascetta” fu coniato da Giovanni Gagna, un enologo piemontese del XIX secolo; erroneamente, egli credeva che l’uva fosse legata alla sarda Nascu. La corretta pronuncia è Nas-cetta, con la “e” muta alla francese.
La sua personalità spazia dalle qualità di pepe/erbe/agrumi quando raccolto più acerbo a stili tropicali in versioni mature; in entrambi i casi è un vino dalla buona mineralità.
L’altro segno distintivo dell’uva Nascetta è che è estremamente resistente all’ossidazione: lasciare una bottiglia aperta, anche per alcuni giorni, pare non abbia effetti collaterali.
Scopri di più su questa varietà autoctona semi aromatica!
Favorita
La Favorita è stata a lungo associata al Vermentino ligure.
Nel 1964, il Ministero dell’Agricoltura italiano stabilì che c’erano abbastanza differenze tra gemme, grappoli e foglie dei due vitigni per classificarli ufficialmente come separati.
I vini di uve Favorita sono conosciuti per le loro intense note di pera e una buona dose di acidità, dovuta alla tarda maturazione dell’uva.
È un vino che si contraddistingue per eleganza e delicatezza: si dice infatti che fosse il “favorito” di Rosa Vercellana, meglio nota in piemontese come la Bela Rosin, dapprima amante e in seguito moglie morganatica del re Vittorio Emanuele II di Savoia. Da qui ne deriverebbe il nome.
Scopri la selezione di Favorita sul nostro shop!
Moscato
Il Moscato, utilizzato per produrre il Moscato d’Asti DOCG, è diventato quasi un fenomeno culturale negli ultimi tempi.
La domanda è aumentata, con i consumatori alla ricerca di un vino più dolce, più delicato e con una bassa gradazione alcolica.
Grazie al suo prezzo relativamente basso, le note delicate, fruttate e floreali e la dolcezza impareggiabile, questo vino è perfetto per un brindisi pomeridiano sotto al sole.
L’aromaticità del bouquet rapisce qualsiasi tipo di palato.
Scopri la selezione su Shop Langhe!
Erbaluce
L’Erbaluce è un’uva da vino bianco originaria del Piemonte, probabilmente risalente all’epoca romana.
Oggi è prodotto quasi esclusivamente nella piccola area di Caluso, ed è infatti tipicamente conosciuto come “Erbaluce di Caluso“.
Si tratta di un’uva estremamente acida, dalla bassa rendita e con la tendenza a diventare fortemente astringente.
Quando il frutto viene raccolto molto maturo i vini ricordano la mela, sia nel naso che nel gusto: per questi motivi, una delle sue massime espressioni è in versione passito.
Grazie alla sua spiccata acidità, invecchia bene in bottiglia.
Timorasso
Realizzato con l’omonimo vitigno, il Timorasso vanta più corposità e complessità rispetto a molti bianchi italiani: non è certo il classico bianco leggero da sorseggiare come aperitivo.
Quando giovani, questi vini conquistano con seducenti profumi floreali e di albicocca, e con un caratteristico sapore di mela dalla spiccata acidità.
Con l’avanzare dell’età acquisiscono una complessità minerale e nascono note di frutta secca, mandorle e miele con un equilibrio armonioso.
Un bianco che è interessante seguire nell’evoluzione: c’è da chiudere gli occhi e perdersi in assaggio nell’unione tra freschezza e corpo.
E poi, un tuffo nelle bollicine…
Per non lasciare nessuno a bocca asciutta citiamo, tra i tanti, i “nostri” tre metodi classici:
Roero Arneis DOCG For You Spumante Metodo Classico – Demarie: un metodo classico brillante, solare e luminoso. Si avvertono al naso sentori floreali ed al tempo stesso fruttati che ricordano ginestra, camomilla, pesca ed albicocca. Questi tipici sentori dell’Arneis, sono seguiti dall’aroma di pane e lieviti. Il sapore è secco, gradevole e piacevolmente armonico.
Spumante Brut Metodo Classico – Battaglino: perlage sottile e vellutato, profilo aromatico con note floreali di sambuco e biancospino che donano delicate sfumature di freschezza del frutto, tra agrumi e frutta gialla con note di erbe aromatiche. Il sorso propone freschezza e frutto con un finale persistente, raffinato e armonioso.
Spumante Brut Metodo Classico Tre matote – Cà Neuva: solo 1000 bottiglie prodotte per lo spumante brut “Tre matote”. Di buona armonia, con una buona sapidità, elegante e con note molto raffinate. La gradazione è di 12° e il colore è giallo chiaro. Eccellente come aperitivo, durante il pasto si accompagna molto bene con i primi e le fritture. Noi consigliamo una temperatura di servizio intorno ai 10-11 gradi.
Per fare un cenno agli abbinamenti usiamo il metodo per ”stagionalità” e abbiniamo tutto cio’ che in bocca ci regala freschezza.
Le note acide faranno da padrone e accompagnate da intensità e corpo leggero ci offriranno combinazioni di gusto da cielo stellato.