Enrico M. Di Palma è un giovane scrittore albese, classe 1987.
Ha pubblicato la sua prima raccolta di poesie “Dalla parte di Huàscar” (Cfr edizioni) nel 2012 e sta seguendo ora una campagna di crowfunding sul sito “produzioni dal basso” per pubblicare il suo secondo lavoro intitolato “Gli Dei muoiono di fame”.
Abbiamo voluto intervistarlo per farci raccontare qualche cosa su di sé e come si sta evolvendo la campagna per la pubblicazione del suo libro.
Quando hai iniziato a scrivere? Quali sono stati gli aspetti che ti hanno portato a rendere la tua passione un impegno serio?
Il mio rapporto con la scrittura nasce sostanzialmente da quello con la musica. Da bambino ho suonato per diversi anni la chitarra classica, per passare intorno ai quindici anni a quella elettrica; è ancora una delle attività più appaganti della mia vita, forse il linguaggio in cui più mi sento a mio agio e tramite cui riesco a comunicare meglio pensieri ed emozioni.
Dalla musica alla scrittura, il passo è stato piuttosto naturale: ho iniziato a voler far suonare anche le parole. Ho cominciato a scrivere con una certa assiduità intorno ai diciassette anni, ma solo negli ultimi cinque o sei anni ho iniziato a ragionare in termini di diffusione e pubblicazione: è un passaggio che sembra puramente formale o esteriore, ma in fondo se nessuno ti legge… cosa scrivi a fare?
Sei alla tua seconda raccolta di poesie. Che effetto fa? Quali differenze possiamo trovare rispetto a quella precedente?
Dalla pubblicazione della mia prima raccolta sono passati tre anni. Tuttavia scrivere poesie è un’attività piuttosto continuativa: alcuni componimenti che appariranno in “Gli Dei muoiono di fame” appartengono a un periodo addirittura precedente rispetto alla pubblicazione di “Dalla parte di Huàscar”!
Certamente fa abbastanza effetto rileggersi a distanza di qualche anno: la scrittura di “Gli Dei muoiono di fame” mi sembra più impegnativa, ma al contempo l’ispirazione che c’è dietro è più istintiva; c’è più contemporaneità, non mancano riferimenti alla cultura popolare e ai problemi della nostra generazione.
Insieme al tuo editore avete scelto di fare una campagna di crowdfunding per sostenere le spese di realizzazione e stampa del libro. Che cosa ne pensi di questo nuovo modo di finanziare i propri progetti? Quali aspettative hai?
Nella crisi generale che ha investito l’editoria, alcune pratiche produttive sembrano ormai obbligatorie. Non ci si stupisce più se gli editori chiedono un contributo, spesso consistente se non sproporzionato, agli autori.
Eppure gli strumenti ci sono e all’estero sembrano funzionare molto bene: il Crowdfunding in questo senso è un potente mezzo, perché è al contempo analisi del mercato, raccolta fondi e divulgazione dell’opera.
Ho avuto la fortuna di trovare una giovane e intraprendente casa editrice, Temperino Rosso, che ha creduto nella mia opera e mi ha proposto di promuovere questa campagna; siamo vicini al traguardo di 420 € e mancano una ventina di giorni: sono piuttosto fiducioso!
Esiste uno scrittore che credi abbia influenzato la tua scrittura più di altri che hai letto?
Ho sempre avuto una predilezione per la poesia francese a cavallo fra ottocento e novecento, ma la mia scrittura è influenzata anche da modelli classici, medievali (Guittone, Dante e Petrarca su tutti) e barocchi.
Fra i moderni, riconosco in Montale il mio più grande ispiratore. Insomma, come avrete capito la mia scrittura attinge da molte fonti, anche inaspettate: accanto a Saffo, Baudelaire e Rilke, si possono trovare citazioni da cartoni animati degli anni ’90, canzoni più o meno di cattivo gusto, film…
Coltivi altre passioni oltre la scrittura?
Oltre alla musica, di cui ho già parlato, c’è la radio: Conduco una trasmissione sul cinema presso RadioOhm. Inoltre mi piace mangiare, bere e passeggiare senza meta per le vie di città sconosciute.
Quali sono i tuoi progetti futuri? Hai già in cantiere un altro lavoro oppure ancora non ci stai pensando?
Continuo a scrivere e raccogliere poesie, ma sono perennemente a caccia di ispirazioni per il mio primo romanzo, che rimando, ricomincio, rimodello da ormai quattro o cinque anni. Chissà se riuscirò a scriverlo davvero e a raccontartelo nei prossimi mesi…!