Produzione
La vendemmia delle uve Nebbiolo avviene solitamente ad metà-fine ottobre, a seconda dell’andamento dell’annata, la vinificazione è simile a quella del Barolo, avremo quindi una macerazione di tre o quattro settimane, in cui gli zuccheri verranno trasformati in alcol, e dove i tannini e gli antociani passeranno dalla buccia al nostro mosto-vino per dargli struttura e colore.
Finita la fermentazione alcolica, seguirà la svinatura, e poi la fermentazione malo-lattica: responsabili di questo processo sono i batteri lattici naturalmente presenti nel vino che trasformano l’acido malico in acido lattico, più morbido e pastoso essendo un acido meno forte e aggressivo. Come conseguenza nel vino abbiamo una diminuzione dell’acidità totale, un aumento del pH e una maggiore stabilità microbiologica.
Questa fermentazione avviene solitamente prima dell’inverno o in primavera, visto che le temperature invernali non la consentono.
Ora inizierà il periodo di affinamento obbligatorio da disciplinare che però prevede un anno in meno rispetto al Barolo, il vino, infatti, deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento di almeno due anni e conservato per almeno un anno di detto periodo in botti di rovere o di castagno, di conseguenza il Barbaresco potrà uscire sul mercato un anno prima partendo dalla stessa vendemmia rispetto al Barolo.
Consumo
Il Barbaresco va abbinato a primo piatto come tajarin al tartufo bianco o ai funghi e porcini, brasati e arrosti, costate e lombate, coniglio in varie ricette, anatra, pollo e altri volatili, fagiano in salmi, coda di bue, filetto di manzo, carrè di vitello arista di maiale e stracotto di bue.
Se vogliamo optare per un formaggio deve essere stagionato.
Temperatura di servizio 18 gradi.
Crediti fotografia: M.Jacopo