La Pieve di Santa Maria di Bredolo si trova nel territorio di Breolungi, alle porte di Mondovì, e rappresenta uno dei monumenti più interessanti del tardo medioevo presenti nel circondario.
La storia di questa chiesa è legata in modo profondo a quella del territorio, fin da tempi antichissimi.
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L’insediamento dei Liguri
Le prime generiche notizie su un insediamento umano sulle rive del Pesio risalgono addirittura ad alcuni secoli prima di Cristo (800 a.C.): c’era un guado con un villaggio di quattro case di fango e pietra: si chiamava Brigidorum, abitato daii Liguri Bagienni o Vagienni.
Secondo Strabone i Bagienni erano bravissimi pastori, e un’autentica spina nel fianco per i Romani secondo Tito Livio, anche se questo non ne impedì la romanizzazione: il Manzone, insigne studioso dei Bagienni, ne pone la conquista nel periodo che va dal 173 a.C.. al 143 a.C..
Ci fu un periodo di relativa sicurezza e tranquillità fino a che lo sfaldarsi dell’Impero non impegnò i Romani a difendere altre città ben più importanti di Bredulum. Priva dei più minimi sistemi difensivi, venne abbandonata a sé stessa e coinvolta nel turbinio delle invasioni barbariche.
Il periodo romano è ben rappresentato dalle numerose lapidi ed epigrafi, raccolte oggi nell’abside di destra.
Nel Medioevo
Risale ai Longobardi la prima organizzazione amministrativa: il territorio Bredolese venne inserito nel ducato di Asti.
Con Carlo Magno la Longobardia venne divisa in comitati o contee, e Bredulum fu posta a capo di uno di questi: iniziò così il periodo di maggior splendore per il villaggio. Bredolo si arricchì di un castello dove abitava il conte, e la primitiva cappella fu ampliata in Pieve, cioè Parrocchia matrice, dedicata all’Assunta, col titolo di Santa Maria in Bredolo.
Durante il Medioevo, nonostante il sorgere e l’affermarsi del nuovo nucleo abitativo di Mondovì Breo, e la trasformazione della Pieve in semplice cappellania dipendente dalla Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo, mantenne e ampliò la propria struttura, arricchita da cicli di affreschi ancora oggi visibili.
Gli Affreschi
In facciata un portico del XV sec. protegge gli affreschi quattrocenteschi di Rufino d’Alessandria: Cristo di pietà tra la Madonna e San Giovanni apostolo, San Cristoforo (acefalo), la Vergine in trono con il Bambino, San Antonio abate e San Lazzaro il lebbroso.
Nell’interno nelle navate: di sinistra sulle pareti laterali, un ben conservato affresco con i Santi Stefano, Sebastiano e Bernardino da Siena (XV sec.) attribuito da alcuni al Mazzucco, da altri a frater Henricus.
All’inizio di quella di destra: spicca una tenera immagine cinquecentesca dell’Assunta col Bambino, attribuito a Sebastiano Fuseri (XVI sec.) anche se altri lo ritengono opera della scuola del Maestro d’Elva.
Su un pilastro della navata centrale affresco di S. Bernardino e Santa Caterina (XV sec.). Nella conca absidale sono emersi affreschi romanici del XIII-XIV sec. si riconoscono i Santi: Cristoforo, Antonio abate e Giacomo.
I Templari a Bredolo?
Recentemente sono emerse varie testimonianze della presenza dell’ ordine dei Templari a Bredolo, che danno una suggestione ancora più interessante a questi luoghi.
Un documento del 9 Dicembre 1178 scritto “in castro Breduli” (nel castello di Bredolo, dove oggi si trova il cimitero di Breolungi) riporta l’atto di donazione del signore di Morozzo Wiellelmius (Guglielmo) di venti giornate di terra in Bredolo ai cavalieri Templari.
Inoltre nei recenti restauri degli affreschi dell’abside sono emerse le figure di San Giorgio (patrono dei Templari) e di altre sante come Maria Maddalena e Maria Egiziaca, venerate dai Templari.
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