Voluta nel 1509 dal vescovo Enrico Bruno, nativo del luogo, sviluppa idee di derivazione bramantesca nella pianta a croce greca, con tiburio all’incrocio delle due corte braccia.
La facciata, a capanna, firmata dal Bramante (uno dei più famosi artisti del Rinascimento italiano) appare tripartita da lesene, entro cui s’inseriscono i profili di tre arcate, ed è a sua volta sormontata da un frontone al centro del quale campeggia, in bassorilievo, il Salvatore benedicente.
All’interno, la cupola centrale poggia su quattro massicci pilastri in pietra, mentre più tardo è il presbiterio.
Nel pennacchio della cupola è leggibile la firma del pittore Calosso, che nel 1893 ne curò la decorazione, sovrapponendola a una precedente di metà Settecento.
Il progetto, almeno per quel che riguarda la facciata, è attribuito a Bramante.
L’impegno dell’anziano architetto del papa, per la chiesa parrocchiale di questo piccolo centro dell’astigiano, sembra doversi al vescovo Enrico Bruno, funzionario di spicco nella corte papale di Giulio II, nativo di Roccaverano ed amico del Bramante
Grande Traversata delle Langhe Bergolo, Cortemilia, Castino e San Bovo
Via Roma, 4, 12074 Bergolo CN, Italia
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