L’origine di questo insediamento a Sinio, oggi con cappella campestre e cascina omonima (situato a metri 450 di altitudine s. l. m.), è molto antica.
Storia
Forse è proponibile già in età romana, se qui si ipotizza un relativo fundus: cioè un esteso podere agricolo-produttivo con masseria, agevolmente coltivabile nell’estensione tra le attuali località Carsino e S. Eufemia.
Poi, nella contingenza sfavorevole della crisi e caduta dell’Impero dal IV secolo ai primi decenni del V secolo d. C., sarebbe stato parzialmente abbandonato durante la prima fase di incastellamento altomedievale (avvenuta dal V secolo), per trasferirsi in un insediamento più elevato e difendibile, ovvero nell’area di sommità dell’odierna cascina Castellero (a metri 501 di altitudine).
Però i dati storiografici su questa località S. Eufemia sono d’epoca medievale. È datato 1186 il primo documento che cita il sacro edificio.
Generalmente i tenimenti (con eventuale masseria rustica o mansio) dell’ordine cavalleresco-ospedaliero del S. Sepolcro di Musanza in Lombardia (fondato da Goffredo da Buglione a Gerusalemme nel 1099-1100) erano ubicati in relazione ad aree coltivabili ed a considerevoli percorsi stradali.
Va rilevato che proprietà di quell’istituzione monastico-militare fino al 1204 erano pure situate in questa località siniese, collegata all’antica «strada da Alba fino al mare» che, più in basso, aveva un guado nel torrente Talloria nei pressi della scomparsa cappella campestre di S. Giovanni Battista, ubicata non lontano dalla borgata Sappe.
In quell’anno tali possedimenti degli ospedalieri («la chiesa di Sant’Eufemia con tutti i beni immobili e ragioni spettanti a detta chiesa», ubicati a Sinio, ad Albaretto della Torre ed a Roccaverano) vennero ceduti alla benedettina abbazia femminile di S. Maria delle Grazie di Castino.
Quando quella castinese sede monastica passò al monastero delle domenicane di S. Maria Maddalena ad Alba nel 1445, vi fu trasferito pure questo tenimento, rimanendovi fino al 1802.
Ciò è avvenuto non sempre in buona armonia gestionale. Difatti nel 1721 si è aperta una vertenza tra la parrocchia siniese e le monache domenicane che impedivano all’arciprete locale di esercitarvi le funzioni religiose.
L’edificio
L’attuale cappella campestre di S. Eufemia, di verosimile impostazione seicentesca nel sito di quella medievale, si presenta a pianta longitudinale con navata unica e con abside semicircolare.
E’ dotata di un campaniletto posizionato a lato della facciata. Risulta ricostruita nel 1868-1869; poi integrata internamente nel 1875 (allora anche con una pala d’altare dipinta da Innocenzo Risso).
L’annuale festa onomastica di Sant’Eufemia martire in Calcedonia (antica città dell’Asia Minore, l’odierna Kadiköy) ricade il 16 settembre.
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