Quanti aggettivi o definizioni per il Barolo: “Re dei vini”, “Vino dei Re”, “Nobile”, “Aristocratico”, “Il gioiello più puro della nostra enologia”.
Data la gran risorsa economica che rappresenta il Barolo oggi nelle Langhe è importante descrivere dal punto di vista storico ed economico la situazione che lo caratterizza.
Le prime testimonianze in cui compare il nome Barolo risalgono al Settecento, quando il “Barol” è citato nella corrispondenza tra l’ambasciatore dei Savoia a Londra ed alcuni mercanti inglesi.
La vera nascita del vino Barolo si può collocare storicamente nel periodo risorgimentale, quando Giulietta Colbert di Maulèvrier, la moglie del marchese Carlo Tancredi, ultimo dei Falletti, incaricò il celebre enologo francese Louis Oudart di dare un nuovo indirizzo alle tecniche di lavorazione del vino Nebbiolo prodotto nelle sue vaste tenute, che si estendevano sulle colline del paese Barolo. L’esperimento ebbe successo e quando re Carlo Alberto ne venne a conoscenza, chiese di poterne avere un campione d’assaggio. L’ottima qualità del vino indusse il sovrano ad acquistare la vicina tenuta del castello di Verduno, per diventare egli stesso produttore.
Il conte Camillo Benso di Cavour fu incaricato di supervisionare al lavoro dell’enologo francese e alla coltivazione delle vigne, oltre 200 ettari. Oudart confezionò ottimi vini moderni, completamente secchi. Nacque così il vino che oggi noi conosciamo e già sul finire dell’Ottocento la diffusione di questo vino superò i confini nazionali.
Nel 1909 il comizio Agrario d’Alba delimita ufficialmente la zona di coltivazione delle uve Nebbiolo da Barolo.
I primi decenni del Novecento sono particolarmente difficili per la viticoltura, duramente colpita dal susseguirsi delle guerre Mondiali e dall’arrivo della fillossera, che distrusse quasi la totalità dei vigneti sul finire degli anni ’20. Fino agli anni ’50 si predilige la quantità alla qualità. Bastano pochi decenni perché vi sia una radicale inversione di tendenza a favore della qualità.
Il riconoscimento mondiale arriva solo negli anni ’80, grazie alla politica adottata dei piccoli produttori di appoggiarsi ad aziende di dimensioni maggiori e conosciute nel settore.
Aiutò molto alla diffusione mondiale del prodotto il riconoscimento della prima D.O.C. (23 aprile del 1966), e della successiva D.O.C.G. (01 luglio 1980).