Il 13 Maggio sono stato invitato alla presentazione di una nuova etichetta della cantina Aimasso, un giovane produttore di Diano d’Alba che, mi viene assicurato, lavora molto bene.
Uscito dalla provinciale, dopo un breve tratto di strada sterrata, mi ritrovo in una vera cascina: classica struttura a L, con abitazione su un lato e i locali della cantina sull’altro.
L’evento
Ci viene subito servito un bicchiere di vino, e pochi minuti dopo inizia la presentazione.
Questa è la seconda Barbera d’Alba proposta dall’azienda, un “Superiore” che da disciplinare deve scontare almeno 4 mesi di invecchiamento in legno prima di essere imbottigliato e messo sul mercato.
Il nome del vino, “Alice”, è un regalo che Luca, il titolare, ha deciso di dedicare alla figlia, proprio nel giorno del suo compleanno.
Dopo una breve introduzione, arriva il momento dell’intervento di Alice che, vinta dall’emozione e dalla commozione, non riesce a terminare il suo discorso e corre ad abbracciare il fratellino Pietro.
Ma è proprio questo il bello delle piccole cantine della nostra zona: molto poco “azienda”, e tanto tanto “famiglia”.
Dopo la presentazione arriva l’ora dell’aperitivo e, mentre Simona Molino allieta il momento con il suo violino, colgo l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con Emanuele Antona, enologo della cantina Abrigo e consulente enologico di Luca Aimasso, che mi guida nella degustazione.
Profumo
Un vino dagli aromi fruttati, che ricordano la mora e la prugna tipici della Barbera, a cui si aggiungono sentori di vaniglia e chiodi di garofano, regalati dall’invecchiamento in legno.
“A partire dalla primavera successiva alla vendemmia, facciamo invecchiare il vino in botti piccole di terzo e quarto passaggio, dove rimane a riposare per circa un anno.
Abbiamo scelto di non utilizzare barriques nuove per evitare un rilascio eccessivo degli aromi legnosi, che devono integrarsi con discrezione ed eleganza a quelli primari derivanti dall’uva.
~ Emanuele Antona
Sapore
Al sapore, mi fa notare Emanuele, la nota acidula tipica della Barbera si completa bene con la dolcezza del tannino: una sensazione piena, ma al tempo stesso elegante..
“Per ottenere una struttura adeguata ad un vino da invecchiamento, salassiamo una parte del mosto, che viene poi macerato a lungo, per favorire l’estrazione dei polifenoli dalle bucce e dai vinaccioli.
~ Emanuele Antona
Considerazioni sull’annata
Al termine della degustazione, Emanuele mi ricorda che stiamo assaggiando un 2014, annata non particolarmente felice, per via di un’estate piovosa e particolarmente rigida.
“Difficoltà sentite soprattutto dalle uve Barbera, che necessitano di di sole e di caldo per dare prodotti eccellenti.
Per ottenere risultati adeguati si è resa necessaria un’ancora più attenta selezione delle uve, anche nell’ambito delle zone più vocate ed assolate, ricorrendo in aggiunta ad un diradamento estremamente severo.
Perché quando si dice che il vino buono si fa prima di tutto in vigna, non è affatto un luogo comune.
~ Emanuele Antona
Un vino decisamente interessante, che t’invito ad andare a provare direttamente in cantina!