Dal 2011 non ci sono più distinzioni di Demoninazione per il Dolcetto di Dogliani: tutto il Dolcetto è passato a DOCG e in etichetta apparirà solo la menzione Dogliani.
Nelle vendemmie precedenti infatti, in etichetta potevamo trovare scritto DOC per il Dolcetto e DOCG nella tipologia Superiore, dotata di maggiore gradazione alcolica.
Il vino di oggi è il Dolcetto di Dogliani 2010 Carpeneta DOC, prodotto dalla cantina La Querciola, con sede a Farigliano.
La fermentazione dura circa 10 giorni, durante la quale vengono fatti dei rimontaggi, pratica usata nella vinificazione dei vini rossi che consiste nel trasferimento del mosto dalla parte inferiore della vasca di fermentazione alla parte superiore, mediante l’utilizzo di una pompa enologica: il rimontaggio serve per creare un maggior contatto mosto-vinaccia permettendo una maggiore estrazione di tannini e antociani che passando dalla buccia al mezzo liquido andranno a costituire la struttura e il colore del nostro futuro vino.
Finita la fermentazione alcolica, il vino viene travasato per eliminare le feccie e dopo aver svolto la fermentazione malo-lattica, inizia un periodo di affinamento di sei mesi in serbatoi di acciaio inox e di tre mesi in bottiglia.
Nel bicchiere il colore si presenta di un bel rosso rubino, al naso il profumo è fine, elegante, si sentono l’amarena e i frutti di bosco, in bocca è secco, con un buon equilibrio tra tannino e acidità, con un finale rinfrescante e piacevole.
Un Dolcetto che si abbina a tavola con tutti i piatti della tradizione piemontese come vitello tonnato o carne cruda all’albese, perfetto con paste ripiene e carni non troppo elaborate, se invece abbiamo in tavola secondi come arrosti o selvaggina si può optare per il Barolo aziendale Donna Bianca in grado di sostenere ed esaltare il piatto.
Temperatura di servizio 16 gradi.