Il Dolcetto di Dogliani a partire dalla vendemmia 2011 sarà tutto DOCG, massimo riconoscimento di qualità in Italia per un vino. Questa unica denominazione comprenderà due tipologie di vini con differenti disciplinari: il Dogliani e il Dogliani Superiore, il secondo richiederà una gradazione alcolica minima di 13 gradi e un anno di affinamento in botte.
Un’ altra novità è che la DOC Dolcetto delle Langhe Monregalesi entrerà a far parte della DOCG Dogliani per una produzione complessiva che supererà i cinque milioni di bottiglie.
E così nella nuova denominazione non comparirà più la parola Dolcetto, nonostante sia l’ unico vitigno ammesso per la produzione: questa scelta è legata a sottolineare e valorizzare il territorio, facendo sì che il vino, come per il Roero e Barolo, porterà solo il nome del luogo e non del vitigno; una scelta coraggiosa fatta dai produttori, sicuri dalla qualità del loro prodotto.
Il Dolcetto di Dogliani 2010 DOC Cà Neuva che assaggiamo oggi è un vino che si accompagna a tavola con tutte le portate e può essere bevuto anche in estate, magari servito ad una temperatura con qualche grado in meno rispetto all’ ottimale.
Nel bicchiere si presenta di un color rubino carico, il profumo è vinoso, molto elegante, il frutto è molto intenso, con sentori di ciliegia e frutti di bosco.
L’ ingresso in bocca è secco, asciutto, con un buon equilibrio tra acidità e tannino, media la struttura con un finale amarognolo.
Un vino facile da bere, ideale per iniziare una cena, perfetto con tutti gli antipasti piemontesi e non, va bene anche con primi piatti e secondi non troppo succulenti.
Servire alla temperatura di 16-18 gradi.