Chi apprezza bere vino lo sa: mai rischiare di rimanere senza, e avere quel minimo di spazio per mettere da parte gemme un po’ più rare, per apprezzarne le potenzialità dopo un po’ di attesa.
Ecco allora che conservare le bottiglie nel modo corretto può evitarci brutte sorprese quando si stappa quell’etichetta di cui abbiamo grandi aspettative, e che magari dormiva in cantina da mesi in attesa dell’occasione giusta per essere gustata.
Quindi, la domanda che sorge spontanea è “come si conservano i vini?” Ecco qualche dritta che potrebbe aiutarti in caso il tuo know how fosse un po’ scarso.
Una piccola premessa banale
Immagino che stia per affermare qualcosa di estremamente scontato, ma è sempre bene dirlo: il vino è prodotto per essere bevuto ed è un elemento vivo, quindi, una volta raggiunta la sua curva di evoluzione, tenederà a decadere.
Certo, i grandi vini possono beneficiare di un lungo riposo in cantina (se fatto a regola d’arte, seguendo le dritte che trovi sotto) poiché le giuste condizioni ne favoriscono l’evoluzione, ma non dimenticarteli.
Da cosa dipende la longevità di un vino?
La longevità di un vino è strettamente legata ad alcune sue caratteristiche intrinseche (il vitigno) ed è determinata dalla presenza di sostanze che la favoriscono, quali acidi, tannini (ricchi proprietà antiossidanti), minerali e zuccheri.
Anche le tecniche di vinificazione e affinamento giocano un ruolo fondamentale.
Per esempio, un vino di buona tannicità, pertanto maturato in botti di legno, tenderà a conservarsi più a lungo rispetto a uno più giovane e dotato di bassa acidità, affinato in acciaio.
E’ quindi molto importante conoscere la capacità di invecchiamento delle bottiglie che desideri collezionare, così da stabilire qual è il miglior momento per godertele, senza paura di incappare in spiacevoli sorprese.
In caso ti servisse qualche dritta, ti posso dare qualche rapido suggerimento, usando come esempio i vini del nostro territorio.
Partiamo dai grandi. Barolo o Barbaresco possono affinare in bottiglia intorno ai dieci, quindici anni dalla data di imbottigliamento, ma se parliamo di annate ottime, il periodo può protrarsi anche fino ai venticinque anni.
La Barbera può essere conservata tra i tre e i quattro anni, anche sei, se l’annata è stata memorabile. Il Dolcetto, così come il Dogliani, è un rosso da bere giovane, quindi meglio non aspettare oltre i due.
Passando ai bianchi, come l’Arneis per dirne uno, l’ideale è consumarli entro l’anno.
Per le bollicine bisogna sempre considerare il metodo di vinificazione: se prodotti in autoclave, prima si bevono, meglio è. Se parliamo invece di metodo classico, conta la data di sboccatura: da questa puoi attendere sei mesi, un anno al massimo.
Ora possiamo passare al pratico!
L’ambiente ideale
Il mantenimento della qualità dei vini è legata a numerosi fattori, tra cui luce, temperatura, umidità, vibrazioni e odori.
Per capire se la tua cantina sia lo spazio adatto per le collocare le tue bottiglie, ecco sintetizzate cinque semplici regolette.
L’umidità
L’ambiente di conservazione deve avere un’umidità relativa compresa tra il 65 % e il 75%.
La temperatura
Deve essere medio-bassa (12-15°C) e costante (è meglio evitare gli sbalzi termici).
La luce
Le bottiglie devono essere al riparo dai raggi UV.
Gli odori
Il luogo che scegli deve essere privo di odori forti e persistenti.
Le vibrazioni
L’ambiente non deve essere soggetto a vibrazioni intense e ripetute.
Questi requisiti ideali, se rispettati, favoriscono un miglioramento nella maturazione del vino.
Perfetto, ma come dispongo le bottiglie?
Verificate le condizioni ambientali, è il momento di passare alla vera e propria organizzazione della cantina.
Se ne hai la possibilità, gli scaffali in legno sono l’ideale. Questo materiale attutisce eventuali vibrazioni ed essendo un ottimo isolante termico contribuisce a mantenere costante la temperatura.
Poni le bottiglie in orizzontale, su ripiani puliti, e collocale dal basso verso l’alto seguendo questo ordine meticoloso: spumanti, vini bianchi, vini rosati e vini rossi (giovani ed evoluti).
Adesso tocca a te
Le informazioni che ti ho fornito sono un buon punto di partenza per salvaguardare “il tuo tesoro”. Se ti andasse di approfondire, Lorenzo Tablino, il nostro enologo di fiducia, ha scritto molto in merito a questo argomento.
Non ti resta che rimboccarti le maniche e iniziare a riordinare la tua cantina!