Sentendo la parola Dolcetto qualcuno potrebbe pensare che si tratti di un vino dolce, in realtà il nome deriva dalla dolcezza della polpa dei suoi acini, mentre il vino è secco, asciutto.
Il Dolcetto, vitigno autoctono piemontese, viene servito alle sagre di paese insieme ad un piatto di costine o con una buona polenta, un vino poliedrico, tutto pasto. Ma anche se non è un vitigno aristocratico come il Nebbiolo, il Dolcetto di Dogliani Superiore chiamato più semplicemente Dogliani, per rafforzare il legame con territorio, è D.O.C.G. dal 2005, massimo riconoscimento di qualità in Italia.
Tra i vini della cantina Ca Neuva di Dogliani troviamo il Dogliani D.O.C.G 2007, massima espressione per questo vitigno.
La fermentazione dura dieci giorni, il colore e la componente tannica vengono estratti con follature manuali e delastage, poi il vino viene lasciato riposare per alcuni mesi in vasche di acciaio.
Stappando la bottiglia e versando il vino nel calice si nota un colore rosso rubino carico, il profumo è intenso, ampio, con sentori di frutti rossi maturi, viola e ciliegia selvatica, con una leggera nota speziata.
In bocca il frutto è pieno, succoso, riempe la bocca; il sapore è asciutto, ammandorlato, con un buon equilibrio tra acidità e tannino e un finale piacevolmente amarognolo.
Vino da tutto pasto per definizione si sposa a meraviglia con antipasti e paste ripiene piemontesi, tipo agnolotti e ravioli, salumi, pietanze di carne bianca e rossa, polente condite e formaggi molli come le tome delle Langhe o formaggi semi-duri di media stagionatura.
Temperatura di servizio 16-18 gradi.
Il vino è in vendita sul sito del produttore.