A 3 settimane dalla vendemmia degli ultimi nebbioli, è l’ora di tirare le somme del 2021 anche nel Roero, che quest’anno ha visto una delle peggiori grandinate degli ultimi tempi.
Ci raccontano la loro esperienza Fabrizio Battaglino di Vezza d’Alba, e Daniele Casetta (Poderi Vaiot) di Montà.
Interessante notare le differenze nei loro racconti, nonostante la manciata di chilometri che separano i due comuni.
Daniele di Poderi Vaiot
Com’è andata la vendemmia?
Sarà nuovamente una buona annata: tanta qualità e tanti gradi.
L’uva era bellissima, anche se — o forse proprio perché — la produzione è calata del 20%, probabilmente a causa della gelata di inizio Aprile (anche se devo ammettere di essere stato fortunato perché la grandine non ha toccato le mie vigne).
Sarà nuovamente una buona annata: tanta qualità, vendemmia familiare e un Roero da 15 gradi.
Nota di colore: quest’anno abbiamo di nuovo fatto una vendemmia “familiare” coma una volta. Senza cooperative, solo amici e parenti: si iniziava tutti insieme facendo colazione al mattino, e si chiudeva al tramonto con una cena.
Qual è stata la sfida più difficile del 2021?
A parte le difficoltà legate a lockdown e covid (mi sembra che in questa parte di Roero non ci si sia ancora ripresi al 100% turisticamente parlando), non ho avuto problemi particolari legati alla gestione della vigna.
Una delle sfide più interessanti di quest’anno sarà, per me, in cantina: il nostro Roero DOCG infatti passerà probabilmente i 15 gradi e non sarà facile renderlo facile da bere.
Quali saranno secondo te le caratteristiche salienti del tuo vino di punta?
Uno dei nostri vini di punta è certamente l’Alta Langa DOCG — già premiato con i due bicchieri e giunto in finale tra i primi 5 nella guida “sparkle 2021”.
A causa delle produzioni più basse, il vino avrà un’acidità più alta del solito, uno dei fattori chiave nella produzione di spumanti metodo classico: per noi vuol dire meno interventi correttivi in cantina per raggiungere una qualità elevata.
Fabrizio Battaglino
Com’è andata la vendemmia?
L’annata 2021 la descriverei con due parole: drammatica ma esaltante, almeno per me.
Drammatica perché, a partire dalla gelata primaverile che ha compromesso le quantità per i vigneti a bassa quota, e passando per la terribile grandinata di Luglio, il clima non ha sempre giocato a nostro favore.
Esaltante e drammatica: la vendemmia 2021 mi ha regalato grandi emozioni, e credo ci porterà vini eleganti, equilibrati e profumati
Esaltante perché le piante hanno goduto di grande salute e vitalità, che hanno portato ad un ottimo equilibrio dei frutti, e quindi dei vini (teniamo le dita incrociate) e anche una buona quantità.
Grazie a un’estate non molto umida, non ci sono stati i soliti problemi legati all’umidità, come oidio e peronospora, e ancora nelle ultime settimane di vendemmia a Ottobre, la vegetazione della vite era ancora in gran forma: foglie in salute, perfette dal punto di vista sanitario.
Piante meno stressate regalano frutti migliori, e quest’anno, almeno per i miei vini, la parola chiave sarà equilibrio.
E poi c’è la questione quantità: sono stato fortunato anche in questo aspetto. Nonostante i diradamenti di rito, le viti erano molto vitali, esuberanti.
Credo che dietro questa vitalità, e in generale alla salute della pianta, abbiano giocato a nostro favore anche i mesi di lockdown, che hanno ridotto in modo significativo l’inquinamento.
Qual è stata la sfida più difficile del 2021?
Il 13 Luglio, sul Roero si è abbattuta una grandinata pazzesca, accompagnata da venti fuori dal comune e da allagamenti, concentrata tra Canale e Castellinaldo, che ha provocato numerosi danni, non solo all’agricoltura.
Se il trend climatico continuerà ad essere quello degli ultimi anni, temo che la vigna esposta a Sud, tradizionalmente l’esposizione migliore, diventerà molto difficile da gestire.
Per mia fortuna, solo la vigna di San Michele è stata marginalmente toccata dall’evento, ma a livello di territorio è stata una brutta botta. Sono rimasto parecchio impressionato da come si è risvegliata la famosa solidarietà contadina: tanti colleghi si sono mossi per aiutare chi è stato maggiormente colpito dalla grandine… credo sia stata una grande prova di coesione!
Anche l’estate siccitosa non ha aiutato. Le vigne più esposte (Sud, Sud/Ovest) hanno sicuramente patito di più, specialmente gli apparati radicali di superficie nelle vigne più vecchie. Ci ha salvato la sabbia roerina, che drena bene l’acqua ma mantiene l’umidità.
Nelle vigne più ad Est lo stress idrico è stato decisamente minore, anzi: la situazione era favolosa. Se il trend climatico continuerà ad essere quello degli ultimi anni, temo che la vigna esposta a Sud, tradizionalmente l’esposizione migliore, diventerà molto difficile da gestire.
Quali saranno secondo te le caratteristiche salienti del tuo vino di punta?
Sai bene che le mie amo in egual modo tutte le mie etichette [ride] e ogni vigna ha la sua particolarità, la sua differenza, e mi viene difficile trovare il mio vino “di punta” [ride di nuovo].
Vorrei però mettere in risalto la situazione della vigna Colla, dove cresco le uve per il mio Roero e il Roero Riserva. Saranno vini, come ho detto prima, molto equilibrati: bellissimi colori, tantissimi profumi. Forse poco alcolici (intorno ai 14 gradi), perché non c’è stata una maturazione eccessiva, nonostante il grande caldo. Un difetto? Neanche troppo secondo me. Per i vini di struttura come il Roero vuol dire appunto più equilibrio.
L’altro aspetto interessante, saranno i profumi, più delicati, tendenti al floreale: rosa e viola, accompagnati da frutti altrettanto delicati. Se non si commetteranno errori grossolani in cantina, saranno dei nebbioli estremamente eleganti.
Stessa delicatezza per gli Arneis: ho sempre avuto profumi più minerali e fruttati, ma quest’anno mi aspetto invece profumi più delicati, floreali e aromatici.