E’ un prodotto che nasce nei retro bottega delle farmacie e degli speziali, sul finire dell’800 inizi del ‘900 probabilmente riprendendo una antica consuetudine diffusa nelle Langhe, di impiego del vino speziato come medicinale più o meno efficace per contrastare o sanare alcune lievi malattie. L’idea di sottoporre un vino nobile come il Barolo a trattamento da Erborista è dovuta ad un Farmacista di Alba, dott. Giuseppe Cappellano, che mise a punto una ricetta, più tardi perfezionata da un altro farmacista delle Langhe, il dott. Mensio.
Inventore di una ricetta originale, Giulio Cocchi fu il protagonista della diffusione del Barolo Chinato, iniziandone la produzione in Asti nel 1891.
Nel nostro caso, il vino utilizzato è un Barolo docg del 1998 invecchiato in fusti di Rovere di Slavonia e poi aromatizzato con l’aggiunta degli estratti.
Gli estratti vengono preventivamente preparati, mediante triturazione delle spezie che vengono poste in infusioni alcoliche di titolo diverso da una all’altra, per esempio la china ed i chiodi di garofano vanno in alcool a 60° in rapporto di 1 kg. di spezie in 3litri di alcool a 60°, mentre cannella e genziana in alcool a 80° sempre in rapporto di lKg. in 3litri di alcool ad 80° e cosi via in vasi di vetro bruno scuro. L’infusione a temperatura ambiente si protrae dai 30 ai 45 giorni, con il quotidiano rimescolamento delle spezie. Quindi segue la filtrazione e la stabilizzazione per alcuni mesi.
L’essenza più caratteristica è senz’altro la china Calissaja pianta legnosa di cui si utilizza la corteccia di colore rosso bruno (china rossa) spontanea dell’ America meridionale e centrale e coltivata nel Borneo, Giava e Camerun.
Le virtù terapeutiche della corteccia erano note agli indigeni dell’ America meridionale e furono fatte conoscere in Europa nel 1600 dalla contessa di Cinchon, moglie di un governatore spagnolo del Perù che nel 1640 era stata guarita da certe febbri: di qui il nome dato alla pianta ed agli alcaloidi che se ne estrassero seccando la corteccia.
Le altre essenze che vengono principalmente usate, sono:
- Legno di quassio
- Cannella
- Chiodi di garofano
- Anice stellato
- Semi di Cardamomo
- Genziana
- Radice di rabarbaro
- Coriandolo
- Noce Moscata
- Vaniglia
- Arancio dolce ed Amaro
- Erbe aromatiche
L’ultima fase della preparazione è costituita dall’aggiunta di zucchero al 20% dall’arricchimento con alcool a 96° per portare il tutto alla gradazione finale di 16,5° e dall’aggiunta degli infusi che si apportano separatamente e che costituiscono circa il 2% del volume complessivo.
Si effettua quindi la miscelazione, con rimescolamento per circa 12 ore, quindi la decantazione nella couve per circa 1 settimana, quindi il travaso nella seconda couve sempre in acciaio inox dove si ha la decantazione per almeno 15 – 20 giorni, e quindi si travasa il prodotto nelle barrique da 225 litri per l’affIDamento da un minimo di 6 mesi ad 1 anno.
Quindi si imbottiglia lasciano le bottiglie nude in stoccaggio per almeno 6 mesi prima del confezionamento e della vendita.