“Maestosa si presenta all’occhio la mole di questo edificio che alto si innalza sopra le umili case fra le quale convien passare per avvicinarvisi…”. Questa descrizione di un viaggiatore ottocentesco si adatta perfettamente all’imponente costruzione medioevale che domina Ciglié.
Il castello, ricordato fin dal 1215 come di Guglielmo dei Borghesi, apparteneva nel 1454 a Guglielmo della Torre, per poi passare al cardinale della Rovere; nel 1535 fu acquistato da Amedeo Pensa di Mondovì. Dopo il 1550 fu trasformato come dimora rinascimentale.
Dal 1612 passò in feudo alla famiglia Capris ed attualmente è utilizzato come abitazione privata e non ne è consentita la visita.
Tuttavia una stradina consente di costeggiarne l’intero perimetro, ammirandone, anche se a distanza, sia l’ingresso che le torri, tra cui spicca il mastio centrale.
Sulla piazza particolarmente interessanti alcune antiche abitazioni, rara testimonianza di edilizia non rurale della zona.
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