Albaretto Torre
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Incastonato nell’Alta Langa, Albaretto della Torre è un piccolo borgo che sa affascinare per la sua semplicità autentica e per i paesaggi mozzafiato. Qui si respira ancora l’atmosfera autentica e rurale dei piccoli paesi di collina. Costruito già in antichità in una posizione privilegiata per gli scambi commerciali, oggi dista pochi chilometri dalla Langa del Barolo, uno dei territori più rinomati al mondo per la viticoltura.
Fuori dai circuiti turistici più battuti e lontano dal caos della Bassa Langa è il luogo ideale in cui immergersi in esperienze enogastronomiche e culturali genuine che raccontano l’anima più vera di questo territorio. Il paese custodisce orgogliosamente le sue tradizioni, le sue storie e la sua identità. Ne sono un esempio le feste popolari e i giochi di una volta che ancora oggi uniscono generazioni, ma sempre con un occhio rivolto al futuro. Tra questi spicca il lancio del merluzzo, antico gioco che vedeva lanciare un merluzzo sotto sale, riproposto oggi in una delle feste popolari più sentite del paese.
Anche se lontano dal mare, Albaretto della Torre conserva tracce vive di antichi scambi e percorsi commerciali che partivano dalla Liguria e raggiungevano l’entroterra seguendo le Vie del Sale. È così che merluzzo e acciughe sono entrati a far parte della cucina locale, diventando ingredienti identitari di piatti ancora oggi preparati nelle case e celebrati nelle feste di paese.
Simbolo indiscusso del borgo e punto panoramico per eccellenza è la sua torre medievale che svetta con sobria eleganza di pietra. Dalla sommità della torre si intuisce subito la sua posizione strategica: lo sguardo spazia sulla valle Bormida, le già citate colline della Langa del Barolo spingendosi fino ad abbracciare l’arco alpino.
Albaretto della Torre è immerso nella natura un po’ selvaggia dell’Alta Langa, dove boschi e noccioleti (rigorosamente di nocciola Tonda Gentile del Piemonte) la fanno da padrona, da esplorare con percorsi outdoor, tra trekking, e-bike e anche passeggiate tematiche la cui guida è, ovviamente, un merluzzo.
Insomma, Albaretto della Torre accoglie visitatori con interessi diversi, con discrezione ma soprattutto con un raro calore.
Albaretto della Torre (330 ab.). Comunello sopra un alto colle, appie del quale verso est scorre il Belbo, a 10 chilornetri da Bossolasco. Parrocchiale di Sant’Antonino; Congregazione di carità. Gran torre in pietra, avanzo di un antico castello del Balestrino. Granturco, frumento e vino.
Cenni storici. — La fondazione di questo paese è da qualche storico attribuita ai Romani, e nei tempi feudali stette sotto il dominio dei Valperga.
Coll. elett. Cuneo III (Alba) — Dioc. Alba — P2 a Serravalle Langlie, T. a Bossolasco.
Gustavo Straforello
Torino 1891 –La patria. Geografia dell’Italia. Provincia di Cuneo – Volume 1
E’ il simbolo del paese, nonché centro per eventi e attività
La storia di Albaretto Torre
A partire da 967
Dall'epoca Romana fino ai giorni nostri, una storia che ha lasciato numerosi segni sul territorio
Albaretto della Torre affonda le sue radici in epoca romana, come testimoniano alcune scoperte archeologiche. Con l’indebolimento e la successiva caduta dell’Impero Romano d’Occidente, la zona diventa teatro delle cosiddette invasioni barbariche: i Visigoti agli inizi del V secolo, gli Ungari (noti per la loro ferocia e crudeltà) e infine i Saraceni, le cui scorribande segnano profondamente il territorio nel X secolo.
Nel 967, l’imperatore Ottone I, per contrastare l’avanzata dei Saraceni, ricompensa il valoroso Aleramo con ampie porzioni di terre nelle Langhe e nel Monferrato. Aleramo diventa così il capostipite delle potenti famiglie dei Del Vasto e dei Del Carretto, centrali nella storia locale.
Sono proprio i marchesi Del Carretto a costruire un castello ad Albaretto, poi distrutto dai francesi nel 1630. Dell’antico complesso rimane soltanto la torre medievale, oggi simbolo del paese, da cui prende il nome “Albaretto della Torre”
Intorno all’anno 990, Albaretto fa parte del contado di Alba. Poco dopo passa sotto il controllo dei marchesi di Susa, come attesta un decreto del re Corrado nel 1026, a favore dei fratelli Bosone e Guidone. In seguito, è Bonifacio del Vasto a governare queste terre, già duramente provate dalle invasioni barbariche. Non a caso, in quel periodo, l’area viene chiamata Deserta Langarum, ovvero “deserto delle Langhe”, a sottolinearne la desolazione.
Nel 1125, Albaretto viene ereditato da Bonifacio Minore di Cortemilia, discendente di Bonifacio del Vasto. Successivamente entra a far parte del Marchesato di Saluzzo (1203) e, più tardi, passa sotto al controllo dei marchesi di Bossolasco. Tra i feudatari che si susseguono figurano anche i Gioia d’Asti (agli inizi del Seicento), i Pastoris e i Ponti nel XVIII secolo. Con la Pace di Vienna del 1735, Albaretto entra ufficialmente nei domini dei Savoia, sotto il regno di Carlo Emanuele III.
Gli archivi comunali ricordano anche il comandante Brandale Lucioni (1740–1803), studioso di tattiche difensive in guerre urbane. Tra le sue strategie si annoverano l’uso di lance, pertiche, tridenti, archibugi e turni di sentinella nei campanili, da cui si possono suonare le campane a martello per segnalare l’arrivo dei nemici.
L’etimologia del nome “Albaretto” rimane ancora incerta. Potrebbe derivare dal termine piemontese arbra, che indica un luogo ricco di vegetazione (soprattutto di pioppi), ma non si esclude una connessione con albatus (“vestito di bianco”, forse in riferimento alla vegetazione chiara) o con album.
Cosa fare a Albaretto Torre
Ad Albaretto della Torre sono due le feste più sentite, organizzate con passione dalla Pro Loco “La Torre” che ogni anno trasformano il borgo in un palcoscenico di convivialità.
La prima è la classica festa del paese di inizio settembre, tre giorni che uniscono il meglio della cultura langarola: piatti della tradizione, buon vino e divertimento per tutte le età con musica dal vivo. L’atmosfera che si respira è quella tipica delle sagre di paese, dove turisti e abitanti si ritrovano fianco a fianco.
L’evento più caratteristico e unico è senza alcun dubbio la “Fëra dij Plandrun”, ovvero la Fiera dei Pelandroni. Plandrun è la parola che in dialetto piemontese indica i fannulloni/pelandroni. Si tiene l’ultima domenica di novembre e la protagonista indiscussa è la tradizione! In quest’occasione si riscopre infatti un’antica usanza popolare, quella del lancio del merluzzo, che un tempo era una vera sfida tra paesani… oggi è un momento di gioco che coinvolge grandi e piccoli con grande entusiasmo. Attorno al lancio del merluzzo la fiera offre un vivace mercatino artigianale con prodotti tipici e creazioni locali, spettacoli di sbandieratori, concerti, caldarroste e un pranzo collettivo in cui non può non mancare il merluzzo!
Una menzione va anche ad un altro gioco popolare di cui solo gli anziani del paese hanno memoria, la corsa dei tacchini
Durante tutto l’anno, Albaretto della Torre continua a sorprendere con una vivace e differenziata offerta culturale, naturalistica ed enogastronomica. La torre e la chiesetta sconsacrata ospitano mostre e installazioni d’arte di vario genere oltre a iniziative culturali. Lungo la suggestiva via del Pala Merlüss, teatro dello storico lancio del merluzzo, si può ripercorrere la storia di questa tradizione.
Per gli amanti dell’outdoor, il borgo è attraversato dalla GTL (Grande Traversata delle Langhe) ed è ideale per escursioni in e-bike, grazie anche al servizio di noleggio di quest’ultime. Ma non solo, è il punto di transito e partenza di percorsi di trekking grazie anche alla recente/imminente apertura del percorso tematico “Alla Ricerca del Merluzzo”, pensato per grandi e piccini. A completare l’esperienza non può mancare l’aspetto enogastronomico, garantito dalla presenza di aziende agricole a conduzione familiare e dalla Sensovia, progetto che permette di conoscere e assaggiare prodotti locali selezionati con cura attraverso una serie di diverse proposte in location uniche e indimenticabili, unendo sempre assaggio e consapevolezza.
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Prodotti & Produttori
La protagonista indiscussa di queste colline è la Nocciola Piemonte IGP, i cui noccioleti circondano Albaretto della Torre.
Appartenente alla varietà Tonda Gentile Trilobata, è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo per le sue caratteristiche uniche: un guscio sottile e duro, la resa elevata alla sgusciatura, l’aroma ma non solo!
È ricca di vitamina E, principi attivi, grassi insaturi, fibre, minerali, vitamine e fitonutrienti. Ottima fonte di grassi buoni ed è anche facilmente digeribile. Croccante, profumata, versatile, la nocciola è molto apprezzata in pasticceria (torte di nocciola, creme spalmabili, brutti e buoni, baci di dama, bonet…) e in generale in cucina in piatti salati con proposte gourmet innovative.
Nonostante Albaretto della Torre non sia un comune vitivinicolo in senso stretto, si trova nel cuore pulsante di uno dei territori vinicoli più famosi al mondo: le Langhe, riconosciute Patrimonio dell’Umanità UNESCO per il loro straordinario paesaggio vitivinicolo insieme a Monferrato e Roero. A pochi chilometri dal paese, nascono infatti alcuni dei grandi vini piemontesi come Barolo e Barbaresco.
Anche i formaggi rappresentano un tuffo nei sapori autentici di questa zona di Langa rurale. Freschi o stagionati, sono creati da mani sapienti con metodi e ricette tradizionali utilizzando latte di pecora, mucca o capra. Il modo ideale per assaporarli? Da soli oppure in abbinamento al miele (anche questo prodotto in loco) o a composte locali di frutta come la celebre cognà.
Essendo Albaretto della Torre attraversata dalle antiche Vie del Sale, non possono mancare piatti a base di pesce, e in particolar modo di merluzzo! Via libera quindi a polenta e merluzzo, baccalà e merluzzo sotto sale. Menzione speciale per due piatti a base di acciughe: il bagnet verd e la bagna caoda.
Vini prodotti a Albaretto Torre
Alloggio & Degustazioni a Albaretto Torre e nelle vicinanze
I prodotti di Albaretto possono essere degustati sulla torre medievale
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