Pera Madernassa
Tipo di prodotto
Area di produzione
Prima menzione
Marchio di qualità
Ottenuto nel
La pera Madernassa è una varietà originaria del Roero, da sempre considerata un vanto per la cucina tradizionale locale.
Come molte specie autoctone è rimasta a lungo sconosciuta ai più, con un utilizzo limitato ai contadini locali che la apprezzavano per la sua croccantezza e per l’impreziosimento aromatico dato dalla cottura, sia nel vino che al forno.
I primi passi verso il suo riconoscimento ufficiale avvengono nel 2015 a Guarene, quando un gruppo di giovani produttori e imprenditori locali decide di fondare il “Consorzio per la valorizzazione e la tutela della Pera Madernassa di Guarene e del Roero”.
Il Consorzio, costituito da 28 soci provenienti da Alba e da 22 comuni del Roero, ha come scopo la promozione del prodotto e l’agevolazione del commercio interno e di esportazione.
È formato prevalentemente da giovani imprenditori agricoli che si impegnano a vigilare sulla produzione, sulla conservazione e sul commercio, attraverso un disciplinare che vieta l’utilizzo di diserbanti chimici e riduce il numero di trattamenti per alcuni principi attivi.
Oggi sono ben noti i molti utilizzi di questa varietà, in particolare apprezzata per la produzione di sidro, ma anche per i molti dessert della tradizione.
Ogni anno, nel mese di Ottobre, il paese di Guarene fa da teatro alla “Festa della Pera Madernassa“, tre giorni dedicati alla valorizzazione di questo frutto unico.
Origine del nome
La varietà prende il nome dall'omonima frazione di Vezza d’Alba, località molto vicina ad Alba, capitale delle Langhe e alle porte del Roero. È in questa terra infatti che cresce la pianta madre, originatasi a fine 1700 circa nella proprietà di Cascina Gavello.
Inizialmente chiamata pera “Gavello” diviene in seguito la “Madernassa”, per omaggiare le colline in cui la varietà cresce al meglio.
Pera Madernassa In cucina
Tra dessert, risotti e sidri di pere... un frutto versatile dalla profonda complessità aromatica!
La Madernassa pare essere un incrocio tra una varietà selvatica e la più conosciuta Martin Sec, di cui conserva la croccantezza e la tannicità.
Sebbene sia possibile consumarla cruda una volta matura, i contadini di queste terre hanno ben presto scoperto quanto fosse adatta alla cottura, in particolare nell’ottimo vino rosso locale. La polpa sprigiona infatti tutti i suoi aromi una volta cotta, preservando croccantezza e compattezza, suoi tratti distintivi.
Ecco quindi che tra i dessert tradizionali del Roero non manca mai la Madernassa al vino, che altro non è che la pera nella sua interezza, cotta per circa 30 minuti in uno sciroppo di una o più varietà di vino combinate con zucchero e spezie (solitamente cannella e chiodi di garofano).
Sempre grazie alla sua croccantezza questa pera si presta anche a molte altre ricette, tra cui la confettura, le tradizionali mostarda e “cognà”, le molte versioni di torta, i liquori e in particolare i deliziosi risotti di Madernassa e formaggio… sbizzarritevi!
Pera Madernassa: valori nutrizionali
Queste pere sono poco caloriche (30-35 kcal per 100 g), ricche di fibra insolubile e contengono una discreta quantità di potassio.
Hanno un indice di sazietà piuttosto elevato e sono quindi indicate come snack pomeridiano o alla fine di un pasto leggero.
Energia per 100 g.
Proteine per 100 g.
Carboidrati per 100 g.
Zuccheri per 100 g.
Grassi
Fibra
Peso medio
Ricette correlate
Caratteristiche organolettiche
Il peso medio di un frutto è di circa 150 g, e la sua conservabilità è discreta.
Il frutto è di media pezzatura, con una forma “Turbinato-conica”, ovvero che ricorda una trottola. A piena maturazione la buccia, fine e resistente, si presenta liscia, di colore verde-giallognolo, talvolta con macchie rosse/arancioni. Su di essa sono tipicamente presenti punti, che le conferiscono l’aspetto tipico dei frutti autunnali.
La polpa è semifine, ma con una compattezza e una consistenza accentuate. Il sapore è dolce, ma bilanciato da una buona acidità, che aumenta nella parte interna della polpa.
È un frutto leggermente aromatico, che con la cottura vede un netto miglioramento organolettico con la formazione di nuovi aromi. Questi rendono la Madernassa un dolce unico e delizioso, adatto a esser consumato solo, ma anche con abbinamenti creativi.
Pera Madernassa
Una storia che
inizia nel 1784
La pera Madernassa nasce per caso, da un seme caduto in terra: si crede sia un incrocio tra la Martin Sec e una specie selvatica.
L’origine della varietà Madernassa viene fatta risalire alla fine del 1700. In questi anni un contadino dell’omonima località, più precisamente di cascina Gavello, scopre una pianta di pere dall’aspetto sconosciuto, nata probabilmente da un seme scartato.
Questa pianta cresce e produce una grande quantità di frutti, che vengono poi riconosciuti come un incrocio tra Martin Sec e una qualche varietà selvatica. Gli abitanti del luogo la apprezzano a tal punto per le sue proprietà da decidere di moltiplicarla nei loro poderi, portando a una sua diffusione su tutto il territorio albese.
La pianta-madre viene abbattuta nel 1914 all’età di 130 anni, con un tronco dalla circonferenza di 2.60 m ed una produttività anche superiore ai 25 quintali.
Nel 1999 inizia l’iter per il riconoscimento della Indicazione Geografica Protetta, tuttora in corso.
Riportiamo di seguito un testo scritto dal professor Raffaele Carlone sul periodico “L’Italia Agricola”, che riassume la storia della varietà:
“La Madernassa fu descritta la prima volta da Cavazza (1908) che ne magnificò la rusticità, la produttività e la lunga vita. Venne poi menzionata nella “Pomologia” del Pomon (1916) in cui si faceva rilevare la diffusione della varietà non soltanto in Piemonte ma anche fuori regione.
Soltanto nel 1927 la varietà venne però portata all’attenzione dei frutticoltori al Congresso di Frutticoltura di Lugo in cui ne veniva consigliata l’adozione anche in altre zone dell’Italia settentrionale.
La pianta madre nacque da un seme caduto per caso in un appezzamento della cascina Gavello della Borgata Madernassa su di una collina posta tra i paesi di Guarene e di Castagnito.
Quando cominciò a portare i primi frutti il proprietario ne apprezzò subito la bontà e, quando l’albero si dimostrò rustico e vigoroso, la propagò sovrainnestandola su alcuni peri che erano presenti in azienda.
Ben presto i pregi colturali e commerciali della varietà furono conosciuti dai vicini che la moltiplicarono nei loro poderi e di qui la cultivar si diffuse in tutto il territorio dell’albese.
In un primo momento la varietà fu conosciuta con il nome di Gavello e solo in seguito venne indicata con il nome di Madernassa: si può stabilire con relativa approssimazione anche la sua data di nascita se si pensa che la pianta madre fu abbattuta nel 1914 ed aveva circa 130 anni.
E’ opinione diffusa che derivi da incrocio naturale della cultivar Martin Sec con il selvatico.”
Coltivazione
Un tempo coltivata in molte zone del cuneese, oggi l’area di produzione è limitata all’area più vocata del Roero e della Valle Grana.
Il terreno dell’albese – sabbioso e tendente all’argilloso – le colline e il clima caldo, conferiscono alla varietà un aspetto particolarmente attraente e un sapore unico, idoneo anche al consumo fresco.
Nelle zone montane e pedemontane del Roero e della Valle Grana il terreno è invece di medio impasto, dando vita a un prodotto più adatto per la cottura.
L’albero è vigoroso, rustico, particolarmente fertile. La fioritura avviene in epoca medio-precoce. Si tratta di una varietà di tipo partenocarpico (ovvero che produce anche frutti senza semi).
Il sistema di irrigazione varia in base alla conformazione dei terreni su cui viene coltivata, e può essere sia a scorrimento che a goccia, mentre la difesa fitosanitaria è la stessa prevista dalla buona pratica agricola.
La densità di piante è di massimo 600 per ettaro per quanto riguarda il sistema di coltivazione a controspalliera o spindel. Nel caso di piante innestate su piede “franco”, considerata la dimensione dell’albero che può arrivare a un’altezza superiore ai 4,5 metri, si ha una densità massima delle piante di 100 per ettaro per impianti esistenti e di 200 per ettaro sui nuovi impianti.
La produzione di Pera Madernassa in impianti in piena produzione, coltivati sia su franco che su portinnesti, può arrivare a 480 quintali per ettaro.
La raccolta ha inizio indicativamente nel mese di settembre e termina nel mese di novembre.
Raccolto
Terreno preferito
Piante per ettaro
200 (piede franco)