Pian Castello è la parte più alta di Neive. Qui, in posizione strategica, attorno all’anno Mille fu costruito il Castello di Neive, oggi non più visibile nella sua integrità. Attorno, il ricetto fortificato da caseforti serviva da zona difensiva al Castello.
Di queste case ancora oggi è possibile vedere tracce consistenti (la Casaforte dei Cotti Ceres, ad esempio), mentre il Castello vero e proprio è stato sostituito da una villa privata, sulla destra della Torre dell’orologio.
Casaforte dei conti Cotti di Ceres
La casaforte dei Conti Cotti di Ceres, uno degli edifici più prestigiosi ed antichi del borgo, svetta accanto alla torre campanaria sulla sommità del paese, ancora oggi chiamata Pian Castello.
Era qui che sorgeva il «castrum» medioevale di Neive, edificato attorno all’anno Mille e oggetto di lunghe contese fra i comuni di Alba ed Asti. La casaforte faceva parte del sistema difensivo del ricetto e risale almeno al XIII secolo.
Notizie dei Cotti si trovano a partire proprio dal 1200 nel Rigestum Communis Albe (il registro medioevale del Comune di Alba), dove un «Guillelmus Cotus» era già indicato come cittadino Neivese. Nel XIV secolo compare una miniatura dell’edificio nel Codex Astensis sotto la dicitura «Castrum et villa Nevearum».
A testimonianza della sua antichità, l’edificio presenta finestre ogivali e nella parte orientale una torre, oggi capitozzata. Nell’archivolto della portina d’ingresso, inoltre, dopo un restauro furono trovati mattoni romani con il marchio della fornace dell’epoca. Ulteriore segno che Neive fu un insediamento romano.
In questa casa il Vicario Francesco Cotti scrisse il più antico testo piemontese sulla coltivazione della vite e sulla produzione del vino. Appesa alla facciata, con dedica per grazia ricevuta, si può osservare una palla di cannone risalente alla guerra risorgimentale di San Martino.
Torre Comunale o dell’Orologio – Torre Civica
La costruzione della torre, come si legge dai documenti, fu voluta da Asti nel 1217 come baluardo contro l’espansionismo della città di Alba, ma fu però costruita soltanto nel 1224 e doveva essere sempre presidiata da soldati fedeli al comune di Asti.
Fu in realtà più volte ceduta, resa e riconquistata, cambiando spesso padrone.
La torre è comunque il simbolo del glorioso passato mediovale di Neive, quando la città conquistò lo statuto di Libero Comune. La torre, alta circa 5 metri, ha inglobato una lapide romana ormai sbiadita dal tempo.
L’epigrafe risale al I o II secolo d.C. ed è un monumento funebre dedicato da certo Caio Elio alla moglie Valeria Terzia.
In alto, infine, si possono notare le torcere girevoli, utilizzate per segnalazione tra le torri di Barbaresco e Castagnole Lanze.
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