Il vitigno a bacca rossa più coltivato in Italia, dopo il Sangiovese, è il Barbera, utilizzato “in purezza” per la produzione dell’omonimo vino piemontese.
Originaria del Monferrato e poi diffusasi nella zona dell’Albese, dei colli Tortonesi e dell’Oltrepò, la Barbera (“IL” Barbera, maschile, denomina il vitigno) è ormai un vino di prestigio grazie al miglioramento delle tecniche di vinificazione e di invecchiamento che lo rendono capace di competere con i più grandi vini rossi.
Ne è un esempio la degustazione di oggi, quella della Barbera d’Alba Superiore D.o.c. 2010 di Oreste Stefano, aziendaagricola a conduzione familiare di Monforte d’Alba (Cuneo).
L’invecchiamento in botti di rovere francese di dodici mesi, permette alla Barbera di avere un’ottima struttura e longevità, grazie anche alla buona presenza tannica che smorza l’acidità generale (caratteristica tipica del vitigno).
Note di degustazione
Di color rosso rubino molto intenso tendente al porpora, di aspetto corposo con gli “archetti” ben visibili nel bicchiere.
Etereo e ampio nei profumi, pulito, richiama i frutti rossi come la mora ed il ribes oltre ai gradevoli sentori di spezie come il cacao, la cannella ed il pepe verde.
Il sapore è pieno e corposo, sapido e piacevolmente amarognolo sul finale con leggeri richiami erbacei.
I Tannini e l’acidità sono equilibrati fra loro permettendo una buona digeribilità.
Lunga persistenza in bocca.
Data la sua struttura lo abbiniamo a sapori forti e saporiti come carni rosse arrostite e brasate, nonchè con bollito misto e stufati in genere o primi piatti di pasta fresca della tradizione piemontese come ravioli del plin, agnolotti e tajarin con salse gustose (ragù, fonduta, sugo di arrosto).
Ottimo se accompagnato a taglieri misti di salumi e formaggi di buona stagionatura o piccanti come un buon castelmagno o raschera.
Ma prima di metterci a tavola, decantiamo la nostra Barbera per circa un’ora per poi passare all’assaggio, alla temperatura di 18° circa.