Giovanni Rava nacque ad Alba da genitori di origine maglianese il 14 settembre 1874 e morì ad Agliè (Canavese) il 14 giugno 1944. Studiò a Torino all’Accademia Albertina ed ebbe come maestri Giacomo Grosso e Paolo Gaidano. Fu abile miniaturista e pittore di professione, con studio a Torino in Corso Galileo Ferraris ed in Torino esordì alla Promotrice con una Testa di vecchio acquistata dalla principessa Letizia Napoleone. Fu quindi presente a tutte le Promotrici, alle Mostre degli Amici dell’ Arte di Torino, alle quadriennali della stessa città, con opere di paesaggio. Di quegli anni vanno segnalate le opere Tramonto e Sera in montagna (1902); Sera in Valtournanche e Casolari del Breuil (1908); Paesaggio (Ceresole Reale, 1923). Fuori del Piemonte partecipò alla Mostra milanese del 1906, in cui si segnalò con le opere Nella valle di Ronco Canavese e Quiete. Tenne inoltre varie mostre personali a Nizza (Francia).
Fu l’unico pittore ad ottenere il permesso di recarsi in Libia durante la guerra italo-turca, dove ritrasse paesaggi e scene di battaglia in dipinti che furono riuniti ed esposti a Roma in una mostra personale del 1912, in una sala del Quirinale. Nel 1922 fu premiato con medaglia d’argento dal Ministero della Pubblica Istruzione, che pure acquistò il suo quadro La casa del Macrino. Altre sue opere segnalate dalla critica sono: Ritratto di Hassuna Pascià Caramanli, Piazza del pane a Tripoli, Ritratto di Mercedes Llopard e Autoritratto.
Purtroppo gran parte della produzione del pittore maglianese è dispersa o svanita e per tentare il nostro sommario approccio critico dobbiamo accontentarci della conoscenza di una decina di quadri. Possiamo comunque dire che il Rava fu pittore verista ed impressionista, legato al capitolo naturalistico della pittura Ottocentesca.
Autori vari (a cura di W. Accigliaro – F. Fabiano – R. Maggio Serra – F. Traversa – S. Volpe), Giovanni Rava. Vita e testimonianze d’arte, Canelli 2011.
Vedi anche: