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L'esperienza di Olimpia in Alta Langa Tra arte contemporanea e dialogo con il territorio

Luglio 28, 2025

Si è da poco conclusa Prova d’orchestra, l’edizione di debutto di Olimpia, biennale d’arte contemporanea e unicum fra gli eventi del piemonte, che mira a far dialogare diverse disclipline creative con il territorio ospitante, l’Alta Langa. Dal 5 al 13 luglio 2025, i molti paesi coinvolti hanno visto i loro luoghi culturali chiave animarsi e colorarsi di espressioni artistiche e attività. 

Adesso, e fino al 31 agosto, il frutto di questa feconda collaborazione, costituito da opere e installazioni site-specific, resta accessibile liberamente alla comunità e ai visitatori tutti, come simbolo tangibile di un dialogo ben riuscito.

Il progetto Olimpia alla sua prima edizione

Dietro al progetto Olimpia vi sono LUNETTA11 – Galleria d’Arte Contemporanea di Mombarcaro, nel cuneese, e l’Unione Montana Alta Langa. Insieme, queste due realtà hanno concepito e portato alla luce una sinfonia che unisce arti visive, musica e letteratura con l’Alta Langa, da cui il titolo della prima edizione – Prova d’orchestra

La Biennale, definita dai loro ideatori una mostra-racconto, si è resa portavoce del territorio, invitando il pubblico a scoprirne non solo i luoghi culturalmente più significativi, ma anche a ri-scoprirne radici e tradizioni indagando aspetti la cui origine è remota o la cui identificazione è spesso difficile e sfugge agli sguardi superficiali. 

Dal 5 al 13 luglio, dunque, l’Alta Langa ha richiamato giovani artisti e artiste, esponenti di diverse discipline, e, in collaborazione con Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, Fondazione Recontemporary di Torino e Firenze Festival Jazz, gli ha permesso di esprimere la propria visione di sinfonia attraverso installazioni, sinergie di musica e fotografia, performance, opere site-specific, mostre e reading, a riprova della moltitudine di punti di vista e lenti attraverso i quali è possibile valorizzare e raccontare un territorio. 

E se alcune delle produzioni artistiche, frutto di una decina di giorni di intensa partecipazione, erano concepite per una immediata fruizione, altre sono rimaste anche dopo il termine della manifestazione, e continueranno ad arricchire il paesaggio fino al 31 agosto. In questo modo, la prova d’orchestra è completa e l’ultima melodia si compone delle opere stesse, capaci di dialogare con i luoghi in cui sono inserite anche senza la mediazione diretta dell’evento. 

L’Alta Langa protagonista di Olimpia

Camerana, Castino, Cortemilia, Niella Belbo, Paroldo, Prunetto e Serravalle Langhe.

Questi i sette comuni teatro di Olimpia, località che hanno scelto di mettere al centro i propri luoghi di cultura e di permettere ad artisti e artiste coinvolti di farne un punto di partenza per l’eleborazione in chiave creativa del territorio. 

Le opere visitabili fino al 31 agosto

Tra le opere visitabili fino al 31 agosto, l’Ecomuseo dei Terrazzamenti e della Vite di Cortemilia, custode unico di tradizioni secolari, ospita l’installazione di Stefano Caimi, Fairy Ring, ispirata alle antiche credenze legate alla stregoneria tipiche delle aree di campagna. 

L’opera permanente Promessa di Edoardo Manzoni è sinonimo di speranza, di un nuovo percorso per la Confraternita dei Battuti in San Sebastiano, un tempo luogo di culto cattolico prominente a Niella Belbo e che oggi rivive proprio grazie alle espressioni artistiche contemporanee. 

La torre medievale, simbolo della storia del comune di Camerana, ospita Come due gocce d’acqua di Dora Perini, opera site-specific frutto di uno scambio attivo con la comunità. 

La Confraternita di San Sebastiano di Paroldo, luogo intriso di spiritualità antica, si mette in aperto confronto con la new art e i nuovi media, sfidando i concetti di tempo e passato attraverso la mostra Listen to me, why is everything so hazy? di Mara Palena, artista selezionata dalla Fondazione Recontemporary di Torino.

Performance, residenze e spettacoli

Come parte del programma attivo della Biennale conclusosi il 13 luglio, a Serravalle Langhe, Paolo Dellapiana ed Emma Scarafiotti hanno svolto la loro residenza d’artista in un luogo unico, l’Oratorio di San Michele, i cui affreschi tardomedievali sono testimoni del passato remoto del comune langarolo.

Prunetto, invece, ha offerto al pubblico la possibilità di partecipare a Otto Cieli di Oliviero Fiorenzi, una performance artistica con protagonisti gli aquiloni, lasciati librare in cielo dal suggestivo Castello locale. 

Infine, la piazza principale di San Bovo, frazione di Castino, ha accolto l’evento finale di Olimpia, con il reading-spettacolo 1984, tenuto da Giuseppe Culicchia e Giorgio Li Calzi e ispirato alla celeberrima opera di George Orwell.

Arte e comunità: una collaborazione riuscita

In occasione di Olimpia, il territorio non è stato il solo protagonista. A far sentire la propria presenza, così come voluto dagli organizzatori stessi, è stata la comunità locale

Performance studiate per richiedere la partecipazione diretta del pubblico, luoghi aperti e accessibili senza biglietto d’ingresso, laboratori e attività pensati per ragazzi e ragazze dei centri estivi locali. Prova d’orchestra ha raccolto le voci e i volti dell’Alta Langa nella sua sinfonia.

Di queste iniziative ci hanno parlato più nel dettaglio Paolo Dellapiana e Valentina Roselli, che il coinvolgimento della comunità lo hanno avuto particolarmente a cuore. 

Una comunità curiosa e partecipativa

Paolo Dellapiana è musicista, e insieme alla videoartista Emma Scarafiotti ha partecipato a una residenza d’artista presso l’Oratorio di San Michele di Serravalle Langhe, conclusasi il 13 luglio. Durante la sua ricerca, Dellapiana ha cercato e trovato il territorio, come ci ha lui stesso raccontato: 

L’Alta Langa ha un’atmosfera unica, a partire dalla luce tersa della volta celeste fino al terreno irto, molto mosso, spesso scosceso, ricoperto da una vegetazione fittissima e ancora piuttosto selvaggia. È impossibile prescindere da questo luogo così intenso

Paolo dellaPiana

Frammenti di questa natura sono stati parte fondante del lavoro. Hanno funto da base per la generazione delle immagini di Scarafiotti attraverso la tecnica della fitografia [ndr. descrizione dettagliata di specie botaniche] e per l’elaborazione di Dellapiana per mezzo del synth ottico [ndr. strumento che utilizza forme, colori e movimenti per generare suoni].

Il musicista ha quindi descritto come i locali, affascinati dallo sguardo insolito sulle proprie terre, si siano lasciati coinvolgere:

La curiosità della comunità ha attirato molti visitatori che spesso, dopo aver ascoltato il nostro racconto [ndr. di Paolo Dellapiana ed Emma Scarafiotti] sulla ricerca in corso, sono tornati con qualcosa da “suonare” con il synth ottico: un girasole, un fungo, un fiore dell’aglio. La comunità si è sentita coinvolta al punto da ritornare più volte durante i nove giorni di residenza, così da cogliere l’evoluzione dello studio e, perchè no, condividere il loro punto di vista su immagini, suoni, atmosfere. Una partecipazione oltre ogni aspettativa.

Paolo dellapiana

Arte e territorio come strumenti di educazione

Un coinvolgimento che, grazie ai laboratori realizzati da Valentina Roselli, mediatrice e arte terapeuta, in collaborazione con Valentina Cortese, educatrice museale, si è esteso ai più giovani. “Condurre questi laboratori ha permesso di incontrare ragazze e ragazzi delle comunità locali e di aprire, insieme a loro, nuovi sguardi”, dice Valentina Roselli.

Condurre questi laboratori ha permesso di incontrare ragazze e ragazzi delle comunità locali e di aprire, insieme a loro, nuovi sguardi

Valentina Roselli

Roselli spiega come Ascoltare forme, ispirato direttamente alle opere presenti nell’Oratorio di San Michele e alla residenza d’artista svoltasi in loco, e Tracce narrate, guidato dalla natura e dal paesaggio locali, siano stati:

due esperienze vive e partecipate, dove arte e territorio si sono intrecciati negli sguardi esplorativi delle nuove generazioni

Valentina Roselli

Una nuova frontiera per la valorizzazione del territorio

Un esordio, quello di Olimpia, che ci dà quindi la possibilità di scoprire aspetti inediti di luoghi che, forse, pensavamo già conosciuti. Ma non solo questo. Olimpia, con il suo concept innovativo e la collaborazione tra una galleria d’arte e un’unione di comuni, ci porta a riflettere sul futuro di territori come quello dell’Alta Langa, e su come valorizzarli.

In aree come questa, dove passato e tradizioni sono tangibili nella quotidianità, il patrimonio artistico e culturale rischia di non riuscire a stare al passo con i tempi. In una società soggetta a continui cambiamenti e inevitabilmente influenzata dal nuovo, Olimpia permette all’Alta Langa di farsi scoprire, parlando però la lingua corrente. 

Una potenziale apertura verso nuovi pubblici, dunque, un invito a scoprire come l’arte contemporanea, nella sua naturale varietà, possa toccare e raccontare anche costumi, luoghi e paesaggi più nascosti. 

A riprova della buona riuscita di questo scambio continuo vi è Olimpia Outdoor, un programma di tour ed esperienze progettato da LoveLanghe Tour e inLanga Tours e pensato per condurre i partecipanti alla scoperta della Biennale e delle sue opere attraverso il territorio, e viceversa.