“Il vino Barolo, come tutti i vini, vive e muore, o meglio matura: è maturo, è molto maturo, è troppo maturo, è vecchio, è decrepito. A seconda delle provenienze, è maturo dopo i quattro anni, migliore verso i sei, pieno di forze fin verso i dieci-dodici anni. Poi si trasforma gradatamente in un vino sempre più vecchio, perdendo di colore e di brio.
La maturazione di un vino potrebbe essere paragonata alla vita dell’uomo. Nel pieno della maturità il vino Barolo ama la compagnia; è il classico periodo nel quale deve accompagnare a tavola gli arrosti amici. Poi diventa più riservato e solitario, tale e quale i grandi uomini, i grandi artisti. Il valore della bottiglia non deriva però dall’età, ma dall’anno della sua origine! Le condizioni meteorologiche influiscono sul ciclo vegetativo della vite in maniera determinante. Ogni anno il granturco, il frumento, ecc., anche se producono più o meno abbondantemente, concorrono a darci una polenta o un pane sempre costanti; il vigneto invece ogni anno può dare vino completamente differente. Ed ecco il motivo della ricerca dei millesimi perfetti, straordinari, il perché dei prezzi molto alti di bottiglie il cui millesimo (cioè l’annata) corrisponde alla vendemmia esaltante”.
tratto da “Il Barolo come lo sento io” di M. Martinelli – ed. Sagittario
Descrizione delle singole annate dal 1868 al 2000
dal 1868 al 1910
dal 1911 al 1950
dal 1951 al 1989
dal 1990 al 2000
Massimo Martinelli
I was born near a river, the biggest Italian river, the Po, in a zone where it is already majestic ald solemn. Rivers have been signs and nests for civilisation. To me this is a great cultural honor because the ancient cultures were linked to the rivers, and events in history have often happened on water. Rivers have been ways for transports and commerce, and ideas also; from them I learned that things go, but they don't come back.
So I have a "liquid" sensibility, and I strongly prefer wine to water. I intensely study it. Either as a producer, in the Renato Ratti firm in Annunziata di La Morra, in the core of the land of Barolo, or in writing and talking (courses of wine-testing, of cooking); the titles of my books are well-known (perhaps because they are difficult to find): Wine-testing (Quaderni del Museo Ratti dei Vini di Alba 1975), Langhe cooking wine (edizioni Antoroto-Mondovì 1977). I also gather wine labels; my collection is very interesting. It is composed by around fifty thousand labels.
In the Langhe, in the land of Barolo I have found a very peaceful life.
Massimo Martinelli
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Sono nato in riva ad un fiume, il più grande fiume d'Italia, il Po, in un punto in cui è già maestoso ed imponente. I fiumi sono stati i segni e le culle della civiltà. Per me ciò costituisce un grande privilegio culturale essendo le antiche civiltà collegate ai fiumi, come le vicende dell'umanità che si sono svolte lungo i corsi d'acqua! I fiumi inoltre hanno permesso rapidità di scambi commerciali e di idee, per questo so che le cose vanno e non ritornano.
Ho quindi il senso "liquido" e preferisco decisamente il vino all'acqua. Ad esso infatti mi dedico con accanimento. Sia come produzione, nelle Cantine Renato Ratti all'Annunziata di La Morra, nel cuore del Barolo, sia con scritti o interventi divulgativi (corsi di degustazione, di conoscenza, di cucina), con titoli ormai prestigiosi (anche perché introvabili), quali La degustazione (Quaderni del Museo Ratti dei Vini di Alba 1975), Langhe cucina vino (edizioni Antoroto-Mondovì 1977). Ed ancora raccogliendo le etichette dei vini, oggetto di collezione che può essere considerata fra le più interessanti, con circa 50 mila esemplari.
Nelle Langhe, nelle terre del Barolo ho trovato una grande oasi di pace.
Massimo Martinelli
Articolo di Massimo
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