La raccolta delle uve rappresenta uno dei momenti più cruciali per il settore vitivinicolo, e ogni anno porta con sé sfide, opportunità e nuovi scenari.
Per capire meglio come si sta svolgendo la vendemmia 2024 e quali siano le prospettive future, abbiamo intervistato alcuni dei produttori che stanno svolgendo l’attività in questo periodo.
Ringraziamo pertanto Franco Ariano della Azienda Agricola Cascina Fontanette a Santo Stefano Belbo, Luca di Azienda Agricola Ugo Balocco , Alberto dell’Azienda Agricola I Calici, Priscilla di Bel Colle a Verduno.
Come sta andando la vendemmia 2024 finora?
franco — Sta procedendo molto bene perché è abbiamo avuto un clima piovoso in primavera.
Abbiamo iniziato con il moscato, poi proseguiremo con il dolcetto e, nelle prossime settimane, andremo avanti con i bianchi, quindi il cortese e lo chardonnay.
PRISCILLA — Fino adesso possiamo ritenerci soddisfatti. Rispetto all’anno scorso le riserve idriche si sono ristabilizzate, siamo contenti di come stia andando perché l’uva è sana e bella, anche se ultimamente sta piovendo un po’ troppo.
Abbiamo iniziato con le basi spumante, quindi pinot nero e chardonnay, poi abbiamo proseguito con il moscato e il dolcetto. Il nebbiolo è sempre l’ultimo a essere colto, sia per questioni di varietà, che per il tempo poco pregevole di questo periodo.
alberto — Noi veniamo da due annate di paurosa siccità, in cui le viti arrivavano stressatissime alla vendemmia, ci davano poco prodotto, anche se di altissima qualità. Se anche quest’anno fosse andata così, avremmo rischiato di perdere le piante perché non sono abituate allo stress idrico.
Fortunatamente in primavera ha piovuto abbondantemente e questo ha permesso alle viti di riprendersi e ripartire bene: le foglie sono tornate di un bel verde brillante e in vigna abbiamo rivisto l’erba.
Al momento abbiamo vendemmiato le uve bianche come arneis e favorita, il dolcetto e, a fine settembre, la barbera.
luca — Al momento molto bene, rispetto agli ultimi due anni l’uva sembra essere di buona qualità; adesso abbiamo finito di raccogliere il moscato, passeremo poi al dolcetto, alla barbera e al nebbiolo.
Abbiamo iniziato il 3 settembre e proseguiremo fino alla prima decade di ottobre.
I fattori climatici hanno influenzato la produzione di quest’anno?
franco — Ci sono stati alcuni problemi legati alle malattie ma, come dicevo, avendo piovuto molto in primavera e poco questa estate posso dire che la campagna è molto bella.
PRISCILLA — Sicuramente sì, si è tardato un pochino ma si tratta giusto di una settimana, due massimo, soprattutto per le varietà a bacca rossa. Comunque le escursioni termiche – il bilanciamento tra pioggia e sole – hanno permesso di regalare un buon prodotto.
Rispetto all’anno scorso, che aveva avuto sbalzi termici molto alti, abbiamo previsto che ci possa essere un abbassamento del tenore alcolico, visto il poco sviluppo del grado zuccherino.
alberto — Le piogge hanno creato non pochi problemi a livello di funghi – come la peronospora e l’oidio, che attaccano quando c’è tanta umidità – e ognuno li ha combattuti come meglio riusciva.
L’estate è stata calda, con qualche picco, ma non dannosa: questo andamento climatico “normale” ci ha permesso di ritornare indietro nel tempo, alle vendemmie di una volta, quando l’arneis si vendemmiava a metà settembre, la barbera a fine settembre e i nebbioli i primi di ottobre.
Proprio per questo ci è sembrato bello riproporre il concetto di pigiatura tradizionale: un paio di anni fa ero in cantina che assaggiavo i miei vini dalle botti e mi sono immaginato che seduti vicino a me ci fossero ancora mio padre e mio nonno che mi dicevano di non dimenticare come facevano loro i vini.
Quella viticoltura ed enologia, io l’ho vissuta da bambino negli anni ’60/’70 vedendo mio padre pigiare l’uva con i piedi ancora per esigenze lavorative (e non per regalare esperienze): la poesia allora mancava e si faceva una fatica immane. Per questo motivo ho deciso di creare una Barbera che segue un processo di produzione rigorosamente tradizionale.
luca — Le piogge primaverili hanno aiutato molto e hanno permesso alle uve di maturare adeguatamente; la pioggia di questo periodo, invece, ci crea non poche difficoltà nella raccolta, ma teniamo duro.
Qualità e quantità: come si prospetta la produzione di quest’anno?
franco — Considerando le uve che abbiamo già vendemmiato, a livello di quantità abbiamo riscontrato un buon equilibrio, né troppa né troppo poca. L’anno scorso era molto scarsa.
Nebbiolo e barbera le raccoglieremo poi a ottobre, ma le previsioni sembrano molto rosee.
PRISCILLA — Sì, le prospettive sono buone, non abbiamo problemi di quantità. Comunque noi, essendo prettamente legati a quella che è la produzione di Barolo, abbiamo delle quantità che sono stabilite da disciplinare e quindi rientriamo perfettamente.
alberto — Siamo arrivati in vigna con un prodotto abbondante e di buona qualità (anche se non del tutto eccelsa), le piante vegetavano bene e soprattutto non sono state in sofferenza.
I vini di questa annata avranno una gradazione alcolica inferiore di circa un grado, un grado e mezzo rispetto alla media.
luca — Quantità non esagerate, ma la produzione è stata buona rispetto agli ultimi anni.
Le viti hanno richiesto molto lavoro a causa dell’acqua in eccesso, quindi maggior cura e trattamenti contro le malattie, ma alla fine ne è valsa la pena, senz’altro.
Quali sono le vostre aspettative per la commercializzazione di questa annata?
franco — In generale, il mercato è un po’ “contratto”, però grazie a iniziative come la Festa e Vendemmia Didattica spieghiamo ad adulti e bambini come funziona il mondo del vino, cosa è la vendemmia e come lavoriamo in cantina, quindi facciamo divulgazione nella speranza che qualcosa si smuova.
PRISCILLA — Pensiamo positivo, dipende da denominazione a denominazione: per i vini a bacca bianca si avrà una marcia in più, ma ci saranno anche delle belle valutazioni circa i rossi, soprattutto quelli da invecchiamento, perché a mio avviso saranno lievemente più fini.
alberto — Il problema non sarà tanto per la qualità che arriverà in cantina, perché sarà comunque buona, quanto per le giacenze di vino e le crisi di mercato che ci sono a oggi, soprattutto per il mercato estero.
luca — Al momento ci sono non poche difficoltà sul mercato, a livello mondiale, ma non dipende da noi. Certo, quando il prodotto è buono viene sempre premiato nonostante il rallentamento del comparto.