“Il Pil italiano avrebbe 500mld di euro in più se fosse cresciuto quanto l’export di vino made in Italy dal 2007 al 2013”
Il paragone sorprendente è di Alberto Mattiacci, ordinario di Economia a la Sapienza di Roma, autore della ricerca sull’export del vino realizzata per l’Istituto italiano del vino di qualità Grandi Marchi presentata a Roma, citando il dato dell’ufficio studi economici BNL.
Infatti ad un +23% del volume venduto, cioè di litri complessivi, si accompagna un +45% di valore complessivo. Questo vuol dire che oltre a crescere la quantità di bottiglie vendute, aumenta molto il valore medio, segno di un apprezzamento sempre maggiore per i vini di qualità.
Buona classifica per le Langhe
Le classifiche internazionali riflettono l’andamento delle mode e dei gusti, e nella top 100 di Wine Spectator (la principale rivista americana sul vino) troviamo sorprese e conferme.
Le langhe sono rappresentate da 3 Baroli (Massolino, Oddero e Rinaldi) e 1 Barbaresco (Cortese) insieme ad un Barbera d’Asti di Vietti. Una presenza importante che si conferma stabile negli ultimi anni, seconda solo a quella della Toscana con 8 vini.
La sorpresa è che aumentano i posti occupati da altri vini italiani, dal Veneto, dalla Sicilia, e dall’Abruzzo, portando così a 19 il totale della presenza italiana.
Un ottimo risultato, se consideriamo quanto è cresciuto il livello enologico di zone da sempre vocate al vino ma che in passato non esprimevano particolari eccellenze, come Cile, Sudafrica, California ecc…
E per il 2014…
L’ultima notizia che fa ben sperare per un settore che comunque da anni è trainante per l’economia italiana, riguarda la vendemmia 2014.
Secondo Luca Maroni (degustatore e autore dell’Annuario dei migliori vini italiani) sarà un’ottima annata, almeno per i bianchi. In un’intervista al Corriere della sera sottolinea che a dispetto di una vendemmia difficile per le condizioni climatiche e con un evidente calo della produzione, i primi assaggi di vini bianchi nelle cantine rivelino una qualità in molti casi ottima.
Non resta che attendere per verificare di persona se i vini delle Langhe hanno mantenuto il loro standard riconosciuto nel mondo!