Albugnano — Chiesa di San Pietro
Rete romanica di collina: chiesa di San Pietro
Riapre al pubblico l'edificio romanico caratterizzato da una struttura in pietra e cotto, abside semicircolare e decorazioni tipiche del romanico astigiano
da domenica
05 Ottobre 2025
alle 10:00
a domenica
05 Ottobre 2025
alle 18:00

L’abbazia di Santa Fede riapre al pubblico come parte del progetto della Rete Romanica di Collina, che offre l’opportunità di riscoprire il patrimonio storico e culturale del Monferrato.
L’iniziativa non si limita alla sola apertura della chiesa, ma comprende anche i Cammini del Romanico, che collegano le varie chiese della zona.
I visitatori potranno percorrere i sentieri che attraversano il suggestivo paesaggio collinare, ricco di flora e fauna, immergendosi in un’esperienza che unisce arte, storia e natura.
Durante il percorso pensato per includere la visita al sito, ovvero quello Albugnano – Aramengo, è possibile visitare la chiesa di San Giorgio.
I dettagli del cammino romanico per visitare i due edifici, si possono consultare al seguente link.
Chiesa di San Pietro
La chiesa è situata a nord dell’abitato di Albugnano, in direzione di Berzano San Pietro, all’incrocio di quattro vie, una delle quali conduce alla verde conca di boschi e vigneti della vicina canonica di Santa Maria di Vezzolano, alla quale la chiesa di San Pietro è storicamente legata.
Scendendo da Albugnano si nota immediatamente la sua parte absidale quasi intatta, con piccole finestre ad arco, decorata da lesene e semicolonne ed un notevole fregio in pietra ad archetti pensili.
È attualmente racchiusa all’interno del cimitero, come molte altre chiese romaniche.
Notizie storiche
La chiesa risulta, da un documento del vescovo di Vercelli risalente al 1235, sottoposta al prevosto della vicina canonica di Santa Maria di Vezzolano.
Tuttavia, per le caratteristiche dell’abside, dal paramento murario a grossi blocchi di pietra, la si fa risalire alla fine dell’XI secolo.
La primitiva chiesa era quasi sicuramente tutta in arenaria, mentre oggi la parte superiore dei muri laterali è in mattoni di piccolo formato.
Tutta la parte superiore in mattoni fu infatti rifatta intorno al 1690.
Le finestre a feritoia sono contemporanee ai muri; gli archi sovrastanti in pietra e parti della cornice sono materiale primitivo.
In un disegno del 1854 di Clemente Rovere, la chiesa appare in rovina, con il tetto scoperchiato e la chioma di un albero che emerge dall’interno.
Nelle visite pastorali dei vescovi di Casale del 1577 e del 1619, la chiesa risulta in cattivo stato, tanto da sollevare le proteste del comune di Albugnano presso il vescovo, affinché il nuovo abate commendatario di Vezzolano la ristrutturasse o rinunciasse ad essa.
Finalmente la minaccia ebbe effetto e si diede il via ai restauri.
Descrizione
Ha una pianta rettangolare con abside semicircolare.
La copertura è in coppi, con due falde sull’aula e semicono sull’abside.
La facciata a capanna, in pietra e cotto, è stata ricostruita seguendo lo stile del romanico astigiano.
Il portale ad arco rialzato presenta una ghiera in mattoni a dente di sega e una fascia con mattoni e blocchi di arenaria, creando un contrasto cromatico tipico della zona.
L’abside, la parte più autentica, è suddivisa in tre campiture da due semicolonne scolpite, con monofore a riseghe.
Una conserva un frammento di grata in pietra, un tempo usato come protezione.
L’interno ha un’unica aula rettangolare, con capriate lignee e un arco trionfale a tutto sesto che collega l’abside, realizzata in pietra arenaria.
Nel timpano absidale si trova una finestrella a forma di croce.
Curiosità
Si può ritenere dubbia la titolatura della chiesa a San Pietro apostolo.
È più probabile che la chiesa sia dedicata a San Pietro di Terrasanta (1102-1174), allievo di San Bernardo e attivo nell’assistenza dei viandanti.
Non abbiamo dati iconografici che indichino la prevalenza di un’ipotesi sulle altre.
A proposito dell’intitolazione della chiesa Aldo A. Settia dice:
La denominazione in Finestrella veniva spiegata dal Bosio, forse per le piccole finestre che in essa si veggono, o piuttosto perché, trovandosi tra due monti, dietro di essa si apre come una finestra la bellissima valle di Aramengo e Marmorito.
Il termine “finestrella” è infatti qui usato, in modo quanto mai netto ed inequivocabile, nella sua accezione di colle stretto, intaglio nella cresta di una giogaia, ricorrente in altri toponimi piemontesi
Il comune di Albugnano viene definito il “balcone del Monferrato”, sia per la sua altitudine, sia per il vasto panorama che offre dal suo famoso Belvedere, il punto più elevato dell’intero territorio.
Dai suoi 549 metri di altezza s.l.m., si vedono le colline del Basso Monferrato e, in lontananza, la Basilica di Superga e gran parte dell’arco alpino occidentale.
Chiesa di San Giorgio
La chiesetta romanica, situata nella frazione Masio di Aramengo, è collocata su un piccolo colle a 369 m s.l.m. ed è raggiungibile tramite la Strada Comunale San Giorgio.
Menzionata nel 1298 tra le chiese della Diocesi di Vercelli, appare in un documento locale del 1357 che ne attesta le rendite.
Fu parrocchiale fino ai primi del 1500, poi convertita in chiesa cimiteriale.
Nel 1597 era in rovina, ma nel 1600 venne restaurata con nuove strutture murarie, una volta e una facciata con cella campanaria.
Il cimitero annesso fu dismesso in favore di uno nuovo presso la chiesa di Sant’Antonio Abate.
Descrizione
La chiesa, restaurata negli anni ‘80, ha una facciata seicentesca con frontone curvilineo, una finestra quadrilobata, un portale ligneo e una cella campanaria.
Le pareti laterali rivelano tracce di restauri seicenteschi con mattoni. Sul lato sud si trova una porta secondaria e due blocchi di pietra incisi con volti stilizzati, uno capovolto.
L’abside conserva l’assetto originario, con semicolonne in pietra e un zoccolo in arenaria. La parte superiore, ricostruita, è decorata con filari di laterizi aggettanti.
All’interno, l’aula unica ha volta a botte, alternanza di murature in mattoni e pietra e un’abside con doppio arco trionfale. Una cripta funeraria, ora chiusa, si trovava sotto il pavimento. Due tele seicentesche e settecentesche rappresentano San Giorgio nell’atto di uccidere il drago, protetto dalla Madonna.
Curiosità
Sulla parete sud dell’abside sono visibili graffiti antichi, alcuni capovolti per il riutilizzo dei materiali.
Il nome Masio deriva dal latino masseria, mentre il suffisso -engo di Aramengo e Gonengo è di origine longobarda.
La falsa assonanza con ramengo ha diffuso l’espressione “andare a ramengo”, ovvero andare in rovina.
Struttura geografica della rete
L’accoglienza, la visita e la conoscenza delle 26 abbazie e chiese romaniche, nel territorio tra Po e Monferrato, fanno da corona a Santa Maria di Vezzolano, importante abbazia romanica situata nel comune di Albugnano.
Oltre alla sua funzione spirituale, l’abbazia, sorta sul finire dell’XI secolo, era anche un centro di accoglienza per i pellegrini e di diffusione della cultura religiosa.
La sua posizione strategica nel paesaggio monferrino la rendeva un punto di riferimento per il territorio circostante.
La Rete Romanica di Collina ne rappresenta un “perimetro” o una cornice, contribuendo a creare un insieme di grande importanza storica e culturale.
Organizzato da
Turismo InCollina

Inizia
05 Ottobre 2025
Finisce
05 Ottobre 2025
Come partecipare
Ingresso gratutito
Orari
Domenica
10:00 → 12:20
15:00 → 18:00
I visitatori della chiesa dovranno ottemperare alle indicazioni fornite dai volontari presidianti e a specifiche disposizioni dell’Autorità Locale.
Indirizzo: Chiesa di San Pietro, SP33, Albugnano AT, Italia
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