Torino — Parco d’Arte Vivente
Dove le liane s’intrecciano
Un’esperienza espositiva che mette in dialogo corpo, natura e storia coloniale, invitando a ripensare le relazioni tra radici, linguaggi e appartenenze
da venerdì
20 Febbraio 2026
alle 15:00
a domenica
22 Febbraio 2026
alle 19:00
Un percorso immersivo che intreccia arte contemporanea, ecologia politica e memoria diasporica.
La liana, simbolo di resilienza collettiva e alleanza vitale, guida lo sguardo del visitatore tra installazioni ambientali, materiali organici e tessiture simboliche.
Corpo, terra, memoria
Il lavoro di Binta Diaw attraversa i temi dell’identità afrodiscendente, della resistenza femminile e delle pratiche decoloniali, utilizzando elementi come la terra e i capelli sintetici per costruire narrazioni poetiche di sopravvivenza.
Tra le opere principali, Dïà s p o r a evoca il gesto clandestino delle donne schiavizzate che intrecciavano semi e mappe nei capelli, trasformando il corpo in archivio vivente.
Con Chorus of Soil, la pianta della nave negriera si tramuta in giardino di memoria, da simbolo di oppressione a spazio di rinascita vegetale.
Paesaggi del corpo
Nei cicli Paysage Corporel e Nature, il corpo diventa paesaggio, aprendo a una lettura eco-femminista che coinvolge percezione, materia e appartenenza.
L’opera esterna Naître au monde, c’est concevoir (vivre) enfin le monde comme relation ispira un’esperienza comunitaria sul modello delle mangrovie, tra radici mobili e intrecci invisibili.
Il video Essere corpo sintetizza le tensioni di un lavoro che attraversa i confini tra biografia, politica e natura, portando lo spettatore in un paesaggio interiore di memoria condivisa.
Una mostra che conferma la ricerca del PAV su una nuova ecologia politica, capace di intrecciare arte, natura e giustizia sociale in un unico organismo narrativo.
L’artista
Binta Diaw, artista italo-senegalese classe 1995, ha esposto in contesti internazionali come la Biennale di Berlino, la Liverpool Biennial, il MAXXI, il Castello di Rivoli e il Palazzo Grimani.
Il suo lavoro, radicato nelle prospettive afro-diasporiche e intersezionali, affronta migrazione, appartenenza e memoria collettiva con un linguaggio fatto di materia sensibile, corpi intrecciati e paesaggi emotivi.
Organizzato da
Parco d’Arte Vivente
                      Inizia
20 Febbraio 2026
Finisce
22 Febbraio 2026
Come partecipare
6,00 € intero (valido per collezione permanente e mostre temporanee, con visita guidata inclusa senza prenotazione)
4,00 € ridotto (visitatori 10–25 anni, gruppi minimo 20 persone, soci TCI, tesserati Biblioteca Civica “Gianni Rodari” Borgaro T.se e Biblioteca Civica “Giovanni Arpino” Nichelino, possessori di Artsupp Card)
Gratuito (minori di 10 anni, over 65, disabili e accompagnatore, dipendenti AMIAT, possessori Abbonamento Musei Piemonte Valle d’Aosta e Torino e di Passaporto Culturale / Nati con la Cultura, soci Slow Food,guide turistiche abilitate, possessori Artsupp Card)
Orari
Venerdì
15:00 → 18:00
Sabato e domenica
12:00 → 19:00
Visitabile dal 31/10/2025 al 08/03/2026
Indirizzo: Via Giordano Bruno, 31, Torino, TO, Italia
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