La degustazione è un’arte e come tutte le arti necessita di un’educazione. Come riconosciamo una musica oppure un quadro, così dobbiamo impegnarci a riconoscere un vino dal suo colore, profumo, sapore, ricordando sempre che le stesse sensazioni già sono state sperimentate in altri momenti.
La memoria “degustativa” è quindi una memoria comparativa, in quanto con la moltitudine di sensazioni occorre fare continui riferimenti (le sensazioni registrate sono fruttuose se si riesce a descrivere la sensazione stessa), ricordando eventuali difetti o pregi caratteristici che lo definiscono. E più un vino è di alta qualità, più le sue peculiarità sono rimarcate e ricordate: è il caso del Barolo.
di Massimo Martinelli
Massimo Martinelli
I was born near a river, the biggest Italian river, the Po, in a zone where it is already majestic ald solemn. Rivers have been signs and nests for civilisation. To me this is a great cultural honor because the ancient cultures were linked to the rivers, and events in history have often happened on water. Rivers have been ways for transports and commerce, and ideas also; from them I learned that things go, but they don't come back.
So I have a "liquid" sensibility, and I strongly prefer wine to water. I intensely study it. Either as a producer, in the Renato Ratti firm in Annunziata di La Morra, in the core of the land of Barolo, or in writing and talking (courses of wine-testing, of cooking); the titles of my books are well-known (perhaps because they are difficult to find): Wine-testing (Quaderni del Museo Ratti dei Vini di Alba 1975), Langhe cooking wine (edizioni Antoroto-Mondovì 1977). I also gather wine labels; my collection is very interesting. It is composed by around fifty thousand labels.
In the Langhe, in the land of Barolo I have found a very peaceful life.
Massimo Martinelli
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Sono nato in riva ad un fiume, il più grande fiume d'Italia, il Po, in un punto in cui è già maestoso ed imponente. I fiumi sono stati i segni e le culle della civiltà. Per me ciò costituisce un grande privilegio culturale essendo le antiche civiltà collegate ai fiumi, come le vicende dell'umanità che si sono svolte lungo i corsi d'acqua! I fiumi inoltre hanno permesso rapidità di scambi commerciali e di idee, per questo so che le cose vanno e non ritornano.
Ho quindi il senso "liquido" e preferisco decisamente il vino all'acqua. Ad esso infatti mi dedico con accanimento. Sia come produzione, nelle Cantine Renato Ratti all'Annunziata di La Morra, nel cuore del Barolo, sia con scritti o interventi divulgativi (corsi di degustazione, di conoscenza, di cucina), con titoli ormai prestigiosi (anche perché introvabili), quali La degustazione (Quaderni del Museo Ratti dei Vini di Alba 1975), Langhe cucina vino (edizioni Antoroto-Mondovì 1977). Ed ancora raccogliendo le etichette dei vini, oggetto di collezione che può essere considerata fra le più interessanti, con circa 50 mila esemplari.
Nelle Langhe, nelle terre del Barolo ho trovato una grande oasi di pace.
Massimo Martinelli
Articolo di Massimo
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